Incentivi auto 2020: non c’è il rifinanziamento nel Decreto Agosto

Unrae e Federauto: "Scelta che sfiora l'autolesionismo"

Incentivi auto 2020: non c’è il rifinanziamento nel Decreto Agosto

Il programma di incentivi per il mercato auto non verrà rifinanziato. Nonostante le indiscrezioni dei giorni scorsi, il rifinanziamento non è stato inserito nel testo di conversione in legge del Decreto Agosto, che è stato approvato ieri in Senato. C’è ancora la speranza di una modifica del decreto alla Camera, ma appare destinata a rimanere tale, chiudendo così le agevolazioni per le auto.

Avevano consentito una ripresa del mercato

Dopo i mesi di terribile crisi, legata al lockdown e ad una lentissima ripartenza, i numeri del mese di settembre avevano permesso di vedere un raggio di sole per il nostro mercato automobilistico, con la crescita del 9,5% di immatricolazioni, rispetto a settembre 2019. Numeri legati anche, se non soprattutto, alla spinta degli incentivi, invogliando gli italiani a cambiare le loro vecchie auto.

Il tutto nonostante non siano mancati dei problemi, legati all’esaurimento repentino dei bonus per le fasce di auto più ricercate (con emissioni di CO2 tra 91 e 110 g/km) e più di una difficoltà per ottenerli. Così c’era stata la richiesta delle associazioni del settore automobilistico al Governo per spostare i fondi (ancora disponibili) da altre fasce o, appunto, un rifinanziamento.

”Una scelta che sfiora l’autolesionismo”

Sembrava andasse in questa direzione, poi è arrivata la doccia fredda da parte del Governo. Immediata la reazione di Unrae e Federauto: “Si tratta di una scelta che sfiora l’autolesionismo – scrivono nel comunicato congiunto – visto che gli incentivi già varati e presto esauriti non solo hanno ravvivato un mercato in fortissima crisi e salvato posti di lavoro, ma hanno prodotto in poche settimane un maggiore incasso per lo Stato e contribuito positivamente al Pil”.

“In questa fase particolarmente delicata per l’economia nazionale, non rifinanziare una misura così importante sarebbe un errore imperdonabile – si prosegue – Vanno garantite norme efficaci e di lungo periodo che consentano al consumatore la necessaria chiarezza per non deprimerne la propensione all’acquisto e agli operatori del settore una adeguata pianificazione delle proprie attività produttive e commerciali”. Basterà per far cambiare idea al Governo?

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