Mercato auto ottobre: Gruppo Fiat a -7,3% in Europa, ma migliora nei mercati chiave
Crescita di alcuni marchi in Francia, Regno Unito e Spagna
Il Gruppo Fiat ha ufficialmente rilasciato i dati di vendita riferiti al mese di ottobre per quanto riguarda il mercato europeo. La casa torinese in ottobre ha immatricolato oltre 60.000 vetture, pari ad una diminuzione del 7,3%. La quota del gruppo è del 5,8%, che corrisponde ad un calo dello 0,7% rispetto a dodici mesi fa, ma che rappresenta anche un aumento rispetto al 5,4% di settembre.
Per quanto riguarda i risultati nei principali mercati europei, il marchio Fiat ha registrato un +9,6% in Francia, +55,3% in Spagna e +2,9% in Gran Bretagna. A fare la parte del leone sono sempre la 500 e la Panda, con le quali il Lingotto si è aggiudicato il 27,6% della quota di mercato per quanto riguarda il segmento A, mentre per il quarto mese consecutivo, sempre secondo i dati della casa, la Fiat 500L si è dimostrata la più acquistata della sua categoria con 6.800 immatricolazioni, 61.400 da inizio anno, con una quota complessiva pari al 20,1% (+13,6 rispetto al 2012).
Nonostante questi buoni risultati, il marchio singolo Fiat ha immatricolato solo 46.500 vetture in ottobre, pari ad un 3,5% di calo rispetto al 2012, con una quota del 4,5%. Rispetto a dodici mesi fa quest’ultimo dato risulta altrettanto in calo, ma è giusto rilevare come rispetto a settembre ci sia stato un miglioramento dal precedente 4,2%. Come detto inizialmente, però, in alcuni dei principali mercati la casa è comunque in crescita, con un particolare exploit in Spagna. Cala l’accoppiata Lancia/Chrysler (-12,2%in Europa), che però a sua volta aumenta in Francia (+16,9%) e in Spagna (+8,8%). Sulla penisola iberica offre buone prestazioni anche Alfa Romeo (+13%), che registra un aumento del 30% delle immatricolazioni in Italia grazie al lancio della MiTo MY 2014. Molto bene Jeep, che cresce in Europa del 6,4% e riesce a fare la voce grossa sia in Italia (+10,6%) che in mercati molto difficili come il Regno Unito (+0,9%) e soprattutto la Germania (+31,1%).
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