Nissan Qashqai 1.6 dCi 4WD Tekna, rimane il primo tra i crossover per la famiglia [PROVA SU STRADA]

Motore brillante, dotazione ricca e consumi bassi

Nissan Qashqai 1.6 dCi 4WD Tekna - È la versione più potente e ricca del famoso crossover e dispone della trazione integrale inseribile tramite un comodo tasto. Con gli aggiornamenti del 2014 ha acquistato punti anche in personalità ma alla fine, fortunatamente, non perde la sua natura ed implementa i suoi punti di forza tra cui l’abitabilità, il piacere di guida e la sicurezza, dove spicca l’Around View Monitor. L’abbiamo anche guidata da Milano fino a Parigi, dove è stata messa davvero sotto torchio.

Aggiornare un modello che in soli 10 anni ha fatto scuola non è un compito facile, in particolar modo se stiamo parlando di una nuova classe d’auto. Quando uscì nel 2006 la Nissan Qashqai rappresentò di fatto un ibrido tra i SUV e le segmento C, unendo la grande visione dei primi alla praticità delle seconde, inevitabile che il target di riferimento fossero anzitutto le famiglie. Già, come mai? È stata questa la domanda principale che ci siamo posti per capire la vera natura del primo tra i crossover, sfruttando le sue caratteristiche tanto in città quanto lungo le strade extraurbane e le autostrade (l’abbiamo usata per andare al Salone di Parigi). Spoiler: ci è piaciuto assai.

Design e Interni:

Ora è più “affilata”, guadagnando in personalità

Il paragone con il primo modello è d’obbligo: era simpaticamente compatto, tondo nelle linee della carrozzeria ed anche nei fari, i designer non avevano azzardato troppo puntando più alla praticità, che rimane tutt’oggi la punta di diamante del Qashqai. Fortunatamente dopo il boom di vendite è seguito uno studio per concepire nuove linee senza stravolgerne il progetto iniziale, così nel 2014 sono stati modificati elementi come la calandra, con la “U” cromata che incornicia il logo della casa, i fari anteriori e posteriori (nella versione Tekna sono bi-LED autolivellanti) sono più affilati e le nervature sul cofano che hanno anche funzione aerodinamica e non incidono sulla visibilità. Lateralmente il lavoro è di fino in quanto si presenta una sola nervatura che partendo dalla ruota anteriore sale verso l’alto assottigliandosi, mentre i finestrini (oscurati quelli posteriori) hanno una forma regolare e sono impreziositi da una cornice cromata. Sul tetto sono presenti barre portatutto di colore diverso dalla carrozzeria. Nella parte posteriore piacciono i fari che riprendono il tema di quelli anteriori e si prolungano lungo la fascia laterale, il lunotto scende in maniera decisa ma offre comunque una visibilità accettabile nelle manovre ed è arricchito da uno spoiler che dà un tocco sportivo. Un piccolo elemento che però aiuta a dare un certo tono al Qashqai, così come i cerchi in lega da ben 19 pollici – non si direbbe quando l’auto è ferma, in quanto la distanza dai passaruota è notevole. La lunghezza complessiva è di 4,37 metri e sembra, almeno inizialmente, di essere a bordo di una vettura dalle dimensioni maggiori, dovute anche al generoso passo di 2,65 metri ed insieme alla larghezza di 1,81 metri e l’altezza di 1,59 metri risulta comoda negli spostamenti urbani. C’è anche da dire che con la vernice metallizzata Magnetic Red (675 euro) ha ancora più carattere ed ogni tanto strappa gli occhi dallo smartphone di qualche passante, che la osserva mentre si muove disinvolta nelle curve lente. La nostra versione è stata dotata inoltre di tetto panoramico, un optional da 600 euro, utile per far entrare luce naturale nelle belle giornate o godersi il panorama da un’altra prospettiva. In definitiva la Qashqai ne ha guadagnata di personalità in questi 10 anni ed il fatto che non sia stato sacrificato il suo l’aspetto naturale la premia, poiché rimane facilmente riconoscibile anche a chi è poco pratico di auto.

