Il tutto elettrico non convince Salvini che spinge sulla pluralità tecnologica
Il ministro: "Pensare di fare a meno di combustibili fossili, carbone e gas nel breve periodo è pura illusione"
Il “tutto elettrico” porta più rischi che benefici per l’industria dell’auto. Una convinzione radicata per il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini che l’ha ribadita ancora una volta in maniera netta: “Sarà importante avere anche le auto elettriche, ma avere solo le auto elettriche è un suicidio economico, sociale e industriale”.
“Fare a meno di combustibili fossili, carbone e gas? Pura illusione”
“Bisogna comprendere – ha affermato il vicepremier – che quando si dice solo elettrico si fa una scelta che ci pone in condizioni di subalternità rispetto ad altri Paesi, la Cina in primis. Nessuno mi toglie dalla testa che alcune scelte suicide, che vanno contro una logica ambientale sociale ed economica, sono state prese o per arroganza, o per ignoranza o per convenienza. L’elettrico è parte del futuro, come lo sono le rinnovabili, ma pensare di fare a meno dei combustibili fossili, del carbone e del gas nel breve periodo è pura illusione”.
Nel 2026 si farà il punto sul bando alle endotermiche
Parlando delle recenti evoluzioni nell’approccio di Bruxelles al tema, Salvini ha dichiarato: “Molte cose sono cambiate negli ultimi mesi, portando la ragione a vincere sull’ideologia: è il caso di alcuni temi rilevanti per il futuro dell’industria europea delle quattro ruote, in primis gli e-fuels, richiesti a gran voce dalla Germania e infine inseriti in una deroga all’ormai famoso bando delle auto endotermiche. Nel 2026 si farà un punto sullo stop alla vendite di nuove auto a benzina e diesel nel 2035, ma con una nuova Commissione UE e non con un organo che sembra voler complicare la vita ad aziende che stanno già investendo sull’elettrico e non hanno bisogno di ulteriori ostacoli come l’Euro 7″.
“L’approccio alla transizione è da cambiare “
Sul percorso intrapreso nessun passo indietro, ma per Salvini sono necessari correttivi: “Zero dubbi sulla necessità di procedere lungo la strada della decarbonizzazione, ma ritengo che serva un cambio di approccio a Bruxelles, per evitare alcuni eccessi: gli ultimi sviluppi hanno aperto un varco nelle certezze granitiche della Commissione. Noi stiamo cercando di sfruttare questo varco, questa apertura non ideologica.
L’apertura al nucleare
“Le rinnovabili? Fanno parte del futuro, ma – ha sottolineato il leader della Lega – è una pia illusione pensare di abbandonare le fonti fossili. Ecco perché serve il nucleare. Mentre stiamo parlando sono in funzione 100 reattori, dire di no all’energia atomica sarebbe solo ideologico”.
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