Ford Mustang: maxi raduno internazionale a Vairano [TEST IN PISTA]

E' stata l'occasione per provare in pista il nuovo modello del mito americano

Lo spettacolare raduno internazionale di Vairano è stata l'occasione per testare la nuova, mitica, Mustang. Fantastica in versione V8, ed ancora più convincente (per noi europei) con il 2.3 Ecoboost.

Ford Mustang, un mito ma anche una rarità sulle nostre strade. In oltre 50 anni, ovvero dal 1964, quella che è considerata essere la regina delle sportive made in USA, con una fama ed una storia pari a quella della 911 (giusto per citare un modello “Europeo”), non era mai stata venduta nel vecchio continente. Proprio per questo era così raro vederne una. Raro, ma non impossibile, perché anche da noi il mito Mustang è ben conosciuto, e non pochi estimatori hanno fatto carte false pur di accaparrarsi un esemplare importato dagli Stati Uniti. Ecco perché questa mattina, vederne 42 tutte insieme, per un totale di più di 50.000cv, è stata davvero un’esperienza emozionante. Dalla prima versione, fino all’ultimissima, erano rappresentate davvero tutte quante le generazioni di Mustang. Tutte bellissime, con i loro fieri proprietari provenienti da Francia, Germania, Italia, Malta, Svizzera, Regno Unito.

FINALMENTE ANCHE DA NOI
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Con l’arrivo della sesta generazione, finalmente, l’embargo del mito ha visto la parola fine, ed anche noi italiani possiamo già da qualche mese recarci in una concessionaria Ford per ordinare un esemplare della “pony car” per eccellenza. Con il risultato che, nei primi sei mesi dell’anno, la nuova Mustang è stata la vettura sportiva più venduta al mondo, con tempi di attesa, qui in Italia, notevolmente allungati dal fatto che gli ordini sono andati ben oltre le aspettative. Insomma, un successone. Forse merito di più di 50 anni d’attesa, ma più probabilmente merito anche del fatto che la sesta generazione della Mustang è stata progettata (anche) per essere venduta in Europa, e per convincere, quindi, anche i gusti tradizionalmente più “raffinati” di noi europei.

BELLA E CON UN FASCINO MOZZAFIATO
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Pochi giri di parole, la nuova Mustang è davvero una gran bella macchina, ed ha appeal e fascino a tonnellate. Rossa, gialla, tutta nera, con strisce o senza, l’effetto wow è davvero assicurato. Se la versione è la cabrio, poi, il fascino si raccoglie davvero a palate. Le dimensioni, come ogni auto americana che si rispetti, sono importanti, e la forma della carrozzeria la fa sembrare forse anche più grande dei suoi 478cm. Dimensioni importanti dunque, ma corpo vettura atletico,slanciato e molto muscoloso. La Mustang vuole essere cattiva, e non fa molto per nasconderlo, sopratutto nel frontale. Grossa presa d’aria, fari sottili ed accigliati, cofano molto bombato e quasi smisurato, la rendono unica tra tutte. E poi la classica coda quasi “tronca”, con gli scarichi ben in vista. Ma lo spettacolo per la vista prosegue anche una volta seduti dentro, dato che dal sedile di guida il cofano risulta sempre ben visibile, con le due bombature a dominare la strada: una cosa che nella stragrande maggioranza delle vetture moderne non capita più.

UNA GAMMA PENSATA ANCHE PER “NOI”, CON UN PREZZO CHE HA DELL’INCREDIBILE
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Non c’è bisogno di girarci troppo intorno: noi europei, purtroppo, dato il costo della benzina, non possiamo permetterci i maxi motoroni da muscle car americana che da sempre “abitano” sotto al cofano delle Mustang. Ecco allora la risposta: un quattro cilindri 2.3 turbo, che agli americani potrà forse far storcere il naso, ma che per noi europei è una caramellina deliziosa. Anche perchè, con 317cv, le prestazioni sono tutt’altro che di ripiego, anzi..Certo, se poi volete strafare, è disponibile il V8 5.0 da 421 cv anche qui in Italia. Altra nota positivissima della vettura è il prezzo: la 2.3 EcoBoost parte da “appena” 38.000€. Un vero affare. Dove la trovate una sportiva (vera), con trazione posteriore e più di 300cv per una cifra così contenuta? Se poi ci sono anche 4 posti (diciamo quasi-veri) ed un buon bagagliaio, insieme a consumi contenuti per una utilizzabilità quotidiana, ecco che la Mustang potrebbe diventare un acquisto definitivo, sia per i fan del modello che per i nuovi cuori che la vettura potrebbe conquistare (p.s. la V8 da 421cv costa appena 43.000€)

ADDIO PREGIUDIZI, LA MUSTANG E’TUTTA DA GUIDARE
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Devo confessarvi che ero particolarmente curioso di provare questa nuova Mustang. Da un lato, infatti, pur non essendo mai stato un fan delle auto americane, ho sempre subito il fascino di questa vettura, così mitica, così gloriosa. Allo stesso tempo, però, questa mia attrazione si scontrava con i pregiudizi che spesso sono legati alle auto americane: uno su tutti, che non sanno curvare, che sono auto progettate per andare solo dritte. D’altronde, negli USA, di strade con curve, effettivamente, ce ne sono ben poche. Ma oggi, almeno per questa nuova generazione, ho avuto la conferma che non c’è da avere pregiudizi. La nuova Mustang è una sportiva vera, che non ha nulla da invidiare alle Europee.

