Mitsubishi lascia Ampere, ma resta fedele all’Alleanza per il futuro elettrico

Mitsubishi ridefinisce il suo ruolo nell'Alleanza, escludendo Ampere

Mitsubishi lascia Ampere, ma resta fedele all’Alleanza per il futuro elettrico

Mitsubishi cambia rotta sull’elettrico e rinuncia all’investimento da 200 milioni di euro precedentemente annunciato nella società francese Ampere, la divisione di Renault interamente dedicata allo sviluppo e alla produzione di veicoli elettrici. La notizia è arrivata il 19 maggio con una nota ufficiale del costruttore giapponese, che ha attribuito la decisione a una revisione complessiva della propria strategia di elettrificazione. Nonostante il disimpegno, l’azienda ha precisato di voler mantenere saldi i legami con l’Alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi, proseguendo nella collaborazione tecnica e nello sviluppo congiunto di nuovi modelli.

Per ora, Mitsubishi resta in attesa

La rinuncia al finanziamento di Ampere, valutato in circa 225 milioni di dollari, non rappresenta quindi una rottura con il partner francese, ma piuttosto una ridefinizione delle priorità. Mitsubishi conferma infatti l’intenzione di esplorare ulteriori forme di cooperazione con Renault e Ampere, soprattutto sul fronte dei veicoli OEM, cioè modelli progettati da un costruttore e forniti a un altro per essere venduti con un marchio diverso. Una formula già ampiamente adottata all’interno dell’Alleanza.

Mitsubishi lascia Ampere, ma resta fedele all'Alleanza per il futuro elettrico

Uno degli esempi più concreti di questa sinergia è rappresentato dal nuovo SUV Grandis, atteso per il debutto il prossimo 1° luglio. Il modello nasce come variante del Renault Symbioz, presentato nei mesi scorsi, e ne condivide la piattaforma e buona parte della meccanica. A seguire, a settembre, verrà svelato un secondo SUV, che prenderà il posto dell’attuale Eclipse Cross e sarà interamente elettrico. Questo nuovo modello utilizzerà la stessa base tecnica della Renault Scenic E-Tech, rafforzando l’impegno selettivo di Mitsubishi verso la mobilità a zero emissioni.

Piccoli passi

Quella del costruttore nipponico appare come una strategia di elettrificazione prudente e calibrata. Mitsubishi è nota per il suo approccio cauto, lontano dalle rivoluzioni improvvise, e preferisce soluzioni graduali che limitino i rischi economici. Nella sua attuale gamma europea figurano già modelli basati su tecnologie Renault, come la ASX, SUV compatto derivato dalla Captur, e la nuova Colt, che condivide architettura e componenti con la Renault Clio.

Il passo indietro di Mitsubishi, però, non è isolato. Anche Nissan, l’altro storico membro dell’Alleanza, ha recentemente rivisto il proprio impegno finanziario in Ampere, ritirandosi da un investimento da 600 milioni di euro. La scelta è stata motivata da esigenze di contenimento dei costi e dalla volontà di concentrare le risorse su un piano di ristrutturazione interno. Ciononostante, Nissan continuerà a collaborare con Ampere, anche attraverso progetti specifici come la futura Micra elettrica, che sarà costruita sulla piattaforma della nuova Renault 5 EV.

Nonostante questi disimpegni, Ampere ha ribadito la solidità della propria posizione finanziaria. Un portavoce dell’azienda ha fatto sapere che l’impresa è in grado di autofinanziarsi e non necessita di nuovi apporti di capitale dai soci di minoranza. Sul fronte industriale, il gruppo francese continua a investire con forza nell’elettrico: nel primo trimestre del 2025, Renault ha registrato una crescita sensibile delle vendite EV, sostenuta dal lancio di nuovi modelli e da una strategia orientata a consolidare la leadership nella mobilità a emissioni zero.

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