Fiat conquista il 52% di Chrysler e la libera dai fondi statali di Obama

Il primo obiettivo è stato raggiunto. Sergio Marchionne ha ufficialmente dichiarato che Fiat ha raggiunto il 52% delle quote dell’americana Chrysler. Questo fatto permette alla stessa casa statunitense di restituire completamente i fondi statali concessi dall’amministrazione Obama, facendo così uscire il Tesoro dalla compagnia. Un’ottima notizia per tutti, dato che significa che la Chrysler ora sarebbe in grado di camminare con le sue gambe (e quelle di Fiat) senza ulteriori aiuti.
La Fiat ha versato 500 milioni di dollari per l’acquisizione del 6% delle azioni ancora in mano allo stato, più altri 75% per le opzioni sulle quote della Veba, il fondo sanitario del sindacato Uaw (United Auto Workers, il sindacato dei lavoratori americani del settore automobilistico). Il totale al cambio attuale risulta in un’operazione di ben 400 milioni di euro.
Questa operazione libera definitivamente Chrysler dai vincoli previsti per le aziende che godono di finanziamenti statali, riguardanti soprattutto il volume di produzione e lo stipendio dei dirigenti. Non che guadagnino poco, intendiamoci, ma ben sappiamo che, come nel calciomercato, per poter essere competitivi a livello internazionale occorrono i migliori dirigenti sulla piazza e per aggiudicarseli bisogna poterseli permettere.
«L’acquisizione dei diritti sulla valorizzazione delle quote Veba è un’ulteriore dimostrazione di quanto crediamo nel futuro della Chrysler,» ha dichiarato Sergio Marchionne a Il Sole 24 Ore.
La Chrysler attualmente è valutata 8,33 miliardi di dollari, pari a circa 5,75 miliardi di euro. La partecipazione del Lingotto, invece, è valutata sui 3,3 miliardi di euro, quindi più della metà del totale. Il tutto è costato all’azienda, dall’inizio dell’operazione, circa 1,3 miliardi di euro e ancora non è finita, ma l’esborso presente e futuro non preoccupa minimamente Marchionne. «Fiat ha le forze necessarie per l’operazione – ha continuato – Ci sono 13 miliardi di euro di liquidità a bilancio.»
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Bravo Sergio! sei l`unico che nel nostro paese
sa`combinare qualc´cosa giusta.
Gli altri sanno solo criticarti!