Manutenzione stradale: le risorse economiche potrebbero arrivare dall’Europa

Si potrebbero sfruttare i fondi del piano Next Generation EU

Manutenzione stradale: le risorse economiche potrebbero arrivare dall’Europa

I soldi per effettuare interventi di manutenzione alla rete stradale italiana potrebbero arrivare dall’Europa ed in particolare dal piano Next Generation EU, il pacchetto di aiuti (prestiti e sovvenzioni) per sostenere la ripresa economica degli Stati membri più colpiti dalla crisi derivante dalla pandemia di coronavirus.

Siteb: “Servono 22 miliardi di euro”

Dei 750 miliardi complessivi stanziati dall’Europa, sono 209 quelli destinati all’Italia. Ora spetta al Governo definire programmi e piani d’azione per impiegare questa ingente mole di denaro a partire dal 2021. Tra le aree di intervento, come auspica Siteb, l’associazione Strade italiane e bitumi, potrebbe essere inclusa la manutenzione stradale, rendendo così possibile il rifacimento strutturale di numerose opere su tutto il Paese. Siteb stima che sarebbero necessari 22 miliardi di euro per mettere in sicurezza le nostre strade

Lavori stradali rallentati dalla pandemia

Interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria ancora più necessari, alla luce del rallentamento che i lavori stradali hanno subito nel corso del 2020 a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19. Uno stallo, soprattutto nei primi mesi dell’anno, che adesso appare però essere stato superato come conferma la flessione di appena il 2,4% del consumo di bitume nel periodo gennaio-ottobre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. Grazie al ritorno alla piena attività si dovrebbe arrivare a pareggiare la quota di 30 milioni di tonnellate consumate lo scorso anno. Siteb sottolinea che una spinta ai lavori è arrivata principalmente dagli interventi disposti su autostrade e strade comunali. 

Turrini (Siteb): “Interventi con nuovi materiali e tecniche sostenibili”

Il presidente di Siteb, Michele Turrini, rimarca che per risolvere i problemi alla strade che l’Italia si porta dietro da tempo serve una visione innovativa e a lungo termine: “Auspichiamo che il Governo valuti seriamente gli investimenti in un grande piano di manutenzione stradale attraverso nuovi materiali e tecniche a basso impatto ambientale. Rimettere in sesto il nostro patrimonio stradale significa rilanciare la competitività delle imprese e ridurre il divario tra le aree del Paese”. Attenzione particolare dovrà poi essere dedicata ai percorsi ciclabili: “Dobbiamo pensare a percorsi anche su lunghe distanze progettando itinerari che potrebbero dare un forte impulso all’offerta di turismo green”.

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