Mercato auto Europa 2021: mini ripresa a giugno, ma il 2019 è lontano
L'Italia è la migliore nel primo semestre, ma è l'effetto lockdown
I dati del mercato europeo del mese di giugno fanno vedere una piccola ripresa, anche se i livelli precedenti alla pandemia e, quindi del 2019, sono ancora lontani. I dati Acea hanno rilevato 1.282.503 autovetture immatricolate nel Vecchio Continente (UE+Efta+UK) con una crescita del 13,3% sul 2020 ed una perdita del 14% sul 2019.
Il mercato dei paesi europei
Entrando nel dettaglio dei vari mercati, il miglior incremento è arrivato dal Regno Unito (+28%), seguito da Germania (+24,5%), Spagna (+17,1%) e Italia (+12,6%), mentre c’è un segno negativo per quanto riguarda la Francia. Tutti i principali mercati continentali, tuttavia, hanno fatto registrare una perdita, rispetto al giugno 2019.
Il mese di giugno ha anche chiuso il primo semestre del 2021 (+27,1% sul 2020) ed è il nostro Paese ad aver avuto la maggior crescita (+51,4%), rispetto all’anno scorso. Però, su questi dati, pesano le pesantissime restrizioni del lockdown di marzo e aprile 2020, molto duro e lungo, più di quanto avvenuto in altri paesi in Europa.
I gruppi e le case
Parlando dei dati dei vari gruppi, fanno segnare un segno positivo Stellantis (+11,5%), Volkswagen (+26,1%), Toyota (+30,5%) e BMW (+18,6%), mentre ci sono perdite sul giugno 2020 per il Gruppo Renault (-18,7%) e Daimler (-10,1%).
Le case principali, invece, propongono una salita per Mazda e Honda, una perdita per Nissan e Mitsubishi, così come fanno segnare un valore negativo sia Ford che Volvo.
La preoccupazione dell’Unrae
C’è preoccupazione nelle parole di Andrea Cardinali, direttore generale dell’Unrae: “Lascia perplessi che, da un lato, si dichiari il massimo ma esclusivo supporto alla mobilità elettrica per i veicoli di nuova immatricolazione, mentre dall’altro ci sia la totale inosservanza del principio di neutralità tecnologica: quel grande malato che è il parco veicolare circolante in Europa, e particolarmente in Italia, ha invece bisogno di un mix di soluzioni molto più ampi. Un primo passo che l’Italia può fare verso l’obiettivo
della UE, è rendere strutturale l’Ecobonus”.
Seguici qui