Jeremy Clarkson: “Le auto elettriche? Faranno la fine dei diesel”
Secondo Jeremy Clarkson anche le auto elettriche in futuro potrebbero essere messe al bando

Jeremy Clarkson torna a far parlare di sè. Il famoso giornalista e conduttore nel corso della sua recente recensione all’Audi RS3 sulle colonne del Times si è lasciato andare ad alcune dichiarazioni sulle auto elettriche che stanno facendo discutere e non poco appassionati e addetti ai lavori. L’ex conduttore di Top Gear e di The Grand Tour non ha mai fatto mistero di non amare molto le vetture elettriche, dunque non ci stupiamo del fatto che anche stavolta non sia stato tenero con loro.
Secondo Jeremy Clarkson anche le auto elettriche in futuro potrebbero essere messe al bando
Jeremy Clarkson del resto ha sempre detto che le auto elettriche sono complicate da guidare e non danno le stesse emozioni delle auto termiche. Nella sua ultima recensione però il giornalista fa anche una previsione funesta sulla loro sorte. Secondo Clarkson dato che viviamo in un mondo dove è sempre più difficile tenere il passo e dove la gente cambia opinione molto rapidamente, non si stupirebbe che ad un certo punto in futuro ci possa essere una sorta di repulsione nei confronti delle auto elettriche al pari di quanto avvenuto di recente con i diesel.
Jeremy Clarkson ha dichiarato in proposito: “È complicato restare al passo”. Ha citato l’esempio di Elon Musk: “Un momento prima viene celebrato dalla sinistra per le sue fabbriche di batterie e i suoi veicoli elettrici, e subito dopo diventa per la stessa sinistra una sorta di demone, al punto che vorrebbero bruciare tutte le sue auto elettriche”.
Ha quindi proseguito con un tono ironico e provocatorio: “Per ora stanno avendo successo, ma segnatevi queste parole: arriverà presto il giorno in cui qualcuno sosterrà che auto come queste (le elettriche, ndr) sono più pericolose per le balene dei pescherecci giapponesi con le reti a strascico. Prima erano visti come eroi salvatori, ora vengono trattati come portatori di sventura”. Questa volta però secondo il giornalista i produttori di auto non si faranno cogliere alla sprovvista.
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