Florida, poliziotto fa il “controllo dei freni” con l’auto e rischia di uccidere un motociclista [VIDEO]

La pericolosa manovra raccontata dal biker protagonista dell'incidente

Florida, poliziotto fa il “controllo dei freni” con l’auto e rischia di uccidere un motociclista [VIDEO]

Il “brake check“, vale a dire il controllo dei freni che si verifica quando un automobilista preme deliberatamente i freni più volte o preme forte sul pedale del freno quando si sposta davanti a un altro veicolo, con l’intenzione di provocare una collisione con quest’ultimo, è un manovra illegale e molto pericolosa.

Una prova degli effetti devastanti che potrebbe aver un comportamento del genere c’arriva dalle strade della Florida e dalla video-denuncia di un motociclista che ha raccontato quanto accadutogli sul proprio canale Youtube “Hyper Life” in un video, riproposto qui sopra, dal titolo forte ed esemplificativo: “Come un poliziotto ha tentato di uccidermi“.

La Dodge Charger e il tentativo di sorpasso fallito del motociclista

Le immagini riprese dalla telecamera sul casco mostrano (dal minuto 1:08) il motociclista, in sella alla sua Yamaha R2, che guida in condizioni piuttosto tranquille (meteo ottimale, poco traffico e velocità non particolarmente elevata) quando arriva dietro dietro una Dodge Charger appartenente al distretto della polizia stradale di Davie, in Florida. Il tachimetro della moto è oscurato nel video, quindi è probabile che il motociclista abbia superato il limite di velocità, probabilmente non di molto.

Ignaro che la Charger, priva della classica livrea delle forze dell’ordine, possa essere un’auto della polizia, il motociclista si avvicina a si prepara a un primo tentativo di sorpasso, per poi desistere rimanendo dietro, dopo aver visto la vettura spostarsi a sinistra impegnando la stessa corsia di marcia, per poi rallentare in maniera decisa, con un “brake check” leggero, che il motociclista riesce ad evitare grazie alla sufficiente distanza di sicurezza.

L’inattesa e improvvisa frenata del poliziotto al centro della strada e l’inevitabile impatto

Pochi secondi dopo però il poliziotto accende le luci lampeggianti blu dell’auto e preme forte sul pedale freno, proprio nel mezzo della carreggiata dell’autostrada. Come si nota dalle immagini, la strada libera davanti e il traffico assolutamente scorrevole, non fanno certo presagire quel tipo di frenata violenta e improvvisa, per di più fatta poco dopo essersi spostato verso la corsia di destra, quasi a voler cedere il passo al motociclista per consentirgli il sorpasso, per poi sterzare a sinistra e piantandosi in mezzo alla carreggiata, rendendo quasi impossibile al motociclista capire da che parte andare per evitare la collisione.

Nel violento scontro, il motociclista è rimasto miracolosamente illeso, a parte dei dolori alla schiena, mentre la moto è andata distrutta. La telecamera sul casco continua a registra anche dopo l’impatto, permettendo di ascoltare il dialogo tra il poliziotto e il motociclista, con il primo che chiede al secondo perché lo stesse pedinando ed esprime stupore per il fatto che non sia riuscito ad evitare di andare a finire sull’auto.

La versione nel rapporto della polizia

Lo youtuber, che racconta di essere stato ammanettato in mezzo all’autostrada per poi essere rilasciato senza alcuna accusa, afferma di non essere riuscito a scoprire se l’agente coinvolto nell’incidente sia stato o meno oggetto di procedimento disciplinare. Nel rapporto della polizia, come racconta il giovane biker, si legge che l’agente aveva individuato il motociclista che sfrecciava e guidava “sconsideratamente” entrando e uscendo dalle corsie dell’autostrada.

A quel punto il poliziotto avrebbe attivato le luci di servizio nel tentativo di rallentare la moto, che stava viaggiando a 130 km/h, individuando nella velocità e nella scarsa prontezza a frenare del motociclista le cause della collisione. Nel rapporto della polizia non ci sarebbe nessun accenno alla manovra di “brake check” che avrebbe potuto uccidere il motociclista, né sul perché di una manovra così rischiosa e pericolosa quando il poliziotto avrebbe potuto accendere le luci blu, mantenere la sua velocità di marcia e rallentare in maniera graduale accompagnando in sicurezza la moto sul margine della strada fino a fermarla.

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