Mazda MX-5 Record Series Black, prova su strada
Piacere di guida sublime a costi accessibili
Sono pochissimi i modelli che, generazione dopo generazione, riescono ad evolversi, rimanendo fedeli a se stessi, creandosi una reputazione di auto “mitica”, “gloriosa”. Tra questi c’è sicuramente la Golf, la 911, ma anche la vettura oggetto di questa prova: la “Mazda MX-5”, spiderino di casa Mazda, che può vantare addirittura il Guinness dei primati come roadster più venduta di tutti i tempi. La ricetta del suo successo, sin dalla prima serie del 1989, è sempre la stessa: trazione posteriore, ripartizione dei pesi 50% e 50% tra gli assi, massa di poco superiore ai 1000 kg, baricentro bassissimo, pochissime concessioni all’elettronica ed alla tecnologia, capote in tela rigorosamente ad azionamento manuale e un prezzo accessibile a tutti.
Design e Interni:
La guardi e capisci immediatamente che si tratta proprio di una MX-5: le linee infatti, pur moderne e piacevoli, si richiamano notevolmente alla vecchie progenitrici, specialmente nella parte posteriore. Le dimensioni compatte, la carrozzeria molto bassa, il muso lunghissimo rispetto al corpo vettura, sono ormai un “marchio di fabbrica” della roadster di casa Mazda. In questa nuova versione però, il frontale, con le linee spigolose della mascherina a cinque punte, caratteristica del family feeling Mazda, con i nuovi fari dal taglio più aggressivo e il nuovo paraurti con delle forme più aerodinamiche, ha un’aggressività sconosciuta alle vecchie versioni, che avevano delle linee molto più morbide. La linea della fiancata, molto “pulita”e “lineare”, è caratterizzata dai passaruota molto pronunciati e scolpiti, che evidenziano i “muscoli” di questa MX-5, insieme alle nuove minigonne, anch’esse piuttosto pronunciate, che idealmente si raccordano con la linea del parafango posteriore. Ci sono poi i bellissimi cerchi bruniti da 17”, specifici per questa versione limitata “black ”. Oltre che per i cerchi specifici, questa“MX-5 black” si distingue dalle versioni normali anche per le cromature presenti nelle maniglie delle portiere, nel contorno della mascherina anteriore,dei fari e dei fendinebbia. Il disegno della coda, invece, come già accennato, si richiama molto a quello delle precedenti versioni, con i suoi fari a sviluppo orizzontale con i loro tipici angoli tondeggiati, e con il paraurti piuttosto pronunciato e sporgente. Bello il doppio terminale di scarico che conferisce un tocco di “cattiveria” in più. Bisogna sottolineare come le linee di questa MX-5 siano molto piacevoli ed equilibrate sia con la capote aperta che con la capote chiusa, e che i sedili in pelle chiara creano davvero un bel contrasto con il nero della carrozzeria.
Posto di guida
Non è facile entrare nella MX-5, specialmente con il tetto chiuso: l’altezza da terra di soli 124 cm rende la cosa piuttosto difficoltosa, specialmente per i più alti. Una volta “calatisi” all’interno dell’abitacolo, però, si viene ripagati da un posto di guida che offre delle sensazioni impareggiabili, che è possibile provare soltanto su vetture ben più costose e d’élite: si sta seduti praticamente sulle ruote posteriori, a pochissimi centimetri dall’asfalto,con le gambe semi-distese e con il lungo musone davanti a noi. Il sedile è davvero basso, molto fasciante e contenitivo, mentre il volante è quasi verticale. A rendere il tutto ancora più appagante c’è anche una bellissima pedaliera sportiva. Per quel che riguarda la plancia ed i comandi, dimenticatevi l’abitacolo spartano delle vecchie versioni: quello di questa nuova MX-5 ha un design curato e gradevole. L’elemento principale e più caratteristico è sicuramente la fascia orizzontale con trattamento simil-allumino, dove sono inglobate le bocchette d’aerazione, mentre nella console centrale troviamo i tre comandi circolari del clima, abbastanza semplici da utilizzare, e più in alto quelli della radio, sufficientemente comodi e a portata di mano. C’è poi una quantità addirittura sorprendente di portaoggetti, specialmente se consideriamo che si tratta pur sempre di una roadster: ci sono i vani nelle portiere, c’è quello nel tunnel centrale, coperto da uno sportellino scorrevole e ci sono altri tre vani posizionati dietro ai sedili. Il livello delle finiture è generalmente buono: gli accoppiamenti delle plastiche sono ben fatti e i materiali utilizzati gradevoli. Le nostre critiche vanno all’aletta parasole non rivestita, che ha un aspetto fin troppo economico, e al posizionamento criticabile di alcuni comandi, come per esempio quello dell’apertura del bagagliaio, ed ancor di più quello per aprire lo sportellino del serbatoio della benzina, situato all’interno del vano centrale tra i sedili. Immaginate la scena: arrivate alla stazione di rifornimento a tetto aperto, magari adocchiando la biondina nell’utilitaria ferma nella pompa accanto, e sarete costretti ad esibirvi in una contorsione decisamente poco gradevole da vedere per poter raggiungere lo sblocco dello sportellino.
