Mercato auto in Europa: oltre 911.000 immatricolazioni registrate a gennaio 2023
Si è concluso il sesto mese consecutivo di crescita nel Vecchio Continente
Continua anche a gennaio il trend positivo del mercato dell’auto in Europa + UK + EFTA con 911.064 immatricolazioni registrate, secondo l’ultimo report condiviso dall’Unione Nazionale Rappresentati Autoveicoli Esteri (UNRAE).
In particolare, lo scorso mese si è registrato un aumento del 10,7% delle immatricolazioni rispetto alle 822.423 di gennaio 2022, archiviando il sesto mese consecutivo di crescita. Nonostante ciò, l’Italia rimane ancora all’ultimo posto nella classifica delle auto elettriche e ibride plug-in con una quota del 7,3%. Il Bel Paese è stato ampiamente superato da Francia (22,3%), Regno Unito (20%), Germania (15%) e Spagna (11,2%).
Proseguendo, a gennaio 2023 si riscontrata qualche novità fra i cinque principali mercati del Vecchio Continente. In particolare, la Germania – che da sempre guida la classifica – ha invertito il trend e ha registrato una flessione del 2,6% a causa del calo delle vendite di EV e PHEV dopo l’interruzione degli incentivi per le ibride plug-in a partire da gennaio.
Al contrario, Francia, Regno Unito, Italia e Spagna hanno registrato una crescita rispettiva dell’8,8%, del 14,7%, del 19% e del 51,4%. In termini di immatricolazioni, l’Italia ha superato la Francia a gennaio ed è salita al terzo posto.
Parlando della transizione energetica, l’UNRAE spera in una veloce emanazione delle norme attuative per la realizzazione entro tre anni di 21.000 colonnine di ricarica su strade urbane e superstrade, come previsto dai due decreti MASE pubblicati in Gazzetta Ufficiale.
Inoltre, si augura che venga adottato da parte del MIMIT il decreto attuativo per l’accesso al contributo per le infrastrutture domestiche e che venga realizzata tempestivamente la relativa piattaforma Invitalia. Parliamo di passaggi importanti per sviluppare ulteriormente la mobilità a zero e a bassissime emissioni nel nostro Paese.
Oltre a questo, sarebbero necessari ulteriori interventi come il potenziamento degli incentivi all’acquisto di auto per rinnovare il parco circolante italiano almeno fino al 2026 per privati e aziende, elaborare una politica infrastrutturale degli impianti di ricarica elettrica rapida e per il rifornimento di idrogeno, revisionare l’impianto fiscale del settore e pianificare rapidamente una riconversione industriale della filiera automotive e della componentistica.
Le dichiarazioni di Crisci
Michele Crisci, presidente dell’UNRAE, ha detto: “Con l’approvazione definitiva da parte del Parlamento Europeo del divieto di vendita di auto nuove con motori endotermici dal 2035, i posti di lavoro coinvolti, qualche decina di migliaia, potranno non solo essere convertiti ma se ne potranno aggiungere anche altri. Si tratta di un processo già in atto, che va governato e al quale è sbagliato sottrarsi. Dobbiamo accogliere queste tecnologie e l’innovazione, tranquillizzando i consumatori sui prezzi: le auto elettriche non saranno solo per i ricchi, perché l’aumento graduale dei volumi di produzione contribuirà ad abbattere i costi e i relativi prezzi, il ruolo degli incentivi è di abbreviare i tempi. In questo percorso, le aziende, come acquirenti sensibili alla sostenibilità e che dovranno godere di una fiscalità agevolata come nel resto d’Europa e le infrastrutture, soprattutto nelle autostrade, avranno un ruolo fondamentale. Per questo nei prossimi mesi e anni la transizione energetica dovrà essere accompagnata da un’agenda di Governo, economica e politica, in grado di supportare efficacemente lo sviluppo, anche da un punto di vista sociale e occupazionale”.
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