Mini elettrica: la trasformazione di un mito [VIDEO]

Dai club di appassionati alla mobilità del futuro

Portare un mito nella mobilità del futuro è spesso problematico. Mini, però, lo ha già fatto quando venne completamente rinnovata in seguito alla nascita della versione “moderna” della compatta inglese e quindi anche con questa Mini elettrica ci si aspetta che la rivoluzione in atto sulle nostre strade possa essere portata avanti sempre con il mito british al nostro fianco. Abbiamo provato numerose versioni Mini nel corso degli anni, dalle più sportive a quelle più a portata del grande pubblico, perciò ancora una volta non vediamo l’ora di provare anche questa variante elettrica, che promette di essere scattante e mantenere il go-kart feeling pur se in questa innovativa versione a zero emissioni. Lo testimonia lo stesso nome ufficiale, ovvero Mini Cooper SE (qui il configuratore ufficiale), dove la E indica proprio l’alimentazione. In attesa di mettere le mani sul volante, però, abbiamo raggiunto Stefano Ronzoni, Presidente di Mini Italia, per cominciare a parlare un po’ di questa Mini e delle sue caratteristiche peculiari.

Look Mini, autonomia fino a 270 km

Ricordate quando le auto elettriche avevano design eccentrici e (forse) poco appetibili? Questo ovviamente non succede sulla Mini. Come abbiamo potuto dire insieme al presidente Ronzoni, la Mini è una vettura storica, con un seguito di appassionati incredibilmente forte e affezionato. Questa è sia una forza che un ostacolo, perché se è vero che si può contare su un vero e proprio “zoccolo duro” di amatori, allo stesso tempo le innovazioni tecnologiche sono sempre un rischio. Bisogna riuscire a mantenere non solamente l’aspetto estetico, ma anche il feeling di guida. La Mini elettrica promette di riuscire a farlo, grazie ad un motore da 184 Cv di potenza associato ad una batteria agli ioni di litio da 32,6 kWh. L’autonomia promessa dalla casa è compresa tra i 235 e i 270 km.

Mini da città, ma non solo

Si tratta, come molte elettriche in questo periodo storico, di una vettura pensata principalmente per la città. La sua autonomia consentirebbe di vivere senza alcun problema in un contesto urbano, magari con la garanzia di poter avere a disposizione una presa di corrente per caricare durante i momenti di parcheggio. Arrivando però ben oltre i 200 km, anche qualche gita fuori porta è da considerare, grazie anche al bagagliaio che spazia tra i 211 e i 731 litri di apice. Ma per andare più in profondità, vi lasciamo alle parole di Stefano Ronzoni, che trovate in apertura di articolo.

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