Fa inversione in autostrada: multa di 8mila euro e ritiro patente

La giustificazione: "Stavo seguendo il navigatore"

Fa inversione in autostrada: multa di 8mila euro e ritiro patente

Una manovra folle, fortunatamente senza conseguenze, costa carissima ad un automobilista, al volante di un SUV. Stava viaggiando sull’autostrada A1, quando si è accorto di aver sbagliato il senso di marcia ed ha deciso così di invertirla, con una pericolosissima inversione ad U, mettendo a rischio gli altri utenti della strada.

”Stavo seguendo il navigatore”

Il fatto è accaduto al chilometro 527 dell’Autostrada del Sole, in pieno giorno e con traffico piuttosto intenso su quel tratto. L’automobilista ha approfittato di un varco ed ha invertito la propria marcia, costringendo le auto ed i tir in arrivo a frenare improvvisamente. La manovra è stata completata, come dicevamo, senza incidenti, tuttavia le pattuglie della sottosezione di Roma e della sezione di Viterbo hanno visionato il filmato e si sono messi subito a caccia del SUV.

Pochi chilometri più tardi, le forze dell’ordine sono riuscite a fermare l’automobilista, in direzione della Capitale. Quest’ultimo si è giustificato dicendo di seguire il navigatore, che gli aveva indicato di effettuare l’inversione di marcia appena possibile. Una spiegazione che, ovviamente, non è servita per evitare le sanzioni.

Multa e ritiro della patente

Il conducente è stato sanzionato dalla Polstrada con il ritiro della patente, una multa fino a 8mila euro e con il fermo del mezzo per tre mesi. I poliziotti stanno preparando due dossier, uno per la Procura di Rieti che evidenzia i profili penali della condotta, l’altro per le autorità del suo Paese, affinché la patente non gli venga più rilasciata.

“Di fronte a quelle immagini non ci sono parole – le parole di Paolo Maria Pomponio, direttore del Servizio Polizia Stradale – per esprimere lo sdegno di quanti, a causa di condotte così assurde, stanno ancora piangendo la perdita di una persona cara”.

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1 commento

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  • Autosana ha detto:

    L’Italia è un Paese non poco disagiato anche per la scellerata gestione dei servizi più generali, privatizzati o meno che siano. Ad esempio la segnaletica stradale. Se oltralpe, per intenderci, viene esposto un cartello di limite di velocità a 30 km orari e li supero, rischio, oltre alla sanzione, normalmente anche realmente un incidente. In Italia sono ovunque le indicazioni di percorsi non aggiornate, ma soprattutto e in particolare le psicotiche (non saprei come altro definirle) assegnazioni dei limiti di velocità. Per cui è norma obbligata in Italia seguire il buon senso guidando, ma intendo ben più che le indicazioni formali, quelle invece in altri Paesi, più civili, tanto più utili che onerose: la guida lì ne viene allegerita e insomma a ogni incrocio tutti seguono le regole senza troppe riconsiderazioni continue laddove in Italia si è costretti a riflettere istante per istante a “cosa deciderà di fare il prossimo” in quel momento. Per venire al caso in oggetto, premesso che la scelta finale del guidatore è stata indubbiamente da censurarsi per somma di ragioni, a sua discolpa va certamente portata la presenza di quel segnale di presenza di curva che si nota chiaramente nel filmato, “come se” quel varco fosse programmato e agibile. Con ogni probabilità altre indicazioni impedivano la manovra, ma quel cartello, specialmente agli occhi di uno straniero forse non abituato alle frequentissime contraddittorietà e, ripeto, autentiche demenzialità presenti sui (mal)tracciati italiani, può averlo tratto in inganno facilitandogli una decisione sbagliata, in un contesto com’è noto in cui dev’essere molto rapida.

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