Serve spazio? No problem

Una delle buone doti del Qashqai è sempre stata quella di poter offrire una comoda seduta ai suoi occupanti, sia davanti che dietro. E possiamo confermare che rimane tale, diventando ancora più comoda grazie ai sedili in pelle (di serie sulla Tekna): davanti quello del guidatore ha la regolazione elettrica mentre il divano è sdoppiabile secondo le proporzioni 60/40, permettendo così di sfruttare  al meglio lo spazio disponibile nel caso si portino a bordo diversi oggetti. Il bagagliaio infatti ha una capienza minima di 430 litri ed ha due livelli, separati da due pannelli che si possono facilmente togliere; in tal modo si guadagna in altezza, ma il “gradino” aumenta e bisogna prestare attenzione se si caricano masse importanti. A divano completamente abbattuto invece i litri salgono a ben 1533 litri, un ottimo risultato data la compattezza del crossover. Il livello degli interni non delude certamente, così come la qualità delle plastiche (morbide e soprattutto lisce) ed abbiamo apprezzato la presenza della pelle anche nelle sezioni delle portiere dove si è soliti appoggiare il braccio. Un piccolo dettaglio che però spesso fa la differenza per chi è solito viaggiare tanto e dopo un po’ si stufa di sentir strusciare la pelle su sezioni fredde e ruvide. Il quadro strumenti offre una buona lettura in qualunque condizione e lo schermo al centro a colori riporta davvero tutte le informazioni necessarie, opzionabili tramite intuibili comandi sul volante. Ed a proposito di quest’ultimo ci è sembrato strano che mancasse la regolazione della profondità, davvero comoda al fine di trovare la posizione di guida migliore, ciononostante l’impugnatura è salda grazie al rivestimento in pelle. Al centro del cruscotto spicca il sistema Nissan Connect con schermo touch da 7 pollici, anch’esso di serie sulla versione da noi in prova, con tutti gli accessi possibili per ogni tipo di dispositivo Apple ed Android, oltre naturalmente al Bluetooth. La ciliegina sulla torta in termini di tech ce l’ha regalata poi l’Around View Monitor, che andremo poi spiegando come funziona (spoiler: se guidate davvero tanto in città, non potete farne a meno). Il climatizzatore automatico è posto sotto allo schermo ed è di semplice utilizzo, i tasti si raggiungono facilmente, inoltre abbiamo trovato utili le piccole strisce a LED arancioni che illuminano la zona del cambio. Molti i vani portaoggetti sparsi in modo sapiente, non ci è piaciuto il cassetto dal lato passeggero poiché sembra di una qualità inferiore al resto della vettura, così come si sente l’assenza di una bocchetta centrale per l’aria nei posti dietro.

Comportamento su strada:

Dicesi ‘urban crossover’, leggesi ‘all-road’

La categoria di cui fa parte questa vettura è pensata per girare in città consentendo però di prendere anche altre strade non troppo impegnative ed in maniera comoda. Così, giusto per vedere quanto il Qashqai fosse preparato al clima urbano, ci abbiamo girato per tre giorni nel centro di Parigi durante gli orari di punta del mattino e della sera, mentre la capitale francese non solo ospitava il Salone dell’Auto ma anche la fashion week. Mettete assieme tutta la gente interessata ad eventi di calibro mondiale come questi e concentratela in pochi km quadrati, il risultato sarà un traffico da giungla. Ma due sono state le doti che ci hanno permesso di non impanicarci: come già detto la lunghezza contenuta e poi l’Around View Monitor, un sistema brevettato da Nissan che permette di vedere tutto ciò che accade attorno alla vettura, anche gli angoli ciechi. E come funziona? Ci pensano 4 telecamere (una per lato) a riprendere e riportare sullo schermo principale le immagini. Due sono poste nella parte inferiore degli specchietti retrovisori, una anteriore si cela nel marchio ed una posteriore dove c’è la maniglia per l’apertura del baule. Tramite un grand’angolo si ha una visione a 360° dall’alto (la riproduzione è ovviamente digitale, nessun satellite è puntato sopra la vettura) e se non siete ancora sicuri di quanto l’ostacolo disti veramente, i sensori di parcheggio si aggiungono per segnalare acusticamente (a volte anche troppo insistentemente) la realtà del pericolo. Ci siamo abituati subito a questa applicazione ed il solo fatto di non dover più muovere costantemente e fastidiosamente il collo all’indietro per ogni manovra è davvero un piacere. C’è anche da dire che avremmo desiderato un angolo di sterzata maggiore per il volante, che durante certi parcheggi ci ha costretti ad un paio di ulteriori manovre, ma generalmente non ci si può lamentare della sua maneggevolezza e precisione. Elementi, questi due appena citati, che abbiamo ritrovato anche nella guida autostradale: nonostante i 900 chilometri che separavano la nostra redazione dal Salone di Parigi, la fatica si è fatta sentire sporadicamente, sia grazie ai sedili comodi sia per merito dei pochi disturbi interni causati dal rotolamento delle gomme e dall’aerodinamica. Il cruise control poi ci ha permesso di far riposare parecchio le gambe, peccato non averlo adattivo, per una versione come questa sarebbe indispensabile così come il cambio automatico, che non si può avere neanche come optional. Inoltre la nostra versione montava il sistema di sicurezza più avanzato di Nissan, il Driver Assist Pack (700 euro), con tra le altre cose il sistema di allerta oggetti in movimento ed rilevamento d’attenzione del conducente. Lo schema a quattro ruoti motrici inseribili è comodo perché con un semplice tasto è possibile usare solo la trazione anteriore, risparmiando in termini di consumo. Con la funzione 4WD ma la modalità di guida cambia e lo si avverte stando al volante e premendo la frizione, inoltre con la funzione di aiuto in partenza è più facile ripartire se ci si trova fermi lungo il pendio in quanto la vettura blocca i freni per qualche secondo, dando modo di inserire la marcia senza intoppi. Non ci siamo addentrati in strade sterrate perché con i grandi cerchi da 19” ci sembrava un po’ rischioso, ad ogni modo la funzione ‘Lock’ è perfetta per i percorsi più ostici.

