Paul Walker, l’alta velocità confermata come causa principale dell’incidente

Anche le gomme non sarebbero state in buone condizioni

Paul Walker - L'attore americano, protagonista di molti capitoli della saga di Fast & Furious, è deceduto circa 4 mesi fa, ma oggi vengono svelati i primi risultati delle indagini, che parlando di un deciso eccesso di velocità come causa della tragedia
Paul Walker, l’alta velocità confermata come causa principale dell’incidente

La sua vicenda è solo marginalmente collegata al mondo dell’auto. Vale la pena, però, tornare sulla tragica scomparsa di Paul Walker, l’attore celebre per le sue interpretazioni nella saga cinematografica di Fast & Furious. Walker è morto circa quattro mesi fa, mentre era passeggero su una Porsche Carrera GT guidata da un amico. L’auto ha perso grip con la strada, finendo per schiantarsi contro vari oggetti e terminando la sua corsa contro un albero. Per guidatore e passeggero non c’è stato scampo.

Da allora si è parlato molto sulla sua vicenda. Nella giornata di oggi, tra l’altro, è stato reso ufficialmente noto quale sua stata la causa dell’incidente secondo le indagini delle autorità. Com’era facile immaginare, si parla di eccesso di velocità. Secondo quanto appreso dagli investigatori, la Porsche sulla quale viaggiava Walker stava andando almeno a 150 km/h al momento del tragico epilogo. Sul luogo dell’incidente vigeva un limite di velocità di circa 72 km/h, ovvero la metà di quella tenuta dall’auto. Pare, inoltre, che la Carrera GT fosse equipaggiata con delle gomme decisamente usurate, vecchie quasi nove anni. Per quanto possano non aver avuto un ruolo diretto dell’incidente, di sicuro non hanno aiutato l’amico di Walker a riprendere il controllo del mezzo. Anche se il numero di chilometri percorso dalla vettura potesse essere limitato, la natura sportiva dell’auto e il tempo molto probabilmente ne avevano comunque causato l’usura. Esclusa quasi completamente la possibilità che la vetture presentasse qualche anomalia o difetto costruttivo.

Purtroppo sembra che siano solamente eventi di questo genere a svegliare la nostra coscienza sociale. Non c’è nulla di male a ricordare Paul Walker anche a fronte dell’altissimo numero di vittime della strada, poiché gli attori e i personaggi famosi fanno parte, seppur indirettamente, della nostra vita. È giusto però sottolineare come nessuno avesse obbligato Walker e il suo amico a tenere quella velocità. È più che sufficiente imboccare una qualsiasi autostrada o tangenziale per trovare decine di persone superare anche abbondantemente i limiti di velocità, dimenticandosi che anche alla guida di una vettura incredibilmente avanzata, la perdita di aderenza è un evento che può capitare a chiunque, in qualsiasi momento e quasi senza possibilità di recupero. Forse lo ripetiamo (inutilmente?) ogni volta che un personaggio noto perde la vita in un incidente stradale, ma sarebbe bello se la memoria di Paul Walker aiutasse a capire che rispettare i limiti di velocità non è un atto di debolezza, bensì di buon senso. Peccato che in giro per le strade ancora troppa gente ponga due minuti di anticipo sulla propria destinazione davanti alla propria vita (e spesso anche a quella altrui).

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