Infiniti potrebbe produrre in Cina e in America?

Costruire in Giappone ed esportare costa troppo

Il management del brand Premium di Nissan sta valutando come diversificare la propria produzione e potrebbe realizzare due nuovi stabilimenti (ma non c'è ancora nulla di deciso)
Infiniti potrebbe produrre in Cina e in America?

Produrre automobili in Giappone e poi esportarle in mezzo pianeta non è conveniente: lo pensa il management di Infiniti, che sta valutando – secondo alcune chiacchiere – la possibilità di realizzare nuovi siti produttivi e quindi di spostare l’assemblaggio della propria gamma (in parte) al di fuori del Paese natale. In particolare, il CEO di Nissan, la casa automobilistica a cui appartiene Infiniti, cioè Carlos Ghosn, guarda con favore all’esempio dei costruttori tedeschi, che hanno diversificato molto nel corso del tempo la propria rete di costruzione di veicoli, spostando linee di produzione a destra e a sinistra (investimenti approvati in un’ottica di risparmio sui costi di realizzazione).

Per la precisione, Infiniti potrebbe realizzare una base produttiva in Cina, mercato dove nel corso dell’anno 2011 il brand ha registrato un notevole incremento nelle vendite (pari al 61%: questa cifra e questa performance sono un fortissimo incentivo). Ma non soltanto: l’azienda guarda anche al continente americano (nonostante nel 2011 le vendite siano diminuite in questo punto del globo) e, in special modo, al Messico, dove potrebbe nascere un impianto in collaborazione con Nissan (quest’ultima ha già annunciato di aver approvato uno stabilimento nel Paese): attualmente, infatti, il marchio nobile, per la produzione di Infiniti JX, SUV non commercializzato in Europa, si appoggia ad un impianto proprio di Nissan, negli Stati Uniti, in Tennessee.

Si vocifera che il management voglia produrre nel Nuovo Continente, dopo aver realizzato un proprio stabilimento, anche la nuova LE Pure Electric Concept, quella berlina ecologica svelata in anteprima internazionale al Salone di New York 2012 e, a quanto pare, ad un passo dall’approvazione.

Nulla di deciso e di certo, per il momento: tutto questo dimostra soltanto la volontà del marchio Premium di affondare maggiormente le proprie radici al di fuori del Giappone, la ferma decisione di ridurre i costi ed il desiderio di crescere.

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