Abitacolo e bagagliaio
Lo spazio all’interno di questa MX-5 non manca. Pur essendo una due posti secchi l’ abitacolo non sembra per niente angusto, e lo spazio a disposizione dei due passeggeri è senza dubbio soddisfacente. Soltanto i più alti, diciamo da 1.85 m in su, possono lamentare i pochi centimetri a disposizione per la testa quando il tetto è chiuso. Il bagagliaio invece, con i suoi soli 150 litri, non permetterà di certo di pianificare un lungo viaggio portandosi al seguito l’intero guardaroba, ma, mettendo in valigia soltanto lo stretto necessario, è sufficiente per un week-end.
Comportamento su Strada:
Per capire fino in fondo la MX-5 servono due cose: una strada piena di curve e una bella giornata soleggiata, che vi permetta di tenere il tetto rigorosamente aperto. È in queste circostanze che si capisce che per divertirsi “veramente” non sono assolutamente necessarie cavallerie “monstre”, e supercar costosissime: bastano 128 Cv e circa 25.000 € per ritrovare al volante delle sensazioni ormai sconosciute a tutte le vetture che abbiano dei listini “accessibili”ai più. Alla base di ciò c’è un piccolo miracolo fatto dagli ingegneri di casa Mazda: questa MX-5 pesa soltanto 1.080 kg , che sono, incredibilmente, soltanto 85 kg in più rispetto alla prima versione del 1989, che era ben più piccola, aveva un motore di cubatura inferiore e non aveva dispositivi come airbag, ESP e climatizzatore. Questo peso così contenuto, insieme alla trazione posteriore e al baricentro basso si traduce in un’agilità assoluta, che permette di passare da una curva all’altra con una rapidità stupefacente. Lo sterzo ed il cambio sono due strumenti che trasmettono piacere puro: il primo è precisissimo e risponde anche alle correzioni millimetriche, trasmettendo al guidatore ogni sfumatura dell’asfalto, mentre il secondo è uno dei migliori cambi manuali che ci è mai capitato di provare. Ogni passaggio di marcia è una vera e propria goduria: la leva ha degli innesti cortissimi, secchi e sempre precisi. Peccato per la mancanza della sesta, che ridurrebbe rumorosità e consumi. La MX-5, però, non è una di quelle vetture che quando spingi sembrano essere del tutto prive di limiti, una di quelle che, per scomporle un minimo, ti devi davvero impegnare di brutto. Qui, volutamente, il limite lo si raggiunge facilmente, ed è proprio questo il bello della vettura: la Mazdina è infatti abbastanza sensibile ai trasferimenti di carico, anche a causa dell’assetto che non è “rigidissimo”, e grazie alla coda, che potremmo definire “giocherellona”, ci si diverte a curvare praticamente giocando con il solo acceleratore, senza fare nessuna correzione con il volante. In ingresso infatti questa MX-5 accenna ad un minimo di sottosterzo, ma basta rilasciare un po’ per far scivolare quel tanto che basta la coda per chiudere la curva. In uscita la potenza non è tale da permettere chissà che traversi a ruote fumanti, ma accelerando a ruote non ancora dritte si riesce sempre ad ottenere quell’accenno di scodata che ci stampa sempre ed istantaneamente un bel sorriso in viso. Naturalmente c’è anche l’ESP pronto a “tagliare” sul nascere esuberanze eccessive della coda. Tuttavia la soglia d’intervento è sufficientemente alta, cosicché ci si diverte anche con i controlli inseriti. I freni fanno discretamente il loro lavoro, anche se non ci hanno impressionato né per prontezza né per potenza. Sul bagnato invece, questo comportamento così “allegro” può rivelarsi un’arma a doppio taglio: se ci sapete fare allora sarà divertimento assoluto, ma se non siete troppo smaliziati evitate assolutamente di disinserire il controllo di stabilità. Per quel che riguarda il comfort, la rumorosità in autostrada è tutto sommato sopportabile, a patto di restare entro i limiti di velocità, mentre le sospensioni non sono mai eccessivamente rigide. Con la capote aperta l’isolamento dal vento, anche grazie al mini-deflettore posteriore, è notevole. Un plauso va al climatizzatore,che riesce a riscaldare ottimamente l’abitacolo: con il contributo dei sedili riscaldati si può viaggiare con il tetto aperto, restando davvero ben isolati dal freddo, anche con temperature vicine ai 10°. Ciò farà piacere agli spideristi DOC, che sanno bene che le giornate migliori per viaggiare en plein air sono quelle di sole “inaspettato” durante l’autunno e quelle di inizio primavera.
