Peugeot 405 Mi16: il carattere sportivo del “multipoint injection” 16 valvole [FOTO]

Un nuovo capitolo dopo la 205 T16

Un ricordo della Peugeot 405 Mi16, una delle berline sportive più note del Leone, sviluppata a fine anni 80. Le sue qualità risultarono vincenti anche nelle competizioni

Questa storia risale agli anni 80, precisamente scatta nel 1987. Peugeot introdusse la 405 Mi16, una delle vetture più interessanti della sua produzione dal punto di vista estetico e tecnico.

Non solo strade, anche sterrati e piste

Pensata per essere un’alternativa nel panorama delle potenti berline sviluppati dai diversi marchi nel Vecchio Continente, la Peugeot 405 Mi16 confermò un carattere dinamico congeniale e consistente per affrontare diverse tipologie di competizioni. Dopo la spumeggiante 205 T16 nel 1988 il testimone passò così alla 405, nello specifico a prestanti esemplari equipaggiati con una funzionale trazione integrale. Lo sviluppo di tale concetto fu tradotto poi nella primavera del 1989 nella versione commercializzata di 405 Mi16 X4, il modello sportivo 4×4.
A bordo di Peugeot 405 sono state firmate pagine memorabili nel corso di rally raid, con le affermazioni nella mitica Parigi-Dakar del 1989 e 1990, replicando quanto ottenuto dalla casa francese nel 1987 e 1988 grazie alle qualità della 205 T16. La 405 Mi16 fu presente anche in pista, correndo persino in Italia. Indimenticabile, comunque, resta la scalata del mitico percorso della Pikes Peak affrontato da Ari Vatanen su una 405 T16, documentata anche da un filmato storico.
La produzione della Peugeot 405 Mi16 durò circa otto anni e furono venduti quasi 2 milioni e mezzo di esemplari, raccogliendo un certo interesse anche nel Bel Paese.

Un’evoluzione progressiva

La berlina del Leone ha raccolto subito una certa attenzione, considerando gli importanti riconoscimenti: Volante d’oro nel 1987 e l’autorevole Auto dell’Anno 1988. La linea della 405 era firmata da Pininfarina, uno dei più autorevoli, storici e brillanti carrozzieri italiani. La versione sportiva Mi16 arricchì la proposta, testimoniando l’eclettica indole progettuale e sportiva del marchio. Diverse le versioni di 405, spaziando dalle wagon Break a quelle con cambio automatico, quindi successivamente delle unità propulsive di nuova generazione legate anche alla già citata trazione integrale X4, attraverso un differenziale Torsen retrostante e due differenziali epicicloidali.
La sigla Mi16 indica nello specifico “multipoint injection” abbinata al numero delle valvole. Sotto il cofano figura un propulsore bi-albero di 1.9 litri XU9 che propone 160 cavalli, richiamabili in allungo a 7.000 giri/minuto, tradotti in uno scatto 0-100 km/h completato poco oltre gli 8 secondi e 220 km/h di velocità massima.
Al milionesimo esemplare di 405, raggiunto a soli due anni dall’introduzione in commercio da quanto ricordato dal costruttore, fu introdotta una versione aggiornata di 405 Mi16 nel mese di luglio del 1989. Una versione 1990 dotata tra le altre cose di nuovi cerchi in lega da 15 pollici e un dispositivo frenante ABR (ABS).
Festeggiando la vittoria alla prestigiosa 24 Ore di Le Mans, poi, furono proposte due speciali 405 siglate “Le Mans” nel 1991 e 1992. Una fu introdotta solo in Svizzera, mentre l’altra destinata a Francia e mercati del Nord Europa, nonché riconoscibile dalla peculiare colorazione “rosso lucifero” e dagli interni con rivestimenti in cuoio e Alcantara, fu sviluppata in soli 150 esemplari numerati.
Sempre nel 1992 figura anche un 2 litri meno potente da 152 cavalli per la presenza di un catalizzatore, reso obbligatorio dal 1 gennaio del 1993, ma dalla 405 Mi16 prende forma anche una variante sovralimentata T16. Un esemplare dalle spiccate qualità prestazionali, dato che la casa ricorda una velocità massima di 235 km/h, grazie a una spinta indicata di 220 cavalli.

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