Ferrari continua a volare nei conti: nel 2017 l’utile netto è cresciuto del 26,4%

I ricavi sfondano il muro dei 3,4 miliardi di euro

Ferrari - Il 2017 di Ferrari è un altro anno da incorniciare. La Casa di Maranello, grazie all'incremento delle vendite dei modelli V12, ha visto crescere l'utile netto a 537 milioni di euro. In rialzo del 10% i ricavi. Riviste verso l'alto le stime per il 2018.
Ferrari continua a volare nei conti: nel 2017 l’utile netto è cresciuto del 26,4%

Altro anno record per Ferrari che ha diffuso i risultati economici e finanziari del 2017. Il Cavallino Rampante continua a crescere con l’utile netto, di 537 milioni di euro, che è stato incrementato del 26,4%. L’anno appena trascorso è stato chiuso da Ferrari con un ebit adjusted (margine operativo netto) di oltre 1 miliardo, risultato raggiunto con due anni d’anticipo sul business plan.

Mentre in Borsa il titolo Ferrari toccava i 100 euro, Sergio Marchionne, presidente e amministratore delegato di Ferrari, parlando con gli analisti ha dichiarato: “E’ stato un buon anno, abbiamo fatto tutti i numeri e abbiamo sovraperformato rispetto alle nostre ambizioni al momento dell’Ipo“.

La Casa di Maranello nel 2017 ha incrementato i ricavi del 10% a 3,417 miliardi di euro, frutto di 8.398 (+5%) veicoli consegnati. L’indebitamento industriale netto è passato da 653 milioni di euro di fine 2016 a 473 milioni di euro a fine 2017. A permettere tali risultati è stato soprattutto l’incremento delle vendite dei modelli a 12 cilindri, in particolare la GTC4Lusso e la 812 Superfast, che sono cresciute del 25,1%, mentre quelle dei modelli con motore V8 sono in linea con l’anno precedente.

Sulla scia delle ottime performance commerciali, Ferrari ha aggiornato le stime per il 2018, alzando l’asticella delle consegne annuali previste sopra quota 9.000, i ricavi netti superiori a 3,4 miliardi di euro e il margine operativo lordo sopra 1,1 miliardi di euro.

Il Cavallino rivede anche le previsioni a medio termine, spiegando che “si attende un Ebitda adjusted di 2 miliardi e un free cash flow industriale di 1,2 miliardi non oltre il 2022 e di azzerare l’indebitamento industriale netto (includendo distribuzioni di dividendi ed escludendo riacquisti di azioni) non oltre il 2021“.

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