Flotte, in Europa cresce la presenza di veicoli elettrificati
Decisiva la spinta degli incentivi statali
Cresce in maniera significativa la presenza dei veicoli elettrificati anche nelle flotte sul mercato europeo. Come sottolineato da Marc Odinius, CEO di Dataforce, intervenendo ad un evento online organizzato dall’International Fleet Managers Institute (IFMI), l’adozione di veicoli a combustibili alternativi ha raggiunto nel 2021 il 29%, con un +10,3% rispetto al 2020. Un trend ancora più accentuato per le flotte: 32% nell’ultimo anno, con un crescita del 10,2% sull’anno precedente.
Picco del 40% in Germania a dicembre
In Germania, principale mercato auto del Vecchio Continente, la presenza dei veicoli elettrificati nelle flotte ha raggiunto il 33% delle immatricolazioni, salendo fino al 40% nel mese di dicembre 2021. Si tratta di un trend – ha spiegato Odinius – che “pochi avevano predetto, soprattutto nelle immatricolazioni dei privati, dove ben il 47% sono vetture a propulsione alternativa”.
Decisivi incentivi e agevolazioni fiscali
Una spinta decisiva alla diffusione dei veicoli elettrificati, e di quelli elettrici in particolare, arriva dalla disponibilità di incentivi statali e agevolazioni fiscali di varia natura, come testimonia il caso della Norvegia, dove le immatricolazioni del 2021 sono rappresentate per il 92% dai veicoli elettrificati, con quelli elettrici predominanti. Quota in crescita anche nei Paesi Bassi, dove il 43% dei veicoli nelle flotte sono a propulsione alternativa, con un 28% rappresentato dalle elettriche e con i veicoli diesel rilegati a un marginale 3%.
Atteso un aumento dei costi di gestione dell’auto green
Il 2022, secondo Odinius, sarà l’anno nel quale si raggiungerà il picco dei veicoli ibridi plug-in, prevedendo un successivo calo sulla spinta maggiore verso l’elettrico puro. Nel 2026, secondo le previsioni del CEO di Dataforce, si raggiungerà il “pareggio” tra veicoli endotermici e veicoli elettrificati, anche a fronte di un calo degli incentivi per le elettriche. Nei prossimi anni, afferma Odinius, ci si aspetta anche l’istituzione da parte dei governi europei di nuove imposte su servizi e download delle auto green connesse, tasse che serviranno a garantire un adeguato gettito fiscale alle casse pubbliche. Un elemento che aumenterà i costi di gestione di un’auto e che potrebbe concretizzarsi prima del 2030, quindi senza aspettare che molti Paesi vietino la vendita di auto a motore termico.
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