Hyundai, mille vetture ad idrogeno pronte nel 2013
Sono tutti esemplari di Hyundai ix35 FCEV
La mobilità ecologica (o presunta tale), giorno dopo giorno, argomento dopo argomento, diventa sempre più nostro pane quotidiano. Le notizie si rincorrono, si smentiscono, si ripetono e sembrano confermare una generica certezza: tutti i costruttori stanno lavorando o almeno pensando a come cambierà, in futuro, il mondo dell’automobilismo. Oggi è il turno di Hyundai: il brand sudcoreano ha dato prova di aver mantenuto una promessa ecologica confermando la produzione di mille vetture ad idrogeno, che saranno pronte nel corso del prossimo anno anche se i tecnici cominceranno ad assemblarle già prima della conclusione del 2012.
Per la precisione, stiamo parlando di vetture pronte per l’utilizzo, che saranno sfruttate da altrettanti piloti, per la prima volta alle prese con una meccanica di questo tipo. Il costruttore asiatico, in questo modo, è certo di riuscire a battere sul tempo molti altri concorrenti: Toyota, Honda, General Motors stanno infatti anch’esse lavorando a qualcosa di simile, ma hanno indicato la metà del decennio (l’anno 2015) come momento del debutto di vetture ad idrogeno. Nello specifico, le mille automobili ad idrogeno previste dal management del marchio e già approvate saranno tutti esemplari del SUV Hyundai ix35 FCEV, che saranno commercializzati sicuramente negli Stati Uniti (ad 88.550 dollari, secondo le chiacchiere) ma molto plausibilmente anche in Europa. Resta da chiarire se entro il prossimo anno saranno disponibili, attive ed efficienti le infrastrutture necessarie al funzionamento di questo genere di veicoli, ma soprattutto se la mentalità dei piloti, del Nuovo o del Vecchio Continente che siano, sarà più aperta ed avrà digerito una simile innovazione, con tutto ciò che nel bene e nel male comporta e comprende.
Queste vetture ad idrogeno di Hyundai serviranno probabilmente a testare su strada questa relativamente nuova tecnologia e a ricevere feedback precisi ed affidabili dall’utilizzatore ultimo, il più critico. Dopotutto, non c’è ancora una direzione principale per la mobilità alternativa: le possibilità sono molteplici (ibrido, doppia alimentazione, elettrico, idrogeno e via dicendo) e ogni costruttore ha bisogno di valutare le esigenze e le risposte del mercato, il giudice supremo di ogni cambiamento profondo.
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