Motore e prestazioni:

Il 1.6 è pronto già dai bassi regimi, dando il meglio in autostrada

Per poter dare in ogni situazione un po’ di brio alla Nissan Qashqai questo motore è il più adatto. Si tratta di un 1598 cm3 turbodiesel Euro 6 in grado di erogare 130 CV a 4000 giri/min e 320 Nm/ di coppia già a 1750 giri/min, una potenza quindi adeguata se viene usata la funzione 4WD in modo costante, poiché non si perde quello slancio che serve nelle situazioni più difficili. Nella guida a due ruote motrici – quella da noi prediletta – i cavalli si fanno sentire sopratutto nelle marce più basse e la frizione risulta un po’ scorbutica (cosa che scompare completamente con le quattro ruote motrici), dando gas la risposta non tarda ad arrivare e l’aderenza non viene mai persa, merito anche dei pneumatici da 225/45. Le prestazioni non ne risentono affatto, a discapito dei 1602 kg di cui è accreditata: la velocità massima è di 190 km/h mentre lo 0-100 km/h è coperto in 10,5 secondi. Se in città ci è piaciuto il guizzo alle ripartenze ed in autostrada abbiamo gradito la ripresa anche in sesta marcia, una sicurezza costante ci è stata data dall’impianto frenante con 4 dischi autoventilanti e dal sistema di sospensioni. All’anteriore troviamo una classica MacPherson, al posteriore invece le versione 4WD del Qashqai monta un’indipendente MultiLink: le oscillazioni sono così più smorzate permettendo nei tragitti urbani di assorbire bene buche e dossi, nei percorsi extraurbani un basso rollio ed un controllo maggiore. A tal proposito abbiamo preferito l’opzione ‘Sport’ per il volante, che è diventato più reattivo senza per questo appesantirsi. A 130 km/h in autostrada si viaggia sotto la soglia dei 3000 giri/min ed il propulsore lascia intendere di averne ancora, mentre la sua rumorosità è davvero bassa e conversare con gli altri occupanti non è un problema.

Consumi e costi:

Poco più di 35.000 euro per un modello completo

I dati dichiarati dalla casa per quanto concerne i consumi in città parlano di 17,8 km/l (5,6 l/100 km), noi non siamo riusciti ad andare oltre i 14,9 km/l aiutati dal sistema Start&Stop: un risultato piuttosto buono se si considera che una buona fetta di questi chilometri sono stati percorsi nell’ingorgo parigino. In autostrada a 130 km/h invece abbiamo percorso 15,6 km/l e l’autonomia complessiva è stata di circa 850 chilometri utilizzando le sole due ruote motrici. Il nostro dato migliore invece lo abbiamo registrato durante un circuito misto tra città, strade extraurbane ed autostrada di 80 chilometri: 23,8 km con un litro. Nel complesso il motore non è affatto assetato e se non viene strapazzato consente di vedere il benzinaio abbastanza sporadicamente, anche grazie ai 65 litri del serbatoio. Le emissioni di anidride carbonica sono di 129 g/km. Una vettura quindi che risulta ancora una volta poliedrica: da un lato la comodità di essere rialzata come un SUV ma dalle dimensioni adatte al percorso urbano e con un’abitabilità fatta su misura per una famiglia. Il prezzo iniziale della versione del nostro test è di 33.750 euro ma con le aggiunte precedentemente segnalate si arriva a 35.725 euro, un prezzo giustificato largamente dal fatto che la qualità si sente ed il piacere di guida non manca mai, i sistemi di sicurezza sono davvero al top per ogni situazione e grazie ad una trazione che può essere utilizzata per ogni percorso, il Qashqai 1.6 dCi 4WD Tekna si riconferma al vertice tra i crossover.

Pro e Contro

Ci PiaceNon Ci Piace
Linea ora più dinamica, sistemi di sicurezza, bassi consumi.Volante non regolabile in profondità, poca manovrabilità in fase di parcheggio, impossibilità di avere il cambio automatico.

Nissan Qashqai 1.6 dCi 4WD Tekna: la Pagella di Motorionline

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