Lancia Voyager: prova su strada
Per viaggi sempre in business class
Lancia Voyager Fino a qualche anno fa, prima che arrivasse su Rai 2 la trasmissione di Roberto Giacobbo, in Italia, la parola Voyager, voleva dire solo e soltanto una cosa: la grossa monovolume americana, tanto apprezzata dalle famiglie numerose, ma anche da chi ha esigenza di una vettura con sette posti,particolarmente spaziosa, ma che al tempo stesso non vuole rinunciare ad un’immagine premium, specialmente nelle ultime due generazioni. Nel frattempo però, oltre ad essere arrivata la trasmissione televisiva, la Voyager ha anche cambiato marchio, dato che adesso sulla grossa calandra cromata fa bella mostra di sè lo stemmino di quella che una volta era l’italianissima Lancia,ma che oggi, come ben saprete, è ormai diventata “una cosa sola” con il marchio Chrysler. Che poi, a voler essere precisi, in realtà la “nostra” Lancia Voyager al di là dell’oceano si chiama Chrysler Town & Country. Ma non solo: viene anche venduta, con qualche modifica, come Volkswagen Routan e Dodge Grand Caravan.
Design e Interni:
Forme dettate dalla necessità di ricavare più spazio possibile. Comunque con la Voyager non si passa di certo inosservati.
Quando si tratta di monovolume come questa, ovviamente, il design non può che risultare parzialmente sacrificato dalla necessità di adottare delle forme giocoforza vincolate dall’esigenza di ricavare il maggiore spazio interno possibile, ma comunque la monovolume Lancia ha delle forme tutt’altro che sgradevoli: sarà per le dimensioni, sarà per l’aspetto maestoso e per l’aria premium, ma la Voyager, su strada, ha una presenza certamente non indifferente, e si fa notare. I natali statunitensi si sono chiari quando vai a guardare le dimensioni: 522cm sono indubbiamente una lunghezza poco europea. E lo stesso può dirsi in larghezza: 199 cm.
Abitacolo: un vero e proprio salotto. Incredibilmente modulabile, con un’infinità di vani ed attenzioni, anche per i passeggeri
É indubbiamente l’abitacolo la cosa più sensazionale di questa Lancia Voyager. Innanzitutto, date le dimensioni esterne, è più spaziosa del monolocale in cui vivevo fino a qualche mese fa. Ma oltre ad essere spaziosa, la Voyager, è anche ben refinita, a tratti lussureggiante, grazie a dettagli come la pelle chiara dei sedili e gli inserti in radica sulla plancia. Dal sedile di guida, molto rialzato, si domina letteralmente la strada: ovviamente l’impostazione della seduta è da “passeggio”, con le gambe non troppo distese, ed il volante inclinato. Se poi ci mettete anche il rivestimento in morbida pelle, ed il bracciolo laterale, ecco che sembrerà di essere praticamente seduti in poltrona, comodi come non mai. Altrettanto comodi sono tutti gli altri sedili della vettura: ogni singola poltrona è dotata di braccioli, ed è reclinabile indipendentemente. Sul retro degli schienali ci sono poi dei comodi tavolini, simili a quegli degli aerei per capirci. Assolutamente geniale è il sistema brevettato, con cui si possono far scomparire le signole poltrone nel pavimento della vettura, che rimane in ogni caso “piatto”: basta infatti agire su una linguetta, e le singole poltroncine scompaiono in un batter d’occhio. Quasi superfluo dire che, grazie a questo sistema, la modulabità e le configurazioni che può assumere l’abitacolo sono praticamente sconfinate.
Altrettanto impressionante è la quantità di vani portaoggetti disponibili: fate ben attenzione a dove mettete le cose, perchè è un attimo ritrovarsi a dover cercare per 5 minuti in quale cassettino avevate posato gli occhiali da sole. Sulla vettura in prova erano presenti anche i due schermi l’per intrattenimento dei passeggeri, dotati di cuffie, telecomando, ed ingresso video per collegare anche le console. Inutile dire che i bambini del nostro amministratore, quando sono saliti ed hanno visto il loro cartone animato preferito, sono letteralmente impazziti di gioia. Ma le attenzioni per i passeggeri non finiscono qui: le poltornicine posteriori, come quelle anteriori, sono riscaldabili, e per di più chi siede ditetro ha a disposizione i comandi del clima separati. Ci sono poi le porte scorrevoli ad azionamento elettrico, come lo è anche il portellone posteriore. Insomma, la Voyager è sicuramente una delle migliori macchine in cui ci si possa ritrovare a viaggiare da passeggeri, perchè ogni viaggio sarà come farlo in business class.
Comportamento su Strada:
Gli ingombri sono quelli che sono, ma l’agilità è molto meglio del previsto. Per i lunghi viaggi in autostrada, invece, è il top.
