Mazda: i motori SKYACTIV rispettano già la normativa Euro 6d TEMP

Scendono sia le emissioni che i consumi

Mazda ha approntato lievi modifiche ai suoi propulsori che fin da ora sono in linea con le severe normative Euro 6d TEMP in ordine a consumi ed emissioni
Mazda: i motori SKYACTIV rispettano già la normativa Euro 6d TEMP

Mazda – Gli standard Euro 6d TEMP sono in vigore dal 1° settembre 2017 per i veicoli di nuova omologazione e si applicheranno a tutte le nuove immatricolazioni dal 1° settembre 2019. I valori di consumi ed emissioni delle norme Euro 6d TEMP vengono stabiliti secondo il nuovo ciclo WLTP (Worldwide harmonised Light vehicles Test Procedure) cioè procedure di prova armonizzate a livello mondiale per le autovetture. Il ciclo WLTP, che sostituisce il ciclo NEDC (New European Driving Cycle), si pone come obiettivo quello di riflettere in modo più realistico consumi ed emissioni nell’uso quotidiano, tenendo in considerazione parametri quali peso del veicolo, temperatura ambiente, pressione degli pneumatici e resistenza al rollio.

In tal contesto, Mazda si dichiara già pronta per affrontare le sfide future in tema di consumi ed emissioni: tutti i veicoli nuovi ordinati in fabbrica (tranne la Mazda 3, che diventerà a norma Euro 6d TEMP il prossimo anno in coincidenza con l’arrivo del modello nuovo) saranno certificati secondo i nuovi standard per le emissioni Euro 6d TEMP, che comprendono sia il severo ciclo WLTP (Worldwide harmonised Light vehicles Test Procedure) che le prove su strada RDE (Real Driving Emissions).

Il Costruttore giapponese ha quindi già convertito alle nuove norme Euro 6d TEMP tutti i modelli della propria gamma con oltre un anno d’anticipo rispetto alla loro entrata in vigore per i veicoli di prima immatricolazione. Nello specifico Mazda, senza la necessità di ricorrere a filtri antiparticolato, ha apportato piccole modifiche ai motori benzina SKYACTIV-G ad iniezione diretta (DI) nelle cilindrate 1.5, 2.0 e 2.5 litri al fine di rispettare le norme Euro 6d TEMP. Nel dettaglio il costruttore giapponese ha agito sul propulsore a benzina aumentando la pressione d’iniezione, migliorando sia la forma del pistone e sia le condizioni del flusso nella camera di combustione, riducendo le perdite per attrito e ottimizzando il sistema di raffreddamento.

Lo stesso dicasi per i motori diesel in cui la conformità alle più severe norme Euro 6d TEMP è stata raggiunta sia sullo SKYACTIV-D 2.2 che sul nuovo SKYACTIV-D 1.8. Nel primo caso, per ridurre i consumi, gli ingegneri Mazda hanno agito su una camera di combustione di forma modificata, l’adozione di una turbina a geometria variabile per il più grande dei due turbocompressori, una nuova gestione termica e la Combustione Rapida Multistadio con nuovi iniettori piezo multiforo a risposta ultrarapida. Inoltre Mazda ha dotato il suo 2.2 diesel di un sistema SCR (riduzione catalitica selettiva) per ridurre efficacemente le emissioni di NOX, in particolare nell’uso reale quotidiano, e quindi rispettare i limiti imposti dai test RDE.

Nel caso del nuovo SKYACTIV-D 1.8, che andrà a sostituire il precedente 1.5, Mazda ha lavorato su valori più bassi sia della pressione di combustione massima che della temperatura nella camera di combustione. Inoltre per rientrare nei limiti di emissioni imposti dalla normativa Euro 6d TEMP, su questo nuovo motore Mazda ha montato un catalizzatore ad accumulo di NOX: rispetto ad un sistema SCR ha il vantaggio di non richiedere AdBlue, facendo risparmiare al cliente tempo e denaro.

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