Nuovo Kia Sportage: più tecnologia e diesel Mild-Hybrid per il best seller coreano [PROVA IN ANTEPRIMA]
Da settembre nei concessionari, con prezzi di listino a partire da 24.500
Correva l’anno 1993 quando Kia Motors presentò per la prima volta al mondo quello che poi nel 1996 sarebbe diventato il primo modello della Sportage, un fuoristrada (si, al tempo si chiamavano ancora così) dalle linee compatte e moderne, dotato di ruota scorta e portellone posteriore “a cancello”. Fu una scommessa, ma in Italia si raggiunsero comunque le 17 mila unità vendute in circa 9 anni. Arrivò quindi la seconda edizione, nel 2005, che riconfermò l’interesse degli italiani per il marchio coreano e per questo fuoristrada che stava sempre più diventando SUV. Con circa 22 mila unità vendute, si arrivò quindi al 2011 quando venne introdotta la terza generazione, uscita di produzione nel 2016 e con circa 55 mila unità vendute. La quarta e attuale versione, dal 2016 ad oggi ha già collezionato circa 44 mila immatricolazioni, che potrebbero arrivare ad oltre 60 mila nei prossimi due anni anche grazie al nuovo Kia Sportage che abbiamo avuto la possibilità di provare. Un restyling dopo soli 2 anni e mezzo dettato sia dal normale piano aziendale di Kia, come rivelatoci dall’AD di Kia Motors Italia Giuseppe Bitti, ma dettato anche dalla continua evoluzione del segmento delle C SUV, cresciuto del 42% negli ultimi 6 anni, passando da circa 24 competitor nel 2011 ad oltre 37 ad oggi presenti sul mercato. Kia comunque non sembra temere la concorrenza e i numeri sembrano darle ragione, posizionandosi comunque nella Top 10 del segmento e pronosticando circa 16 mila unità vendute l’anno.
Look audace e aggressivo, belle le firme luminose a Led sia nel frontale che nel posteriore
La grande sicurezza di un marchio fresco e sempre al passo coi tempi si evince anche dal continuo e puntiglioso miglioramento che viene effettuato sui nuovi modelli introdotti. Essendo un restyling, non variano le dimensioni e la nuova Kia Sportage non stravolge l’estetica di un modello chiave per la casa coreana ma la perfeziona in un’ottica sportiva, grazie a piccoli e mirati dettagli che ne rinfrescano l’aspetto. Nel frontale vengono ripresi alcuni dettagli della sorella minore Stinger, come le venature sul cofano e i gruppi ottici più slanciati, che ora guadagnano la tecnologia Full-Led, una nuova firma luminosa diurna a 4 punti luce e la possibilità di adattare il fascio luminoso in base alle auto che ci precedono. Si continua attraverso l’iconica griglia Tiger Nose che guadagna una nuova texture interna molto caratteristica, la quale sormonta una modanatura cromata che unisce i due fari fendinebbia, anch’essi rivisti e dotati del particolare effetto luminoso Ice-Cubes. E’ stato anche ritoccato il paraurti nella zona inferiore, con inserti in nero lucido e nuove prese d’aria che conferiscono maggior aggressività al frontale. Nel posteriore invece spiccano subito i doppi scarichi veri riservati alla GT Line, l’allestimento più sportivo e lussuoso del SUV coreano, inglobati nel nuovo estrattore dalla tonalità silver. Altro particolare tocco di stile è rappresentato dal nuovo gruppo ottico che nel posteriore riprende anch’esso la tecnologia a LED per disegnare una firma luminosa non indifferente, che collega le due estremità del faro. Si trovano poi nuovi cerchi da 17″ fino a 19″ dal design sportivo e ricercato grazie alla tonalità bicolore.
