Liberalizzazioni: Codacons critica Faib, Fegica e Governo per benzina e traffico tir
Non andrebbe bene la gestione dello sciopero e del traffico dei mezzi pesanti
In una situazione già estremamente tesa per le reazione sul decreto sulle liberalizzazioni si aggiunge una terza voce al coro che vede contrapposte le varie categorie professionali con relativi sindacati e il Governo Monti. Si tratta del Codacons, che sulle questioni da esso toccate si dichiara praticamente in disaccordo sia con i sindacati che con l’amministrazione nazionale.
Per quanto riguarda Faib e Fegica, la critica maggiore non risiede tanto nello sciopero in sé, quanto nelle modalità in cui lo si sta proclamando. L’associazione per i diritti dei consumatori, infatti, accusa le due sigle sindacali di continuare a minacciare lo sciopero, senza tuttavia dichiarare quando questo avverrà e in che modalità. Per questo motivo è stato presentato un esposto alla Commissione di Garanzia per l’attuazione della legge sullo sciopero, che obbliga chi proclama a specificarne i giorni di attuazione, cosa che finora non sarebbe stata fatta nonostante le numerose dichiarazioni a mezzo stampa. Secondo l’associazione, questo non farebbe altro che instillare la paura nei consumatori, che si riversano verso le pompe di benzina con il timore di rimanere a piedi da un momento all’altro. Inoltre in una comunicazione ufficiale il Codacons accusa alcuni gestori di aver alzato il prezzo del carburante fino a 10 centesimi nel giro di appena 24 ore. Inoltre la legge inoltre prevederebbe che gli scioperi non durino oltre 72 ore, rendendo teoricamente illegale un blocco di dieci giorni (anche se di solito in questi casi lo sciopero viene organizzato in più fasi di pochi giorni l’una). Si attende ora un’eventuale risposta di Faib e Fegica a queste accuse.
Il Codacons, comunque, ne ha anche per il governo. L’associazione, infatti, ritiene incostituzionale la proposta di annullare il divieto di circolazione per i mezzi pesanti nei giorni immediatamente precedenti e successivi le festività. Questo, infatti, renderebbe ancora più critica la situazione del traffico in occasione dei tradizionali “grandi rientri”, con conseguente aumento di stress e pericolo per gli utenti della strada. «Il divieto di circolazione dei Tir in alcuni giorni precedenti o successivi i giorni festivi è frutto di una lunga battaglia legale avviata dall’associazione, che ha portato il Tar del Lazio e il Consiglio di Stato ad introdurre tale divieto, al fine di garantire la sicurezza stradale – spiega il presidente Carlo Rienzi – Il Governo non può contravvenire alle disposizioni dei giudici e se lo farà, il Dl Semplificazioni sarà annullato dalla Corte Costituzionale.»
Insomma, ormai siamo quasi al “tutti contro tutti” e per ora non si vede ancora la fine di questa lunghissima situazione di tensione.
Foto: Flickr
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