FCA è ufficialmente realtà, fusione Fiat-Chrysler approvata con l’84% dei voti
La famiglia Agnelli: «Protagonisti in Italia»
Nonostante una certa “scaramanzia” questa mattina portasse a non essere troppo sicuri del compimento definitivo, la fusione tra Chrysler e Fiat è stata ufficialmente sancita dal consiglio di amministrazione straordinario dei soci. L’operazione è stata autorizzata con l’84% dei voti degli azionisti di Fiat S.p.A., con ben 501 milioni di azioni a favore e solamente 100 milioni contrarie. La votazione è andata a buon fine nonostante il numero non particolarmente elevato di partecipanti alla riunione. Erano presenti, infatti, solo 1.233 soci, rappresentanti comunque il 52% del pacchetto azionario totale.
Rimane comunque un ultimo ostacolo da superare: i 100 milioni di azioni che hanno rappresentato il voto contro la fusione, infatti, supererebbe i 500 milioni di euro oltre i quali la fusione non sarebbe ritenuta valida. Questo, però, avverrebbe solamente nel caso gli azionisti titolari decidessero di esercitare il loro diritto di recesso. John Elkann, però, interrogato sulla questione ha risposto che nel caso la fusione non andasse in porto, allora verrebbe fatto un altro tentativo e che non sarebbe un fallimento.
Abbiamo così assistito ad una svolta storica del mercato automobilistico italiano. Il gruppo si sposterà quindi in Olanda, dove avrà la sua sede legale e dove si terranno tutti prossimi consigli di amministrazione. A questo proposito, il cda sarà composto da John Elkann, Sergio Marchionne, Andrea Agnelli, Tiberto Brandolino D’Adda, Glenn Earle, Valerie A. Mars, Ruth J. Simmons, Ronald L. Thompson, Patience Wheatcroft, Stephen M. Wolf ed Ermenegildo Zegna. Esce invece di scena Luca Cordero di Montezemolo.
Con il voto di oggi la nuova FCA ha rispettato i termini che le dovrebbero consentire di essere quotata ad ottobre sulla Borsa di New York. La famiglia Agnelli ha voluto ribadire ulteriormente come l’azienda non abbandonerà l’Italia e manterrà alto l’impegno nel nostro Paese. Marchionne, a questo proposito, ha ribadito come il suo prossimo impegno sarà il rientro di tutti i dipendenti in Italia e il ritorno alla piena occupazione degli stabilimenti.
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