Diess, CEO di Volkswagen, ammette: “L’addio alle auto endotermiche è impossibile”

Non ci sono le condizioni per vendere solo auto elettriche

Diess, CEO di Volkswagen, ammette: “L’addio alle auto endotermiche è impossibile”

Continua a soffiare forte il vento dello scetticismo sulla tempistica della transizione energetica della mobilità che fin qui hanno messo nero su bianco istituzioni e decisori politici. Dopo la netta presa di posizione di Carlos Taveres, amministratore delegato di Stellantis, che in più occasioni ha parlato di elettrificazione della mobilità “imposta” dalla politica, ad alimentare le perplessità sul delicato passaggio alla mobilità elettrica è un altro big dell’industria automobilistica, Herbert Diess, amministratore delegato del gruppo Volkswagen.

Prime delle elettriche serve convertire all’energia rinnovabile il settore primario

Il numero uno del costruttore tedesco solleva diverse criticità relative alla transizione elettrica dell’auto, inclusa la questione energetica. Diess sostiene che le auto elettriche hanno senso solo se l’energia, compresa quella necessaria per produrre le vetture e smaltirne i componenti, è totalmente rinnovabile. Quindi prima di vendere solo veicoli elettrici è necessario convertire il settore primario alle energie rinnovabili al 100%.

Alla luce di tali considerazioni, il CEO di Volkswagen, nel corso di un’intervista rilasciata a The Verge, ha affermato che immaginare di dire addio ai veicoli con motore termico “è semplicemente impossibile”, sottolineando come i vincoli legata alla transizione siano diversi e complessi, definendo come “notevolmente ambizioso” l’obiettivo di arrivare al 50% di auto elettriche entro il 2030.

Impossibilità concreta nel mettere al bando i motori termici

Del resto per centrare il target del 50% dei veicoli elettrici nei prossimi nove anni, considerando per l’Europa una quota di mercato attorno al 20%, sono necessari nel Vecchio Continente almeno 30 grandi impianti per spostare grandi quantità di materie prime. Si tratta di maxi-fabbriche il cui allestimento ha numerose criticità, che vanno dalla formazione del personale da assumere agli approvvigionamenti di materie prime, che rendono complicato renderle operative entro il 2027-2028, tempistica necessaria a raggiungere l’obiettivo fissato per il 2030. Ragionamento che, ribadisce Diess, fa venire alla luce come sia concretamente impossibile abbandonare le auto endotermiche entro il termine prefissato.

Le differenze tra i sistemi energetici dei Paesi

C’è poi la questione energetica, punto sul quale nel recente passato ha sollevato dubbi anche Akio Toyota, numero uno di Toyota. Diess, sottolineando le differenze tra i sistemi energetici dei vari Paesi, spiega che “le auto elettriche hanno senso solo se l’energia è rinnovabile. In nazioni che basano la produzione di energia elettrica sul carbone, non ha senso vendere veicoli elettrici. Si pensi alla Polonia. Prima di vendere auto elettriche, dobbiamo convertire il settore primario alle energie rinnovabili al 100%”.

Ricordando le numerose criticità sul passaggio alla mobilità elettrica, il CEO di Volkswagen sostiene la necessità di “targetizzare” la calendarizzazione dell’addio ai motori termici perché “il mondo non è tutto lo stesso. In Francia hanno 7 grammi di CO2 per kWh perché è tutto nucleare. In Polonia hanno 1.000 grammi perché è tutto a base di carbone. Lo stesso accade in Sud Africa. I lanci delle elettriche devono essere scaglionati”.

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