Infiniti QX70 3.7 S, prova su strada 2015

L’alternativa intrigante alle solite premium

Ha cambiato nome, ma non la sostanza. Il SUV, o Crossover che dir si voglia, di Infiniti continua ad essere una delle alternative più affascinanti ai classici marchi tedeschi. Un’auto dalle forme sinuose che non lascia certo indifferenti. Molto sportiva, soprattutto con questa motorizzazione, rappresenta una chiave di lettura di carattere del tema SUV.

Infiniti QX70 3.7 S: i gusti sono soggettivi, così come il desiderio di evitare o meno una scelta scontata quando si acquista un’auto, soprattutto quando gli importi si fanno importanti. Dal nostro punto di vista Infiniti rappresenta una scelta “fuori dal coro” tra le più interessanti. Lo avevamo esposto nella prova della Q50, da noi testata con tutte le motorizzazioni ad oggi disponibili. Lo confermiamo con la QX70, che prosegue la carriera della FX, vecchio nome di questa auto che da anni rappresenta una interpretazione molto personale del concetto di SUV. Così particolare da essere classificata Crossover da alcuni, anche grazie a linee particolari, quasi da coupé. Una via di mezzo tra una BMW X5 ed una X6, tanto per contestualizzarla tra le sue concorrenti, che media anche il fascino e la sportività del tetto spiovente con l’abitabilità di una classica SUV. Dentro le qualità per reggere il confronto con le premium più affermate le ha tutte, anche se l’età inizia a farsi sentire un po’, mentre l’handling ed il piacere di una guida sportiva che sa regalare anche grazie ad una motorizzazione molto sportiva sono un ottimo biglietto da visita per chi non voglia rinunciare certi piaceri.

Design e Interni:

Un look particolare, che sembra non invecchiare mai
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Se il recente cambiamento di nome può aver tratto in inganno, facendo pensare a qualcuno che fosse un’auto nuova, il merito in parte va anche all’aspetto di questa vettura, sempre molto attuale e di impatto, anche a distanza di anni dal suo lancio. Si, perché la FX / QX70 è nata nell’ormai lontano 2008, ed ha subito un facelift con il piccolo restyling del 2011. Il cambio nome nel 2013 è stato invece una mera operazione di razionalizzazione delle sigle dei modelli Infiniti, ora riconoscibili per la Q iniziale di berline, cabrio e coupé, QX per SUV e Crossover. Non cambia nulla, restano quel cofano e quel muso imponenti che, a nostro avviso, le donano un fascino unico, pur restando nell’ambito della sobrietà. Complice anche un marchio che in Italia è ancora sinonimo di understatement, mentre abbiamo utilizzato la Infiniti QX70 (che tanto inosservata di certo invece non passa) non ci siamo sentiti osservati con lo sguardo dell’invidia e della condanna che, purtroppo, abbiamo invece vissuto in altri casi. Un aspetto non da poco nel contesto congiunturale che stiamo attraversando. Sapere che lasciare parcheggiata la propria auto in un luogo pubblico non significa correre il rischio di incorrere in atti vandalici non è cosa di poco conto. Di contro la presenza del SUV nipponico è tutt’altro che banale. Definirla di carattere e muscolosa sarebbe riduttivo. Bombature, nervature e cromature la rendono alquanto minacciosa, senza rinunciare all’eleganza che traspare dalle linee pulite e dal tetto spiovente. Nasconde egregiamente delle dimensioni esterne molto abbondanti, 486 x 192, con un passo di ben 288 Cm!