Motore e prestazioni
Senza dubbio 126 Cv su una sportiva possono sembrare pochini, ma grazie al peso contenuto, una volta alla guida, sembrano più che sufficienti, tanto da non far rimpiangere la mancanza di cavalleria extra. Il 1.8 16v bialbero, infatti, spinge sempre con vivacità, tanto che i 9,9 secondi dichiarati per raggiungere i 100km/h sembrano persino pessimistici. La velocità massima invece è di 194 km/h. Il motore, già dai bassissimi regimi di rotazione, è pronto e reattivo ad ogni pressione sull’acceleratore, tanto che si è portati ad immaginare grandi cose per la parte alta del contagiri: in realtà però, tirando le marce, l’erogazione rimane piuttosto piatta e molto lineare, anche se si allunga senza problemi fino alla zona rossa ed anche oltre. La ripresa invece, grazie alla buona spinta del propulsore, e al cambio a sole 5 marce, è davvero soddisfacente. Non ci sarebbe dispiaciuta, infine,una sonorità di scarico un po’ più cattiva.
Consumi e costi
Grazie al peso ridotto e alla potenza specifica non certo elevatissima, i consumi di questa Mazda MX-5 sono contenuti, specialmente se consideriamo che si tratta di una sportiva: durante il nostro test siamo riusciti a realizzare percorrenze nell’ordine dei 12-12,5 km/l. Il listino in versione limitata Black è di 25.150 € e la dotazione è piuttosto completa: sono di serie, oltre ai 4 airbag, all’ESP e al clima automatico, anche i sedili riscaldati, gli interni in pelle, i cerchi in lega da 17” e l’esclusivo colore “sparkling black”. Data la dotazione così completa, ci ha stupito la mancanza dei sensori di parcheggio, che sarebbero particolarmente utili quando la capote è alzata. Se sceglierete di acquistare una “MX-5 black” avrete per di più il privilegio di guidare una vettura piuttosto esclusiva, dato che al mercato italiano ne sono state destinate soltanto 120.
In Conclusione
Le qualità stradali di questa MX-5 ci hanno davvero “stregato”: non c’è nulla sul mercato del nuovo che, con una cifra simile, possa garantirvi così tanto divertimento. Persino vetture che costano più del doppio ,appena si affrontano delle curve, rischiano di risultare estremamente noiose a confronto. Le nostre pagelle non comprendono la voce “divertimento alla guida”, ma parlando della MX-5 sarebbe necessario aggiungerla: in questo campo meriterebbe le 5 stelle, ma se fosse possibile darne 100, gliele avremmo date tutte e 100. Certo non è una vettura comodissima da utilizzare tutti i giorni, ma, se siete appassionati della bella guida, vi assicuriamo che le domeniche mattina trascorse tra le curve, alla guida di una MX-5, con il vento tra i capelli, sono un qualcosa che non ha prezzo, un qualcosa che difficilmente si può capire realmente fin quando non lo si prova.
Pro e Contro
Ci Piace | Non Ci Piace |
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Guidarla tra le curve è una vera e propria goduria, il cambio è uno dei migliori manuali in circolazione e i costi sono “accessibili”. | Il posizionamento scomodo di alcuni comandi e i freni, che ci sarebbero piaciuti un po’ più cattivi. |
Mazda MX-5 Record Series Black: la Pagella di Motorionline
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