Plancia dal design leggermente datato ma comunque funzionale, spicca il nuovo infotainment fino a 8″
Probabilmente gli interni non tengono il passo con la ricercatezza e il carattere degli esterni a causa di un’impostazione un po’ tradizionalista data la buona presenza di tasti fisici, che conferiscono un leggero senso di smarrimento ad una prima occhiata. Nel complesso, la forma della plancia non è stata particolarmente stravolta rispetto alla precedente, con alcune migliorie alle cornici delle bocchette d’aerazione, una nuova impostazione per i comandi del clima automatico ed un volante completamente nuovo. Ne apprezziamo infatti la buona fattura ed i materiali, con pelle traforata e plastica lucida al centro, inserti satinati, badge GT Line in bella vista e i comandi per gestire la strumentazione e il cruise control adattivo posti in modo ordinato e intuitivo. La qualità costruttiva e gli assemblaggi sembrano buoni, senza particolari scricchiolii neanche sulle strade dissestate, mentre invece ci saremmo aspettati qualche materiale più nobile soprattutto nella parte alta della plancia. I vani sono a portata di mano e ben capienti, sia a centro tunnel sia davanti alla leva del cambio. La strumentazione digitale è stata rivista e guadagna ora una migliore risoluzione con una grafica più intuitiva, così come è stato aggiornato e migliorato il sistema di infotainment Kia AVN (Audio-Visual Navigation) disponibile su tutte le versioni da 7″ con funzioni mirroring dello smartphone oppure da 8″ come optional, dotato sulle versioni più accessoriate di radio DAB, telecamere a 360° e impianto Hi-Fi JBL a 8 altoparlanti e 320 Watt.
Indole sportiva, con un buon handling senza penalizzare il comfort
L’aspetto sportivo e dinamico degli esterni si ripercuote anche su strada, con una dinamica leggermente rivista per “…rendere la nuova Sportage ancora più Sportage…” come affermato dall’AD di Kia Italia. L’allestimento GT Line che abbiamo testato, ci consente di beneficiare di nuovi cerchi da 19″e un assetto più rigido che in aggiunta alla trazione integrale e alla geometria delle sospensioni posteriori a bracci indipendenti ci regalano un bel feeling su strada, con uno sterzo solido e dal buon carico, ma non perfettamente sincero nel comunicarci cosa succede alle ruote anteriori, forse colpa di un servosterzo elettrico troppo invadente. In ogni caso, l’appoggio in curva è buono, merito delle ruote maggiorate e la Sportage appare più agile di quanto si possa pensare, senza far sentire troppo il suo peso di 1650 kg nemmeno nei cambi di direzione veloci. Sicuramente un gradino sopra alla media della categoria in termini di piacere di guida senza nemmeno apparire troppo scorbutica e rigida sulle sconnessioni, che vengono assorbite senza troppi problemi dalle sospensioni. L’insonorizzazione è discreta fino a circa 120 km/h oltre i quali il rumore del rotolamento dei pneumatici inizia a farsi sentire nell’abitacolo, forse colpa di un pneumatico Continental più votato alle prestazioni piuttosto che al comfort acustico.
La seduta è ben regolabile anche elettricamente (di serie sulle versioni più accessoriate) e il volante gode di una buona escursione, così da “cucirsi” addosso la vettura, con una posizione anche ben integrata nell’abitacolo, quasi da berlina e non propriamente da SUV. Dopo qualche km ci mettiamo a giocare con il cruise control adattivo, di serie sull’allestimento GT Line, che appare facilmente inseribile e regolabile e gestisce in modo pacato accelerazioni e frenate, senza provocare significativi scossoni. Inseriamo anche il mantenitore attivo della corsia, che agisce sul volante per mantenere la vettura a centro carreggiata e il sistema reagisce molto bene, andando in crisi solo in presenza di segnaletica orizzontale mal evidenziata. Il comfort in marcia è sicuramente notevole, merito delle sedute contenitive e morbide ma anche delle sospensioni ben settate per offrire un giusto mix tra sostegno e assorbimento. Nonostante le dimensioni non proprio minute, 4 metri e 48 di lunghezza e 1,86 metri di larghezza, nel traffico milanese la Sportage è a suo agio, aiutata anche dalle telecamere a 360° essenziali soprattutto nei parcheggi. Il pacchetto ADAS appare poi ben rifornito con frenata di emergenza e rilevamento pedoni, mantenitore di corsia attivo, rilevatore angolo cieco, rilevatore stanchezza conducente e fari abbaglianti automatici High Beam Assist.