Interni: Grande qualità e comfort molto elevato, peccato per i primi segni dell’età
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Saliti in auto si notano subito due cose, la seduta alta, a dominare la strada che ci circonda, e un contesto di gran qualità che “coccola” gli ospiti di un abitacolo ricco e con finiture di gran livello. Si ha subito l’impressione di essere in un salone di gran classe. Dopo una più attenta e critica osservazione, si nota qualche dettaglio non modernissimo, ci riferiamo ad esempio al display del quadro strumenti, quello tra contagiri e tachimetro analogici, che su gran parte delle concorrenti è ormai a colori, mentre qui è ancora monocromatico, oppure ai comandi del riscaldamento e della ventilazione dei sedili, funzione di per se al top, ma con un manettino per comandarla che lo è un po’ meno. Diciamo che dopo aver provato a lungo la sorella Q50 ultima arrivata di Casa Infiniti, con interni tanto moderni da colpire chiunque ci sia salito, sembra quasi di tornare al passato. Nulla di eclatante, perché il contesto rimane ottimo ed un viaggio con la QX70 è sempre molto piacevole e confortevole. I materiali utilizzati sono ottimi, è tutto ben assemblato e gli accoppiamenti non sono mai approssimativi. Rispetto agli ingombri esterni si è fin troppo coccolati da un abitacolo avvolgente e contenuto, si sta comodi, ma gli spazi non sono certo esagerati. Il quinto può salire a bordo per un viaggio “di emergenza”, grazie all’omologazione che lo consente, ma in pratica è un’auto per 4 persone al massimo. Il dato che conferma un’abitabilità non eccezionale è quello relativo alla capacità del bagagliaio, di certo non da record in questo segmento, con soli 410 litri (poco più di una Golf), ma possono salire fino ad oltre 1300 abbattendo i sedili. Paga certo la scelta della linea esterna da coupé, ma di contro è meno sacrificata delle concorrenti nel segmento SAC (BMW X6 tanto per essere chiari).

Comportamento su Strada:

Handling quasi da sportiva, trazione da discreto fuoristrada in offroad
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Chi scrive è nettamente schierato nell’eterna discussione circa la scelta tra una station wagon a trazione integrale ed un moderno SUV. Al di là della scelta di gusto relativamente all’aspetto estetico, ho sempre trovato più razionale la scelta di una berlina o di una SW, piuttosto che di un “finto fuoristrada”. In occasione della prova su strada della QX70 ho dovuto ricredermi. Altezza da terra e dimensioni delle ruote incidono, e non di poco, nella guida in condizioni al limite. Nessuno, almeno crediamo, affronterà mai un percorso fuoristradistico con un veicolo come questo, ma una copiosa nevicata e un contesto adeguato per uno shooting fotografico imbiancato ci hanno fatto apprezzare le doti del SUV Infiniti, mai in minima difficoltà nemmeno su lastre di ghiaccio o con neve alta. Non occorre nemmeno “scavarsi” la strada, le quattro enormi gomme da 21” non perdono mai aderenza, se non spegnendo i controlli elettronici ed esagerando con il pedale dell’acceleratore per divertirsi a metterla di traverso. Ma tutto questo ben si concilia con un handling sull’asfalto degno di una berlina con un’altezza ben più ridotta. Merito di una piattaforma in grado di conciliare l’anima dual purpose che veicoli come questo dovrebbero sempre avere. Merito anche di una trazione che nasce per regalare grosse soddisfazioni anche ai guidatori più sportivi. La QX70 in condizioni “normali” scarica infatti il 100% della coppia sull’asse posteriore, mentre il differenziale centrale interviene e mette in gioco le due ruote anteriori solo all’occorrenza, fino ad arrivare ad una distribuzione 50 e 50. Mancano in abbinamento con questa motorizzazione le 4 ruote sterzanti, destinate al top di gamma 5.0 V8 a benzina ed alla 3.0 diesel. Nella guida sportiva però la precisione della QX70 sembra comunque ottima, la vettura si lascia guidare senza nemmeno farci pensare al fatto che siamo al volante di un mezzo con una stazza di poco superiore alle 2 tonnellate. Per il resto il comfort è sempre al top, dimensioni a parte la si guida meravigliosamente anche in città ed è una ottima compagna per i lunghi viaggi autostradali. Il merito va anche ad una dotazione tecnologica molto buona, dalle indispensabili 4 telecamere per una visione a 360° durante alle manovre, al pacchetto di sicurezza dinamica (DSS – Dynamic Safety Shield) che include Line Assist assistenza alla frenata ed un aiuto tecnologico importante nel controllo del veicolo.

