Piano salva-auto dell’Ue, Tovaglieri (Lega): “Fumoso e poco trasparente”
L'eurodeputata attacca Bruxelles, mentre Salvini rivendica la battaglia contro lo stop ai motori termici dal 2035
Il dialogo con i costruttori auto che i vertici politici dell’Unione Europea stanno portando avanti in questi giorni per cercare di trovare soluzioni concrete per il futuro del settore automobilistico non è partito con gli adeguati presupposti per arrivare a produrre risultati concreti.
A esserne fermamente convinta è Isabella Tovaglieri, eurodeputata della Lega, che critica senza messe misure l’approccio confuso e farraginoso col quale si sta affrontando la questione.
L’incontro tra Ursula von der Leyen e i costruttori
Un dialogo che, come ha reso noto ACEA, ha previsto un incontro svoltosi il 30 gennaio, una riunione introduttiva, organizzata dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, alla quale hanno partecipato diversi amministratori delegati di costruttori di veicoli leggeri e pesanti. Un incontro introduttivo sulla competitività globale dell’industria automobilistica europea che dovrebbe gettare le basi per arrivare a obiettivi concreti e interventi risolutivi, un ambizione decisamente lontana secondo l’eurodeputata Tovaglieri.
“Esclusi attori chiave dell’indotto come la componentistica”
“A Bruxelles come sul Titanic, continuano a suonare l’orchestra mentre il settore auto affonda. Il dialogo strategico sul futuro dell’automotive – afferma Tovaglieri – ha preso il via non solo con colpevole ritardo, ma anche con obiettivi fumosi e premesse che ne ipotecano gravemente l’utilità e i risultati: totale mancanza di trasparenza sui lavori in corso ed esclusione degli attori chiave dell’indotto, come la filiera della componentistica, che in Italia sta pagando il prezzo più alto della transizione elettrica. Ma soprattutto nessun obiettivo concreto che vada al di là di una risoluzione finale non vincolante. Finirà tutto all’acqua di rose con dichiarazioni di intenti e raccomandazioni, mentre fuori dai palazzi dell’Ue il settore muore”.
Salvini: “Dati economici ci danno ragione nel voler fermare gli obblighi sulle auto elettriche”
Posizione critica nei confronti dell’Unione Europa ribadita anche dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini che sui social ha rivendicato la necessità di rivedere il bando alle vetture endotermiche del 2035.
Commentando i dati del Global Automotive Consumer Study 2025 di Deloitte che registrano un ritorno dell’interesse degli italiani per le auto termiche a discapito delle elettriche, frenate da prezzi ancora troppo alti, Salvini scrive: “Chi l’avrebbe mai detto? Da anni la Lega e il sottoscritto portano avanti la battaglia per fermare l’eco-follia europea che vuole mettere fine ai motori a benzina e diesel dal 2035. I dati economici e le rilevazioni di questi mesi ci stanno dando ragione, così come la scelta del Presidente Trump di dire stop negli USA al Green Deal e agli obblighi sulle auto elettriche. È tempo che anche in Europa si sveglino per evitare un suicidio economico, sociale e ambientale”.
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