Fusilli: L’Europa dell’auto ce la farà, con orgoglio e strategia
L'ad di Renault ci crede: "Ma non possiamo farcela da soli"
Il momento è difficile e, nonostante qualche segnale di ripresa degli ultimi mesi, la situazione del mercato europeo dell’auto non induce all’ottimismo. Tra la crisi arrivata negli anni scorsi, tra Covid e la mancanza dei chip, e le norme dell’Unione Europea sulla transizione energetica, c’è il timore che la Cina possa prendersi il mercato. Raffaele Fusilli, amministratore delegato di Renault Italia, è convinto del contrario: “Abbiamo tutte le capacità per rendere competitive le nostre aziende”.
”Non possiamo farcela da soli”
Il dirigente del marchio francese, però, parla della necessità di una politica di supporto: “È chiaro che non possiamo farcela da soli – le sue parole, in un lungo post su Linkedin – se non giochiamo questa partita su un piano di parità con i nostri competitor corriamo il pericolo di finire in un angolo. Ci confrontiamo con grandi potenze che possono mettere in gioco ingenti investimenti in tempi rapidi. E l’Europa reagisce con lentezza, con sovvenzioni limitate e norme frammentarie”.
Con anche dei costi più elevati, rispetto agli altri principali mercati mondiali: “Ricordiamoci inoltre che noi paghiamo l’energia in Europa il doppio rispetto alle aziende cinesi e 3-4 volte tanto quelle americane. E per produrre le batterie è necessaria molta energia, per realizzare una vettura elettrica ci vuole la stessa quantità di energia che fa circolare 5 auto elettriche in un anno. È chiaro che questo non è sostenibile”.
I quattro punti per risalire
Fusilli parla di quattro punti fondamentali per poter riportare il mercato europeo ai vertici. In primis, “una maggiore disponibilità di risorse finanziarie per stimolare gli investimenti”, poi “una strategia per ridurre la dipendenza da Paesi terzi”, “un potenziamento della rete di ricarica” e, infine, “l’abbattimento dei costi energetici”.
In questo modo, per l’AD di Renault, si potrà tornare alla competitività. Anche grazie alla bravura “nella logistica, nella comunicazione, nella distribuzione, nel management” dei costruttori europei ed alla “nostra storia”. Perché dietro l’acquisto di un’auto “l’emozione e la bellezza giocheranno sempre un ruolo decisivo”.
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