Mercato auto Europa 2022: un altro anno in calo, -4,1% rispetto al 2021

Gli ultimi quattro mesi, però, hanno avuto un segno positivo

Mercato auto Europa 2022: un altro anno in calo, -4,1% rispetto al 2021

Il 2022 si è chiuso nuovamente con un segno negativo per il mercato dell’auto in Europa. Secondo i dati forniti da ACEA, infatti, le immatricolazioni sono calate del 4,1% nell’anno appena concluso, rispetto al già negativo 2021. E, guardando ai livelli pre-pandemia del 2019, sono stati persi oltre quattro milioni di veicoli.

I dati del 2022

Entrando nel dettaglio, l’anno si è concluso con 11.286.939 immatricolazioni (area UE, Efta e Regno Unito), rispetto alle 11.774.885 del 2021, quando c’era stato un calo dell’1,5% sull’anno precedente. La crisi dei chip ed anche la guerra in Ucraina sono state le due principali cause di questo risultato negativo, causando una scarsa disponibilità di vetture ed anche tempi di attesa molto lunghi per poter ritirare la propria auto, una volta sottoscritto il contratto d’acquisto.

Tuttavia, la tendenza degli ultimi mesi dall’anno fa sperare in un 2023 con qualche segno di ripresa: dopo la crescita di settembre, ottobre e novembre, infatti, anche il mese di dicembre ha fatto segnare un valore positivo. Le immatricolazioni, infatti, nel mese conclusivo del 2022 sono state 1.091.199, cioè il 14,8% in più del dicembre 2021.

Paesi e gruppi

L’Italia è stato il paese con il dato più negativo nell’anno, tra quelli principali. Come abbiamo visto nei giorni scorsi, il calo è stato del 9,7%, ma anche le altre nazioni non hanno fatto molto meglio: Francia -7,8%, Spagna -5,4% e Regno Unito -2%. Solamente la Germania ha avuto un anno leggermente positivo, con un +1,1%.

Per quanto riguarda gruppi e costruttori, la classifica dell’anno è guidata dal Gruppo Volkswagen (2.789.828 immatricolazioni), davanti al Gruppo Stellantis (2.052.543). Entrambe, tuttavia, hanno mostrato un calo sul 2021: -5,7% per i tedeschi, -13,7% per il gruppo italo-francese. Un anno negativo anche per buona parte degli altri costruttori, con le eccezioni per alcuni marchi gruppi: il Gruppo Hyundai/Kia guadagna il 4,2%, così come il Gruppo Toyota ha chiuso con un +6%.

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