Lamborghini: la sovralimentazione per ora non è una priorità
Parola di Stephan Winkelmann, CEO dell'azienda
Secondo quanto affermato nel corso di un’intervista da Stephan Winkelmann, CEO dell’azienda di Sant’Agata Bolognese, la sovralimentazione non è una priorità di Lamborghini e non lo sarà almeno sino alla fine del decennio attualmente in corso. Le prossime vetture del Toro, dunque, saranno ancora provviste di motori aspirati, nel pieno rispetto della tradizione dell’azienda: il manager è infatti certo che la società riuscirà ad abbassare i livelli di consumo ma soprattutto i tassi di emissione di anidride carbonica dei prossimi modelli senza ricorrere all’uso di sistemi di sovralimentazione, come invece stanno facendo altre aziende, più o meno concorrenti (Pagani, ad esempio, con la nuova Huayra ha abbandonato i motori atmosferici, così come Motorsport, che lo sta facendo progressivamente alla stregua di AMG e di Renn Sport).
Quest’annuncio si scontra con le congetture relative alla nuova generazione di Audi R8, sorella-gemella della nuova supercar firmata Lamborghini destinata a sostituire Gallardo: secondo le chiacchiere, infatti, la sportiva dei Quattro Anelli dovrebbe sfruttare in prevalenza motori sovralimentati. Anche la casa automobilistica del Toro seguirà le decisioni dell’azienda di Ingolstadt o farà di testa propria, decisa a salvaguardare le tradizioni a sfavore delle fredde leggi imprenditoriali?
Winkelmann ha spiegato che il brand che guida userà la sovralimentazione solo qualora le norme ecologiche diventassero più rigide e solo quando, quindi, con i motori atmosferici non sarà più possibile rispettare le regole vigenti sull’inquinamento.
Pare che, contemporaneamente a queste discussioni tecniche in merito al futuro di Lamborghini, i tecnici del marchio emiliano stiano mettendo a punto una possibile architettura ibrida.
Seguici qui