Il mondo auto lancia l’allarme: “Stato di emergenza, serve un’azione corale”

Sei punti per provare a risollevare il settore

Il mondo auto lancia l’allarme: “Stato di emergenza, serve un’azione corale”

Qualche saltuario segno positivo non ha cambiato la situazione di crisi del mercato italiano dell’automotive, ancora lontanissimo dai volumi pre-pandemia, tra invecchiamento del parco auto, un aumento della CO2 e la produzione ridotta al minimo storico. Tutte le associazioni del settore italiano scrivono così una lettera congiunta alle istituzioni per chiedere “un’azione corale”.

Sono sei i punti presentati dalle associazioni del settore (ACI, Anfia, Aniasa, Federauto, Motus-E e Unrae) per provare a risollevare il settore, chiedendo “occasioni di confronto diretto, costante e strutturato sulle esigenze del settore automotive, senza escludere o sostituire altri organismi o iniziative istituzionali già in essere, per un approfondimento strategico”.

Sei punti per provare a ripartire

Si parte dagli incentivi e dalla necessità “siano semplici, strutturali e di lungo periodo”, per poi passare alle infrastrutture di ricarica “con diffusione omogenea in aree urbane, zone periferiche e reti stradali e autostradali, con un coordinamento nazionale che garantisca la semplificazione delle procedure autorizzative e paesaggistiche e la effettiva erogazione dei fondi stanziati”. L’auto aziendale ha un peso molto importante e serve “una riforma della fiscalità per favorire il rinnovo delle flotte aziendali e del parco veicoli da lavoro”.

La produzione in Italia è ai minimi storici e le associazioni chiedono “supporto agli operatori del settore, rafforzando gli strumenti per la riconversione industriale, incentivando la ricerca e lo sviluppo su tecnologie chiave, e investendo nella formazione delle competenze”. Troppi regolamenti che cambiano e mandano in confusione i consumatori: servono “informazioni chiare e neutrali e una visione di medio-lungo periodo su regole, divieti e misure incentivanti così da aumentare la serenità sulla scelta del veicolo”. Infine, si chiede una “valorizzazione culturale dell’automobile e del trasporto merci su gomma”, per tornare a generare passione e interesse dei giovani.

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