Mercato auto in Italia: Andrea Cardinali di UNRAE preoccupato per i prossimi mesi

È necessaria una nuova misura di sostegno per risollevare le immatricolazioni

Andrea Cardinali, direttore generale dell’UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri), afferma che l’ultima parte del 2021 potrebbe essere ancora peggiore rispetto a quanto visto fino ad ora. La dichiarazione arriva dopo gli ultimi dati condivisi proprio dall’associazione che riguardano il mercato dell’auto in Italia ad agosto 2021.

I dati sono negativi e non riflettono ancora la fine degli incentivi sull’elettriche e sulle ibride plug-in a basse emissioni nell’ultima settimana del mese. Inoltre, bisogna considerare la crisi dei semiconduttori e dell’impatto che essa sta avendo sull’industria automobilistica.

260.000 immatricolazioni in meno nei primi otto mesi del 2021 rispetto al 2019

Nei primi otto mesi dell’anno corrente sono state immatricolate 260.000 auto in meno rispetto allo stesso periodo del 2019, quindi si tratta di una diminuzione di circa il 20%. Proiettando questo dato sui 12 mesi, il 2021 chiuderebbe a circa 1,5 milioni di vendite complessive, afferma Cardinali.

Il problema riguarda anche gli incentivi nella fascia 61-135 g/km di CO2 che termineranno ad inizio ottobre. Insomma, l’ultimo quadrimestre potrebbe essere persino peggiore dei primi due. In merito al collegamento fra ecobonus ed extrabonus, il direttore generale dell’UNRAE afferma che il Ministero dello Sviluppo Economico non cambierà l’interpretazione che fino ad ora ha legato i due bonus, anche se nella legge ciò non è esplicitamente affermato. Per spostare i 57 milioni di euro o ripartirli diversamente servirà una disposizione di legge. 

Ci vuole una nuova misura di sostegno per il settore automobilistico

Andrea Cardinali afferma però che un provvedimento del genere non servirà a molto se non sarà accompagnato da una nuova misura di sostegno per il mercato automobilistico. Cardinali non accetta, inoltre, che il settore dell’auto sia dimenticato fino al 2022, considerando il peso che ha sull’economia italiana e per la situazione di crisi in cui versa.

Dal punto di vista fiscale, l’ipotesi dell’IVA completamente detraibile sulle auto aziendali a basse emissioni sarebbe sia coerente con le strategie europee e nazionali sulle emissioni climalteranti che ragionevole e sostenibile. Resta comunque il gap fiscale che penalizza le aziende italiane rispetto a quelle di Germania, Francia, Spagna e Regno Unito.

Il direttore generale dell’UNRAE conclude dicendo di sperare in una normativa europea chiara e univoca, non soggetta a interpretazioni nazionali o addirittura locali. Per il momento, però, non c’è nulla all’orizzonte.

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