SI PARTE CON LA V8
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Devo dire che non potevo essere più fortunato. Testare direttamente in pista una vettura che eri così curioso di provare è davvero una gran bella botta di..fondo schiena. Per prima capita la più potente, la V8, che alla fine è l’emblema di come uno si è sempre immaginato la Mustang. Grossa, possente, con un motore esagerato (5.0), capace di far tremare la terra ad ogni affondo sul gas. La sensazione che si prova sin da subito è quella di essere davvero i padroni della strada, con il vocione del V8, tipicamente americano, molto bello dall’abitacolo, ma più timido di quanto ci si potesse aspettare ascoltandolo dall’esterno. Una nota anche per l’abitacolo: tra i vari pregiudizi verso le auto americane c’era anche quello legato alla qualità degli interni, spesso classificati come “costruiti con plastiche incollate alla meno peggio”. Nella nuova Mustang nulla di tutto ciò. Lo stile dell’abitacolo rimane peculiare, tipicamente made in USA, ma la qualità costruttiva ed i materiali utilizzati sono degni delle Ford made in EU. Ma veniamo a noi, a quello che davvero interessa. Come si guida questa nuova Mustang? I giri a nostra disposizione sono 3-4, quindi partiamo già con la vettura in modalità “Race”. Al primo affondo sull’acceleratore capiamo subito che il motore è proprio come ce lo immaginavamo: tantissima coppia sin dal basso (ben 530 i nm disponibili), una elasticità esagerata che su strada ti permette di tenere la sesta praticamente ovunque, senza rinunciare a cattiveria ed allungo. Con 421 cv è assicurata anche l’accelerazione da dragster: appena 4.6 sec per raggiungere i 100km/h. Bello, bellissimo, ma appena arrivano le curve? In curva è una sorpresa, perché la Mustang, specialmente con quel motore sconfinato sotto al cofano, te la aspetteresti grossa, impacciata, poco agile, quasi goffa. Ed invece, anche nel tratto chiamato “misto rally” della pista di Vairano, riesce a stamparti un sorrisone sulle labbra. Risponde infatti con una prontezza decisamente inaspettata, con lo sterzo molto pronto senza essere eccessivamente carico, e l’assetto ben lontano da essere piatto come una tavola. La Mustang, infatti, si muove un po’, sente i trasferimenti di carico, e proprio questo rende la guida molto facile, intuitiva e decisamente divertente. Anche senza guidare troppo impiccati ci si diverte in quella che è una bellissima danza tra un leggero sottosterzo in ingresso curva, che cede il passo ad un gradevolissimo sovrasterzo in uscita, che può facilmente trasformarsi in un traversone a ruote fumanti insistendo sul gas (ovviamente a controlli elettronici disattivati). Insomma, una vera goduria. Il problema è soltanto uno: i costi di gestione di questo motore, che dichiara un consumo medio di 13,5 litri per 100km, e che purtroppo, in Italia, è anche gravato oltremodo da quella odiosissima tassa del superbollo. Questo ci riporta con i piedi per terra, anzi, ci porta a sederci con tanta curiosità sul sedile di guida della 2.3 EcoBoost. Avrà senso una Mustang con un motore così piccolo (per non dire così europeo)?

CON IL 2.3 VA ANCHE MEGLIO DI QUALSIASI ASPETTATIVA
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Per chi (come me) pensava che il 2.3 fosse una scelta di ripiego la prova di oggi è servita per sfatare l’ennesimo pregiudizio. E’vero, psicologicamente non avere un plurifrazionato sotto al cofano continua a fare un pò specie trattandosi di una Mustang, ma il 2.3 EcoBoost va talmente bene che bastano un paio di giri di pista per farti dimenticare tutto. Innanzitutto le prestazioni: potrà sembrare strano, ma le due Mustang sono piuttosto vicine in termini velocistici. Un dato su tutti: la 2.3 copre lo 0-100 in 4.9 secondi, ovvero appena 3 decimi in più rispetto alla 5.0 v8. Parliamo di differenze di cui si accorge praticamente soltanto il cronometro. Certo, il 2.3 non avrà l’elasticità esagerata dell’8 cilindri, e va maggiormente “guidato” per sfruttare appieno la potenza, che deve essere gestita utilizzando bene il cambio, che ha innesti corti e precisi, quasi da “Mx-5”. Non è affatto male neanche il sound: per essere un 4, il 2.3 canta davvero bene. I tecnici di Ford, infatti, sono riusciti a regalargli una voce roca e cupa che in un certo qual modo ricorda quella del più grande V8. Alla guida, invece, la 2.3 potrebbe addirittura vincere il confronto con la V8: grazie al minor peso che grava sull’anteriore, la senti un filo più agile, più reattiva, più immediata nel rispondere ai comandi impartiti. Rimane anche lei molto stabile, facile e comunicativa, ed anche lei ti conquista con quel comportamento che è una piacevole danza tra il sotto ed il sovrasterzo. Ecco, forse, in uscita di curva, senza le tonnellate di coppia del V8, le ruote saranno un po’ meno fumanti, ma il traverso è assicurato lo stesso. Insomma, risparmiate sulle gomme, ma risparmiate anche sulla benzina, dato che, per la 2.3, i consumi sono da vettura assolutamente “civile”: 8 lt/100km il dato dichiarato. Considerando il prezzo conveniente..insomma, è proprio da comprare. Cosa non mi piace? Il nome. Capisco che la gamma di motori EcoBoost sia ormai uno dei cavalli di battaglia di casa Ford, ma vedere quel nome affiancato al nome Mustang, no, proprio non suona bene.

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