Maserati: il passaggio da Grugliasco a Mirafiori divide i sindacati

La Cigl contesta l'operazione, meno critiche Cisl e Uilm

Il piano di Stellantis con il prossimo passaggio di Maserati da Grugliasco a Mirafiori sta, ovviamente, facendo discutere. Già dall’anno prossimo una parte delle attività saranno spostate da un sito all’altro, per completare l’operazione nel 2024. Tra tre anni, dunque, lo stabilimento nei pressi di Torino dovrebbe chiudere.

Non ci saranno licenziamenti

Il gruppo nato dalla fusione di FCA e PSA ha annunciato che non ci saranno licenziamenti, ma verrà attuata una procedura di trasferimento integrale dei 1.100 lavoratori coinvolti. Questo, comunque, non ha messo d’accordo i sindacati, alcuni dei quali sono abbastanza critici nei confronti di questa scelta di Stellantis.

Infatti, la Fiom Cgil di Torino contesta il trasferimento: “È un’altra mazzata per l’economia di Torino. La si può guardare da qualsiasi angolazione ma i fatti dicono che in Italia siamo di fronte alla diminuzione della capacità produttiva. Tutte azioni che determinano il calo dell’occupazione complessiva del gruppo”.

Cisl e Uilm sono meno critiche

Arrivano dichiarazioni meno polemiche, invece, da parte di Cisl e Uilm. La prima è abbastanza soddisfatta dell’accordo raggiunto: “Abbiamo chiesto venisse salvaguardato la professionalità dei dipendenti e l’azienda non ha annunciato esuberi. Questo è fondamentale. Inoltre, le nuove Maserati e le nuove 500 su Mirafiori confermano la missione nel settore Premium”.

Si chiede la conferma degli accordi, da parte di Uilm: “Non siamo interessati a difendere i muri di uno stabilimento, ma auspichiamo che siano confermati sia gli investimenti sia l’impegno alla piena occupazione”.

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