Opel Manta: la versione da competizione è tornata sul Nurburgring

La 49ª edizione della 24 Ore è stata la più breve della storia

La Opel Manta da competizione è tornata sul circuito del Nurburgring. Parliamo di un’auto iconica in grado di suscitare emozioni come nessun altro veicolo della casa automobilistica tedesca, che viene omaggiata anche dalla Thailandia e che è ancora capace di vincere.

Le cattive condizioni atmosferiche ha reso difficile lo svolgimento della gara

L’inizio della gara è avvenuto secondo i piani, con una partenza in perfetto orario sabato pomeriggio. Tuttavia, è arrivata una pioggia battente che non è piaciuta molto all’intero team, soprattutto all’inizio di giugno.

Per fortuna, la Manta era equipaggiata con degli pneumatici in grado di affrontare al meglio queste condizioni atmosferiche. Giro dopo giro, la vettura iniziò a perdere secondi preziosi, ma c’è ancora tempo per recuperare.

Poi però scese anche la nebbia che divenne sempre più fitta, tanto da rendere impossibile far proseguire la gara. Alle 21:30, gli organizzatori decisero di sventolare la bandiera rossa e la corsa venne fermata. La ripartenza fu annunciata numerose volte, per poi essere sempre cancellata.

Nonostante abbia superato il limite di età per la partecipazione alla 24 Ore del Nurburgring ben 17 anni fa, la community dei suoi fan è riuscita ad ottenere un’autorizzazione speciale per permettere alla Opel Manta da competizione di esserci.

255 CV di potenza massima erogati da un quattro cilindri da 2 litri

Sotto il cofano troviamo un motore a quattro cilindri sviluppato da Opel con cilindrata di 1.8 litri a cui è stato modificato l’alesaggio per arrivare a 2 litri. La testata con 16 valvole proviene dalla Opel Kadett E GS1, per una potenza complessiva pari a 255 CV.

Con un peso a vuoto di soli 930 kg, un sofisticato bilanciamento dei freni e delle caratteristiche speciali come l’asse anteriore specificamente progettato per lei, i parafanghi BMW e l’ala posteriore di Porsche, la Manta da corsa è un esemplare unico. La vettura di Olaf Beckmann ha corso fino ad ora oltre 100.000 km sulla.

Durante l’edizione 2019, il team si rese conto del grandissimo rispetto riservato a questa vettura dal paddock. Un incidente avvenuto durante la gara, purtroppo, mise fuori gioco l’auto, ma il team voleva dimostrò agli appassionati che non avrebbero dovuto preoccuparsi per la sorte del modello.

Così i meccanici la ripararono immediatamente in modo che potesse percorrere almeno l’ultimo giro. Nel momento in cui la vettura passò sulla linea del traguardo, tutti gli spettatori si alzarono in piedi, formando un picchetto d’onore e applaudendola al suo passaggio.

Nel 2020, il team di Beckmann fu costretto a cancellare la partecipazione in quanto non erano riusciti a procurarsi alcune parti di ricambio di cui avevano assolutamente bisogno. Nonostante il coronavirus abbia impedito agli spettatori di recarsi fisicamente sul famoso circuito tedesco, gli appassionati hanno comunque seguito la diretta streaming dell’edizione 2021.

L’edizione 2021 della 24 Ore del Nurburgring è stata la più breve della storia

Nella categoria speciale SP3, riservata ai veicoli con motore aspirato e cilindrata fino a 2 litri, l’Opel Manta da competizione ha sfidato principalmente le due moderne Toyota Corolla Altis di un team tailandese. I piloti di Toyota sono rimasti colpiti dalle prestazioni della vettura che si sono fermati ai box di Beckmann dopo i giri di prova per congratularsi. La corsa sarebbe proseguita fino a mezzogiorno e durata solo tre ore e mezza. La 49ª edizione della 24 Ore del Nurburgring sarebbe stata la più breve della storia.

Dopo la seconda partenza le cose sono andate molto bene in quanto i tempi sul giro sono migliorati e il distacco rispetto ai leader della classe SP3 era diminuito. Dopo 1 ora e mezza, però, il pilota della Mercedes Maro Engel ha toccato la Opel Manta guidata da Jürgen Schulten. Entrambe le vetture hanno deviato a sinistra e sono andate a sbattere contro la barriera, terminando la loro corsa.

A livello visivo, sembrava che non ci fosse nulla di rotto sulla Manta, ma in realtà la sospensione della ruota sinistra si era danneggiata. Nonostante ciò, i meccanici alla fine hanno deciso di lasciar stare.

 

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