Nuova Mazda3: un design che anticipa un dinamismo tecnologico e omogeneo [TEST DRIVE]

A bordo delle versioni M HYBRID e diesel

Profilo affilato, ma allo stesso tempo sinuoso. La nuova Mazda3 rappresenta una visione ancora più ricercata della classica berlina due volumi, spinta da un'unità a benzina Mild Hybrid o, in alternativa, da un diesel. Più avanti è programmato anche il debutto di un innovativo SKYACTIV-X, un nuovo propulsore a benzina con sistema a compressione

L’estetica cattura subito l’attenzione ma, una volta provata, si va oltre questo aspetto della nuova Mazda3. Si considera il lavoro ritmico di motore e trasmissione, piuttosto che la simbiosi tra componentistica e sistemi.

Un aspetto concettuale

Articolato, scolpito ma anche sinuoso e profilato, il design della nuova Mazda3 è riconoscibile e peculiare da qualsiasi lato lo si osservi. Un’evoluzione del già noto concetto KODO, che rappresenta anche uno degli elementi chiave di questa vettura. Nel caso della hatchback, l’estetica è ispirata alla concept RX-Vision del 2015. A differenza della berlina più legata a quanto già visto sulla Vision Coupé del 2018. Due capisaldi per lo stile delle future vetture, da quanto appreso. Suggestivi i giochi di luci e le sfumature legate alle vernici presenti sull’articolata carrozzeria, che negli ambienti del marchio è considerato “Il dramma della luce”. Ad esempio le fluide geometrie del peculiare Polymetal Grey, esclusivo proprio della hatchback (l’unica proposta in Italia a quattro porte, oltre al portellone del baule) o l’altrettanto connotativo Soul Red Crystal. Nel complesso sono nove le colorazioni disponibili, all’interno di un insieme che comprende articolate e distintive luci LED e cerchi da 16 o 18 pollici opzionali, in base alla versione. La hatchback, lunga 4.460 millimetri, presenta un passo che ammonta a ben 2.725 mm a vantaggio dell’abitabilità di bordo. La larghezza, non considerando gli specchi esterni, tocca a 1.795 millimetri (con i retrovisori in estensione 2.028 mm). Mentre l’altezza è poco superiore al metro e 40 (1.435 mm per la precisione), secondo le indicazioni fornite.

Interno raccordato all’uomo

Ricercato quanto l’esterno, l’ambiente di bordo coniuga un design articolato e impostato sul concetto giapponese “MA”, ossia “spazio vuoto”. Figura una plancia segmentata e sinuosa, ma allo stesso tempo semplice. Caratterizzata da elementi di diversa consistenza e soluzioni tecnologiche che ravvivano la visione complessiva. L’ambiente è impostato attorno all’essere umano e nello specifico all’automobilista, considerando un’attenzione minuziosa per la stessa posizione di guida. Da quanto segnalato i tecnici hanno dedicato una particolare attenzione a ogni elemento, aggiornando l’impostazione e la collocazione di volante e sedile, pensando a qualsiasi statura o taglia. Il risultato complessivo convince data la disposizione di ogni elemento, verificando la posizione dei comandi ad esempio sul volante o sull’ampio tunnel centrale, sino alla leva del cambio. Preziosa anche l’assistenza di un head-up display, o meglio del disponibile Active Driving Display di Mazda, grazie alle sintetiche informazioni impresse sul parabrezza. Una grafica semplice e curata come quella presente all’interno dei tre quadranti che compongono la strumentazione raccolta nello schermo principale da 7 pollici o le indicazioni scandite sull’altro monitor centrale del rinnovato Mazda Connect da 8,8 pollici, immerso parzialmente nella plancia. In una posizione adeguatamente protetta da possibili riflessi. La proposta delle informazioni risulta didascalica e complessivamente chiara. Può essere usato in modo sdoppiato e, oltre a restituire le prospettive fornite dai quattro visori esterni collegati al disponibile 360° View Monitor (in base all’allestimento) in caso di manovre all’interno di spazi stretti o congestionati; il sistema consente un’ampia connettività e presenta anche un manuale d’uso digitale. Importanti e progressivamente funzionali i vari sistemi di assistenza alla marcia. Un’articolata panoramica pro-attiva che tra, i differenti, annovera secondo quanto segnalato anche una telecamera di bordo focalizzata sul guidatore, ma anche soluzioni come un Cruising & Traffic Support (CTS), studiato in caso di traffico, quindi un dispositivo di rilevamento del pericolo anteriore nell’uscita da un parcheggio (FTCA). Soluzioni interessanti e nevralgiche, valutando il notevole spessore dei montanti posteriori. Anche la prospettiva offerta dagli specchi laterali, considerando la forma, è apparsa a nostro avviso adeguata sul lato interno della superficie, mentre piuttosto schiacciata rivolgendo l’attenzione verso la zona più esterna. In ogni caso la visibilità resta convincente. Buona la percentuale di spazio a bordo, generosa soprattutto nella zona destinata a guidatore e passeggero anteriore, con un bracciolo centrale ampio e ben posizionato. Curata anche l’insonorizzazione, così come la dimensione sonora dell’abitacolo, grazie ad altoparlanti opportunamente localizzati. L’impianto standard ne annovera 8 con una configurazione a 3 vie, mentre l’opzionale e più esclusivo impianto BOSE® è costituito da 12 elementi. Infine, parlando del volume di carico della hatchback, il valore può variare dai 358 ai 1.026 litri, abbattendo le sedute retrostanti.

