Fiat Abarth SE 035 (1979): “MOSTRUOSA”

Unico esemplare

FIAT ABARTH SE035 - Conosciuta anche come la Fiat 131 Abarth “Moby Dick”, la prima volta che l’ho vista sono rimasto senza parole per qualche secondo, poi la mente ha iniziato a viaggiare alle velocità che la “Fiat Abarth SE035 Volumetrico Competizione” – questo il suo nome per esteso - suggerisce di poter raggiungere. Mostruosa, non ci sono altri aggettivi.
Fiat Abarth SE 035 (1979): “MOSTRUOSA”

Conosciuta anche come la Fiat 131 Abarth “Moby Dick”, la prima volta che l’ho vista sono rimasto senza parole per qualche secondo, poi la mente ha iniziato a viaggiare alle velocità che la “Fiat Abarth SE035 Volumetrico Competizione” suggerisce di poter raggiungere. Mostruosa, non ci sono altri aggettivi.


Sicuramente è la Fiat 131 più estrema mai vista, qui declinata nella sua massima evoluzione. Un concentrato di grinta e sportività sprizzata da ogni centimetro quadrato della sua carrozzeria adornata da spoiler e allargamenti degni di una “procar” e pure di una “Hotwheels”. Chissà se la Mattel ci abbia mai pensato? Dovrebbero se per caso se la fossera persa…;-)

Siamo nel 1979 e in Corso Marche arriva l’ordine (dalla Fiat) di realizzare la versione più estrema della 131. I tecnici, guidati dall’Ing, Lampredi, decisero di montare sotto il cofano di una 131 Abarth un 4 cilindri di 1452cc sovralimentato mediante un compressore volumetrico, lo stesso propulsore – “deturbizzato” ( ma  “compressorato”) impiegato sulla Lancia Beta Montecarlo vincitrice nel 1981 del Campionato del Mondo Sport Prototipi Gr.5 ( divisione sotto i 2 Litri di cubatura) con al volante assi del calibro di Michele Alboreto, Riccardo Patrese e Walter Rohrl. Così narra la leggenda. Si perchè è un dubbio abbastanza diffuso che il motore ad oggi sia un 2 Litri, probabilmente derivato dal 4 cilindri impiegato dall’Abarth sulle 037. Un dubbio misterioso che prima o poi andremo a fugare, mentre scrivo mi sto ripromettendo di trovare il proprietario e porgli la domanda: “monta il 1452 Volumetrico o negli anni è stato poi sostituito?”. Io stesso mentre scrivo ho avuto il dubbio di citare i dati che conosco da alcuni anni quando, interpellati  per ulteriore scrupolo eminenti personaggi del mondo Abarth, giudici Asi, espertissimi di auto in generale e niente: “nessuno sa con certezza che motore monti”! Un gran bel mistero…

L’intento era quello di creare una vettura in grado di competere nella sua categoria in gare quali la 24h di Le Mans ma gli ingegneri dovettero rassegnarsi al fatto che la vettura non fosse abbastanza veloce e non si sarebbe rivelata competitiva in corsa.
Rimase così un esemplare unico. Un esercizio stilistico e ingegneristico ben riuscito, nonostante tutto. Venne venduta dopo qualche tempo ad un collezionista che la custodisce tuttora con amore e non troppa gelosia, visto che (con gioia dei molti appassionati che possono così ammirarla) viene esposta di tanto in tanto durante fiere di settore, raduni e manifestazioni motoristiche dedicati alle sportive storiche.

Da non confondersi, può capitare, con l’altrettanto muscolosa Abarth 031 equipaggiata con un 3.5 V6 di derivazione Fiat 130 che vinse il Giro d’Italia del 1975.

Buona Passione a tutti.

Caratteristiche tecniche

Motore: 4 cilindri in linea da 1.452cc a iniezione, sovralimentazione mediante compressore volumetrico meccanico

Cambio: a 5 marce

Freni: a disco ant./post

Peso: 1020kg

Lungh.: 4.268mm

Largh,: 1.900mm

Altezza: 1.350mm

Passo 2.490mm

Potenza 325 cv a 8.600 giri/min

Velocità Massima 280 km/h

Images Credits:”Enrico di Mauro”- “ASA 2016” – “Wikimedia” – “Engine Sport Rd” (the last one in the article) – Wikimedia .

 

 

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