Ovviamente, sulle prime, bisogna fare l’abitudine agli ingombri extralarge, anche perchè, a differenza di altre vetture voluminose che abbiamo guidato in passasto, qui il muso non è affatto lungo, e quindi l’ingombro è tutto alle spalle di chi guida: la distanza che c’è tra i sedili anteriori ed il lunotto posteriore, all’inizio, fa quasi impressione. Ma in realtà, basta prendere la giusta confidenza per scoprire che la Voyager è molto meno impacciata di quanto le dimensioni esterne possano lasciar immaginare. Ovviamente in città gli ingombri sono quelli che sono, e quindi trovare parcheggio resta sempre una bella sfida, ma altrove, ad esempio su una strada statale, l’agilità e la prontezza di risposta ai comandi sono meglio del previsto: ovviamente non bisongna esagerare, perchè il peso si fa sentire, manifestando ben presto del sottosterzo, ma comunque gli appoggi in curva sono sempre ben saldi, e la sicurezza di marcia risulta sempre notevole. Non c’è dubbio, però, che il terreno d’elezione della vettura sia l’autostrada: cruise control adattivo impostato, e puoi attraversare tutta l’Italia senza problemi, in totale comodità, con i bambini dietro ben intrattenuti dagli schermi, e con gli eventuali passeggeri adulti ben “conciliati” nel sonno dallo schienale reclinabile delle loro poltrone. Ad innalzare ulteriormente gli standard di sicurezza ci pensa poi l’indicatore del punto cieco dello specchietto retrovisore: un accessorio utilissimo, che vorremmo vedere offerto di serie, per legge, su tutte quante le auto in commercio. I freni, invece, per ottenere delle delecerazioni considerevoli sono da strizzare. D’altrone hanno il loro bel lavoro da fare.
Motore e Prestazioni:
Il 2.8 turbodiesel da 163cv, ovviamente, ha il suo bel da fare per portarsi in giro i 2300kg abbondanti della vettura: le prestazioni, quindi, non possono chiaramente essere sportive, ma comunque non ci si può affatto lamentare. La velocità di punta dichiarata è di 193 km/h, che consiederando aerodinamica e peso non sono certo pochi, mentre lo 0-100 viene coperto in 11.9 secondi. Insomma, pur non essendoci del margine per adottare una guida aggressiva, in ogni caso c’è sempre verve a sufficienza per ogni situazione. Il cambio automatico, coerentemente con l’indole della vettura, ha un funzionamento che predilige le andature rilassate, offrendo cambi di marcia sempre morbidi, ed una guida molto fluida. Non chiedetegli, però, di essere particolarmente reattivo quando premete affondo l’acceleratore.
Consumi e Costi:
Alla fine, tutto considerato, consuma il giusto. Il listino è consistente ma non mancano le offerte.
Le dimensioni, il peso, l’aerodinamica, non giocano certo a favore del contenimento dei consumi, ma grazie alla motorizzazione turbodiesel, pensata per il mercato europeo, si riescono comunque a mettere a segno delle medie interessanti: il dichiarato dalla casa parla di 7.9 lt/100 km nel ciclo combinato. Noi, durante la nostra prova, abbiamo potuto constatare che, in base a quanto dichiarato dal trip computer, fuoriporta si può tranquillamente stare sui 10.5-11 km/lt, mentre solo in città ci si avvicina ai 10km/lt o qualcosina meno. Per quanto riguarda il listino, ovviamente, i contenuti premium si fanno sentire: 41000€ il prezzo base. Ma non disperate: per adesso la vettura viene offerta in promozione, in allestimento all inclusive, a 31.900€. Per questa cifra può essere davvero un affare.
In conclusione
Beh, questa Voyager è sicuramente una vettura “unica”, che al momento non ha praticamente rivali, dato che tutte le altre monovolume in commercio sono sensibilmente più piccole. Quelle che più le si potrebbero avvicinare sono la Volkswager Sharan e la Ford Galaxy. In ogni caso, concorrenti o meno, quello che ci è piaciuto della Voyager è il saper conciliare l’aspetto della praticità con un’atmosfera premium tipica delle berline di rappresentanza. Se un domani ci ritroverermo a fare gli ammisitratori delegati di qualche grande multinazionale (sognare non costa nulla), non ci dispiacerebbe affatto essere venuti a prendere all’aeroporto dall’autista con una Voyager, al posto della tradizionale berlinona tedesca. Altrettanto, se un domani dovessimo metter sù una famiglia numerosa, non ci dispiacerebbe affatto un bel viaggio in giro per Italia, sempre con una Voyager.
Pro e Contro
Ci Piace | Non Ci Piace |
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Immagine premium, ed abitacolo lussuoso ma anche incredibilmente modulabile. | Freni da strizzare. |
Lancia Voyager: la Pagella di Motorionline
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