Mercato auto 2012: crollo del 19,9%, toccati i livelli di 33 anni fa
Immatricolazioni a 1,4 milioni, come nel 1979
Un passo indietro lungo 33 anni per descrivere lo stato del mercato automobilistico italiano del 2012 che ha chiuso l’anno con un preoccupante calo di quasi il 20% rispetto al 2011. In un anno sono diminuite di ben un quinto le immatricolazioni di nuove vetture nel nostro Paese. Visto l’andamento degli ultimi mesi dell’anno c’era da aspettarselo e i numeri non hanno smentito chi aveva previsto un anno nero per il settore delle quattro ruote.
Crisi economica, caro benzina e caro assicurazioni hanno frenato in maniere decisiva la domanda nonostante le numerose e imponenti offerte promozionali messi in campo da tutte le principali casa automobilistiche. Nel 2012 le nuove immatricolazioni sono sprofondate a 1.402.089 unità, vale a dire -19,87% rispetto al 2011, riportandoci alla situazione di oltre un trentennio fa, quando nel 1979 le immatricolazioni furono 1.397.039.
Se si considera il solo mese di dicembre il calo è stato del 22,51%, pari a 86.735 auto registrate. Si tratta del tredicesimo mese consecutivo in cui il mercato automobilistico si caratterizza per il segno meno e la doppia cifra. In perfetta linea con il crollo del mercato anche le vendite del Gruppo Fiat che hanno ceduto nel 2012 il 19,4% con 414.920 nuove vetture. L’usato non chiude meglio l’anno con un calo nel 2012 del 9,75%, pari a 4.125.266 trasferimenti di proprietà. Uno scenario drammatico che secondo le previsioni di Federauto peggiorerà ancora di più nel corso del 2013.
Per quel che riguarda le alimentazioni, il diesel perde quota, attestandosi nell’intero anno al 53,4%, mentre la benzina cala del 6% con una rappresentatività del 33,2%. In questo quadro conquistano sempre maggiore spazio le motorizzazioni a basso impatto ambientale, a causa dell’alto costo dei carburanti tradizionali, che raggiungono il 9,2% di quota per quanto riguarda il Gpl (+128,5%) e il 3,8% per il metano (+40%).
Jacques Bousquet, Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere in Italia, ha commentato i dati del mercato auto 2012 così: “La crisi che sta attraversando il settore coniuga al suo interno sia aspetti congiunturali sia strutturali. Il generalizzato aumento della pressione fiscale e dei costi di gestione, in particolare, ha determinato una modifica nelle abitudini di consumo della mobilità. Gli italiani si sono trovati davanti alla necessità di ridurre l’uso dell’automobile, con conseguente calo delle percorrenze medie e dei consumi di carburante (in media oltre il 10% in meno per benzina e gasolio), pur continuando a sostenere spese più elevate proprio per il carburante, per l’assicurazione, il bollo, ecc.”.
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il mercato dell’auto in Italia è stato da sempre nel mirino dello stato: i Costi di acquisto delle auto nuove per cominciare: sul prezzo di listino fra iva al 21% e dal 1 luglio al 22% se non addirittura al 23%, i costi di immatricolazione, trasporto e di ipt, su una autovettura piccola intorno ai 10.000 euro incidono più del 30% e non abbiamo ancora incluso il costo per il possesso, l’assicurazione dove gli automobilisti ogni anno si vedono recapitare senza poter fare nulla, aumenti anche del 50% in nome degli aumenti dei massimali.
La cosa strana è che, a differenza di altri stati membri, in Italia ci sono fiat, alfa, lancia, Ferrari, Maserati, Lamborghini DR, alcune voci di spesa inclusi nel prezzo su strada sono in contrasto in alcuni casi disarmante.
non parliamo poi della benzina o del gasolio. recentemente mi sono recato in Germania ed ho pagato il gasolio ad 1,399 euro al litro. Ma li non ho la necessita di andare a lavorare con l’auto perchè se voglio prendo gli efficientissimi mezzi pubblici.
La verità è che i soldi in Italia non sono, e non saranno mai abbastanza finchè non ci sarà una responsabilità diretta.