Liberalizzazioni, taxi e benzinai confermano la protesta
Tensione allentata, ma sempre alta
Alcune modifiche rispetto alle prime previsioni sono state fatte, ma ancora il decreto sulle liberalizzazioni, appena approvato dal governo, non soddisfa completamente diverse categorie personali. Per rimanere nel settore automotive, sono soprattutto i tassisti e i gestori delle stazioni di servizio i primi ad essere ancora sul piede di guerra.
Per quel che riguarda i taxi, le modifiche del governo hanno in parte alleggerito la tensione, ma ciò nonostante la protesta continua. Un messaggio chiaro, secondo il quale i rappresentanti di categoria ammettono che qualche passo avanti è stato fatto, ma non abbastanza. Le richieste sulle licenze plurime e sulla extraterritorialità sono state accolte, ma rimane da sciogliere ancora il nodo riguardo il potere dell’Authority dei trasporti di stabilire regole di categoria in accordo con le amministrazioni locali coinvolte. Per questo motivo è stato decretato un giorno di sciopero all’inizio della prossima settimana.
Per quanto riguarda le stazioni di servizio, la situazione rimane ancora tesa. In questo caso si starebbe creando una spaccatura tra gli enti che coordinano la categoria dei benzinai e dei gestori. La Figisc Confcommercio, che aveva prima delle altre minacciato sette giorni di sciopero, appare la meglio disposta a ritornare sui suoi passi. Non la pensano così Faib e Fegica, che invece vorrebbero confermare i 10 giorni paventati la scorsa settimana. Il problema, ancora una volta, è la questione sull’esclusività dell’approvvigionamento di combustibile e i modi in cui questa norma verrà modificata.
Per approfondire la vicenda, cliccate qui per leggere il testo integrale del decreto.
Foto: Flickr
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