Dinamismo armonioso

Il presupposto di questo progetto, da quanto ci è stato segnalato, risulta chiaro: fare in modo che la guida risulti meno stressante possibile. Un principio perseguito con l’analisi dei movimenti naturali dell’essere umano. Da questo aspetto è partita la valutazione.
Abbiamo riscontrato un carattere nel complesso equilibrato, con qualche accenno di vivacità soprattutto sulla versione diesel. Il più potente modello a benzina SKYACTIV-G 2.0 con tecnologia Mild Hybrid da 24V propone 122 cavalli di potenza (a 6.000 giri/minuto) e offre una progressione più ampia in accelerazione, rispetto all’unità SKYACTIV-D 1.8 da 116 cavalli (a 4.000 giri/min.), ma generalmente è sembrato più pacato nelle differenti situazioni di marcia. Il diesel, in particolare il modello con cambio manuale, offre subito qualche spunto in più. Merito della coppia più elevata pari a 270 Nm già disponibile da 1.600 giri/minuto, conto i 213 Nm a 4.000 giri del benzina M HYBRID. La trazione resta anteriore per entrambe le motorizzazioni, che possono essere legate alla citata trasmissione manuale o automatica a sei rapporti. Si anticipa comunque un’alternativa, anche con trazione integrale i-ACTIV AWD, con motore SKYACTIV-X da 181 cavalli. Un inedito propulsore a benzina impostato su un “sistema di combustione ad accensione per compressione controllata da candela (SPCCI – Sparck Controlled Compession Ignition)”.
Riscontrata una buona impugnatura del volante, innesti diretti a contatto con una variante manuale e comunque fluidi considerando l’alternativo sistema automatico. Nel complesso apprezzabili, che favoriscono una progressione regolare. La versione Mild Hybrid a benzina non ci è apparsa particolarmente sportiva, in ogni caso però risulta armoniosa, costante e consistente. Sebbene la meccanica, basata su sospensioni anteriori con montante MacPherson e posteriori con barra di torsione, sostenga l’azione con decisione, riscontrando una buona direzionalità e un appoggio energico in curva. Apprezzabile anche lo smorzamento delle diverse asperità stradali, rimarcando l’ottimizzazione prospettata dall’impostazione SKYACTIV-VEHICLE ARCHITECTURE.
La versione diesel è apparsa dunque leggermente più propositiva, nonostante la minore potenza, in simbiosi con le qualità telaistiche e il supporto degli accennati sistemi. Una vivacità poco più briosa nelle prime fasi di marcia e sul misto, sebbene anche questa armoniosa.
Secondo quanto segnalato dal costruttore: la versione SKYACTIV-G 2.0 arricchita da un sistema Mild Hybrid per complessivi 122 cavalli consente di raggiungere i 100 km/h da fermi in 10,4 o 10,8 secondi, a seconda della trasmissione manuale o automatica. Cifre da valutare alla luce di un peso minimo in ordine di marcia rispettivamente di 1.274 o 1.299 kg. Questo ultimo identico per la versione diesel con cambio manuale, il cui scatto è racchiuso in 10,3 secondi. Più alti i valori del modello con trasmissione automatica, in grado di coprire la stessa distanza in 12,1 secondi, secondo quanto segnalato. Le versioni Mild Hybrid a benzina a prescindere dal cambio raggiungono i 197 km/h, leggermente meno elevato il picco dei diesel.
In base al tipo di test e alle condizioni mutevoli del traffico non è stato possibile fare una valutazione dei consumi riscontrati. Il costruttore, in proposito, segnala che tutti i motori sono omologati Euro 6d-Temp e considerando la nuova procedura WLTP, tenendo presente indici comparabili con il ciclo NEDC, il consumo sul ciclo combinato dei modelli SKYACTIV-G 2.0 varia dai 5,1 ai 5,6 litri per 100 km a seconda di ruote da 16 o 18 pollici e le relative trasmissioni, mentre le emissioni spaziano tra i 117 ai 128 grammi per chilometro. Passando agli esemplari SKYACTIV-D 1.8, i consumi sempre sul ciclo combinato, in base alle caratteristiche già accennate, variano dai 4,1 ai 4,9 l/100 km e le emissioni da 107 a 127 g/km, da quanto indicato.

Gamma e prezzi

La panoramica della nuova Mazda3 è composta dalle versioni Evolve, Executive, Exceed ed Exclusive, con una variegata panoramica di equipaggiamenti e opzioni, accessibili partendo da 23.200,00 euro. Valutando la proposta, la differenza media tra le versioni Mild Hybrid e diesel ammonta mediamente a 2.200,00 euro, considerando le cifre segnalate nell’occasione.

In sintesi

Ricercata, curata ed equilibrata nel complesso, la nuova berlina due volumi di Mazda propone un’idea piuttosto armoniosa della guida, ottimizzando il più possibile ogni aspetto del movimento su strada.

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