Nuovi propulsori diesel, introdotti l’1.6 litri e il 2.0 CRDi con tecnologia Mild-Hybrid
La gamma Sportage è stata rivista e semplificata per poter offrire una scelta più canalizzata e rapida all’esigente clientela italiana. La casa coreana offre una gamma a benzina invariata rispetto al modello attuale, ma sono state leggermente ridotte le emissioni dei propulsori che rimangono l’1.6 GDI da 132 CV e 161 Nm di coppia oltre al più prestazionale 1.6 T-GDI dotato di turbocompressore per erogare 177 CV e 265 Nm di coppia già a 1500 giri/min. Sono entrambi dotati di filtro antiparticolato per rispettare le normative TEMP Euro 6D e la seconda motorizzazione è solamente disponibile con trazione anteriore e cambio automatico DCT a sette marce. Per il versante Diesel invece, molte sono le novità dalla casa coreana a partire dal più piccolo e forse anche più gettonato 1.6 CRDi “U3” che manda in pensione il precedente 1.7 a favore di un’unità altamente tecnologica e molto green, con valori di CO2 tra i più bassi della categoria. Sarà disponibile in varianti da 115 o 136 CV e per la prima volta la trazione integrale, accoppiata al cambio automatico sarà disponibile anche sulla versione più potente dell’1.6. Al vertice della gamma motori però troviamo il tecnologico 2.0 CRDi da 185 CV con cambio automatico 8 marce dotato di tecnologia Mild-Hybrid che, al motore termico associa uno starter/generatore, una batteria da 48 Volt e un convertitore DC/CC. Questi dispositivi collaborano per offrire maggior coppia al motore (+12 kW) in fasi di accelerazione e in salita oltre a recuperare energia per ricaricare la batteria in discesa e in rilascio di gas o a velocità di crociera, con un motorino Start e Stop che spegne automaticamente il motore termico in fase di rallentamento, così da risparmiare carburante. I dati parlano di un consumo ridotto del 4% sui test nel ciclo WLTP. Abbiamo avuto modo di provare proprio questa motorizzazione e purtroppo il tempo è stato davvero stringato per poter comunicare dei valori certi sui consumi che, stando alla strumentazione di bordo, si attestano su circa 14 km al litro su un ciclo misto, con un po’ dio tratti urbani e un po’ di strade extraurbane.
Listino semplificato: molti accessori inclusi già dal primo dei 3 allestimenti disponibili
Anche il listino è stato semplificato, portando a 3 gli allestimenti tra i quali poter scegliere. Si parte con il Business Class, con un prezzo d’attacco di 24.500 euro per l’1.6 a benzina da 132 CV. Di serie si ritrova l’infotainment da 7″, sensori di parcheggio posteriori, cruise control, retrocamera, sensori pioggia e luce oltre ai nuovi cerchi bicolore da 17″. Il secondo step è rappresentato dall’allestimento Energy, a partire da 27 mila euro, mentre sale a 36 mila euro la cifra da spendere per accedere al 2.0 CRDi da 185 CV e di serie si trova il clima automatico, Kia navigation System, sensori anteriori, accesso Smart Key e avviso del superamento della carreggiata. Al top di gamma si posiziona l’allestimento GT Line, da 34.500 euro per il 1.6 TGDi da 177 CV comprendendo un’estetica più sportiva, ruote da 19″ bicolore, doppio scarico cromato, fari Full-Led, sistemi ADAS completi, sedili in materiale pregiato e volante sportivo. Rimangono optional per tutte le versioni alcuni pacchetti convenienza comprendenti tetto panoramico, sedili in pelle e sistemi ADAS. Per il nostro mercato, la nuova Kia Sportage sarà disponibile a partire dal porte aperte indetto per il week end del 15 e 16 settembre, mentre la produzione in Slovacchia è già partita poco prima dell’inizio dell’estate. Grandi le occasioni e le promozioni con cui Kia ha deciso di lanciare la Sportage, arrivando fino a 4000 euro di vantaggi per il cliente, senza dimenticarsi poi l’ormai solida garanzia di 7 anni che il marchio coreano offre su tutta la gamma da anni.
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