Nuovo Dpcm Draghi: cosa può cambiare, dai weekend alla zona rossa

Una decisione è attesa nel corso di questa settimana

Lo scorso sabato è entrato in vigore il primo Dpcm firmato dal premier Draghi ma è allo studio un’ulteriore stretta sulle misure, per via della pressione ospedaliera in aumento ed anche una curva dei contagi in crescita. Non sono state prese ancora delle decisioni, ma sono sul tavolo alcune ipotesi, seppur pare escluso un nuovo lockdown generale.

Zona rossa nel weekend

Una delle misure di cui si parla maggiormente è una zona rossa nei weekend in tutta Italia (forse escludendo le zone bianche), un po’ come era già capitato durante le festività natalizie. Cioè negozi non essenziali, bar e ristoranti chiusi (escluso l’asporto e la consegna a domicilio) e divieto di circolazione anche nel comune. Insomma, praticamente un lockdown, sempre con la possibilità di spostarsi per motivi di lavoro, salute o necessità, con autocertificazione.

Zona arancione rafforzato

Le ultime settimane ha visto la nascita della zona arancione rafforzato. Dove praticamente vengono chiuse le scuole, i ristoranti e bar (sempre asporto e domicilio escluso), le aree gioco nei parchi e non si può far visite a parenti e amici e si può circolare liberamente solamente all’interno del proprio comune, dalle 5 alle 22.

Un’ipotesi al vaglio è quella di estendere questa soluzione a tutta Italia nel corso dei giorni feriali, in abbinamento alla zona rossa dei weekend. Replicando quasi esattamente quanto accaduto a Natale.

Coprifuoco anticipato

Un’altra ipotesi riguarda il coprifuoco, attualmente in vigore dalle 22 alle 5, escluso nelle zone bianche (solo la Sardegna attualmente). Si parla di un anticipo alle 19 o alle 20, in modo da evitare spostamenti anche per ora di cena.

Anche se, questa misura potrebbe portare problemi nei controlli, visto che a quell’ora moltissimi italiani sarebbero comunque ancora fuori casa per rientrare dai rispettivi luoghi di lavoro.

Zona rossa rafforzata

Il Cts ha anche chiesto l’ingresso automatico in zona rossa delle zone e/o regioni con 250 casi settimanali per 100mila abitanti. E, in questo caso, rendere ancora più rigide le regole della zona rossa, ripercorrendo quanto accaduto con il lockdown dell’anno scorso. Praticamente il divieto quasi assoluto di circolazione e molte più attività chiuse.

Quando si decide

Le indicazioni del Cts dovranno essere accolte (o meno) da parte del governo ed è stata convocata la cabina di regia a Palazzo Chigi per discutere queste misure. Al momento, paiono esserci più posizioni difformi nelle forze di maggioranza e, dunque, servirà trovare un’intesa. L’obiettivo è farle entrare in vigore già nel prossimo weekend.

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