Portofino, istituite due zone rosse in centro: si può passeggiare ma è vietato fermarsi

Un provvedimento, entrato in vigore a Pasqua, per evitare ingorghi di turisti

Portofino, istituite due zone rosse in centro: si può passeggiare ma è vietato fermarsi

A Portofino, rinomata località turistica ligure e tra le più visitate d’Italia, tornano le “zone rosse“, come ai tempi più duri del Covid, quando le zone colorate (gialle, arancioni e rosse) facevano parte delle misure per il contenimento del contagio del virus. Questa volta però per fortuna la pandemia non c’entra nulla, perché le due “zone rosse” che sono state istituite a Portofino sono motivate dall’intento di limitare gli ingorghi formati dai turisti.

Divieto di sostare

Nelle due zone rosse, che delimitato le aree del centro più frequentate dai turisti, ovvero quelle affacciano sul mare, si potrà passeggiare liberamente, sedersi in un ristorante o fare shopping, ma sarà vietato fermarsi. Un “divieto di sosta” per pedoni, legato a motivi di sicurezza, istituito per evitare affollamenti di turisti.

Per chi sgarra previste multe da 68 a 275 €

L’ordinanza, emessa dal sindaco di Portofino Matteo Viacava, che prevede che non si possa sostare nelle aree del centro più frequentate dai turisti, è entrata in vigore la domenica di Pasqua. Le restrizioni, col provvedimento che vieta espressamente “lo stazionamento di persone in punti di aggregazione” e i ritrovi in attesa dell’imbarco su battelli o barche, sono in vigore dalle 10:30 alle 18 e dureranno almeno fino al prossimo 15 ottobre. Per chi non rispetta le regole “anti-ingorghi” è prevista una multa tra i 68 e i 275 €.

Il sindaco: “Regolamentazione necessaria”

Il sindaco Viacava parla di “regolamentazione necessaria” dell’assedio dei turisti (a Pasqua sono arrivati a Portofino circa 6-7.000 turisti). Alle critiche di chi lo accusa di aver introdotto un provvedimento che rende Portofino un luogo più “esclusivo e d’élite”, il primo cittadino risponde che si tratta in realtà di una misura che punta a limitare il caos, con l’obiettivo di evitare comportamenti maleducati (tra cui il cosiddetto bivacco) e garantire l’ordine pubblico.

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