Mercedes G, il 35esimo anniversario è nel segno della straordinaria avventura di ‘Otto’

E' tornata in Svezia dopo un viaggio lungo 26 anni

La Mercedes G di Holtorf ha percorso oltre 250.000 chilometri, su un totale di quasi 900.000, lontano dalle strade asfaltate e ora potrà riposarsi nel Museo Mercedes-Benz di Stoccarda-Untertürkheim, dove i visitatori potranno ammirarla nella sezione dei classici

Mercedes G – Gunther Holtorf è tornato in Svezia e lo ha fatto sulla sua amata Mercedes G, dopo circa 26 anni, poco meno di 900.000 chilometri e dopo aver raggiunto ben 215 paesi. Quando Holtorf e la moglie Christine si misero in viaggio a bordo della loro Mercedes-Benz 300 GD la Classe G era presente sul mercato da soli dieci anni.

‘Otto’, questo il nome della vettura protagonista di questa incredibile avventura, ora si potrà riposare nel Museo Mercedes-Benz di Stoccarda-Untertürkheim, dove i visitatori potranno ammirarla nella sezione dei classici, il giusto tributo dopo un viaggio che ha dell’incredibile, entrato anche nel Guinness World Record. Se poi ci mettete il fatto che quest’anno è il 35esimo anniversario della Classe G, il viaggio di ‘Otto’ e di Gunther Holtorf diviene ancor più straordinario. Per festeggiare questa ricorrenza Mercedes lancerà gli esclusivi modelli speciali G 350 BlueTEC Edition 35 e G 500 Dark Edition.

Dieter Zetsche, presidente di Daimler AG e responsabile di Mercedes Cars, è rimasto colpito non solo dalla vettura, ma anche dal suo proprietario, e ha voluto sottolineare come la storia della Classe G proseguirà anche in futuro, magari grazie ancora all’aiuto di avventure come quella di ‘Otto’. “Dove c’è una Classe G, c’è una strada”. Con questa definizione è d’accordo anche Holtorf che si è sempre fidato ciecamente della sua mercedes G in qualsiasi situazione stradale e metereologica, anche la più pericolosa, nonostante avesse percorso oltre 250.000 chilometri, su un totale di quasi 900.000, lontano dalle strade asfaltate.

La Mercedes 300 GD ha dovuto fare anche i conti con il carico. Tra equipaggiamento e generi alimentari, taniche, utensili, verricello, ricambi e ruote di scorta, la vettura raggiungeva ben 3,3 tonnellate, ovvero circa 500 chilogrammi in più rispetto al peso complessivo ammesso e di cui 400 chilogrammi sostenuti dal solo tetto. ‘Otto’ è riuscito a sostenere il peso grazie a delle molle rinforzate e a degli ammortizzatori montati dal suo proprietario adatti alle strade in cattive condizioni, differenziandola così da altre vetture prodotte in serie.

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