Motore e Prestazioni:

Temperamento da sportivo d’altri tempi, pecca solo per la coppia ai bassi regimi
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Il motore regala gioie e dolori, sembra di tornare indietro negli anni. Si tratta del 3,7 litri aspirato, un V6 da ben 320 cavalli, proveniente direttamente dal cofano della 370Z. Di buono ha una cattiveria ed un sound incredibili quando lo si fa salire di giri, guidandolo come se la QX70 fosse una vettura sportiva. I 320 cavalli sono tutt’altro che mansueti e gli consentono di staccare un lusinghiero 6,8 secondi sullo 0-100, oltre che di spingere le oltre 2 tonnellate ad una velocità superiore ai 230 Km/h. Dall’altro lato la coppia massima, di 360 Nm, è espressa molto in alto, addirittura a 5.200 giri. Questo fa si che quando si ha bisogno di riprendere per un sorpasso, oppure in una strada in salita, il cambio automatico fa un gran lavoro ed i consumi si impennano. Anche a livello acustico, se non si sta guidando al limite, il sound del V6 finisce per diventare anche fastidioso, visto che è costretto a girare alto. Avevamo provato la “vecchia” FX con il 3.0 diesel, è la che la maggior coppia (550 Nm), espressa ad appena 1.750 giri, finiva per non farci affatto rimpiangere gli oltre 80 cavalli in meno di cui è accreditato lo sportivo 3.7 a benzina. Questione di gusti, la gioia dei quasi 7 mila giri può compensare il piacere nella guida turistica della coppia del propulsore a gasolio? La soluzione ci sarebbe, la sovralimentazione potrebbe levare un pelo di allungo in alto, rendendo però molto più piena l’erogazione ai bassi regimi, chissà che prima o poi… La trasmissione automatica invece è promossa senza grosse lamentele, morbida quanto basta nella guida rilassata, riesce anche ad assecondare abbastanza bene le velleità sportive di qualsiasi guidatore. Anche per la guida sulla neve lo abbiamo trovato ottimo, dolce e delicato andando leggeri con il piede destro, ma rapido nei cambi marcia quando ad elettronica disattivata abbiamo provato a divertirci un po’. Complice la trazione a prevalenza posteriore, le gioie che la QX70 3.7 è in grado di produrre sono moltissime.

Consumi e Costi:

Promossa per il prezzo di listino, amica dei benzinai in questa configurazione
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Si parte da poco più di 57 mila euro, davvero un prezzo molto allettante per un SUV premium che piace ancora moltissimo. Il prezzo è sostanzialmente identico a quello del 3.0 a gasolio, mentre il top di gamma, il V8 benzina di 5 litri arriva a quasi 83 mila euro, però nel solo allestimento Premium, che da solo vale circa 5 mila euro in più dell’ “S” del nostro test. Alla voce consumi potenza e motore benzina hanno ovviamente il loro peso: circa 13 l/100Km nel nostro test, con una guida senza troppe accortezze. Complessivamente si può stare sui 9 Km/l, con un piede più leggero, mentre i 10km/lt restano un risultato raggiungibile soltanto a velocità costante in autostrada.

In conclusione
Un SUV dal grande fascino che rappresenta una delle migliori alternative ai principali marchi premium. Un prezzo interessante ed una vocazione da sportiva anche dietro al volante. Questa motorizzazione forse non sarà proprio la più indicata per il nostro mercato, ma gli alti consumi sono lo scotto da pagare per un carattere in grado di dare grosse emozioni.

Pro e Contro

Ci PiaceNon Ci Piace
Aspetto molto coinvolgente, prestazioni da vera sportiva, trazione in condizioni al limiteConsumi elevati, erogazione ai bassi regimi, “età” di alcuni dettagli degli interni ed abitabilità interna

Infiniti QX70 3.7 S: la Pagella di Motorionline

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