PSA è ufficialmente franco-cinese

Più forti con Dongfeng

PSA - Dopo mesi e mesi di rumor, il gruppo francese ha confermato ufficialmente l'entrata dello Stato e del costruttore cinese Dongfeng nel suo capitale per una quota di 14% ognungo
PSA è ufficialmente franco-cinese

In occasione della presentazione dei risultati 2013 del gruppo, la famiglia Peugeot ha ufficializzato la perdita del suo ruolo di primo azionario nel gruppo PSA Peugeot Citroen. Iniettando 800 milioni di euro a testa, lo Stato francese e Dongfeng portano il capitale del gruppo PSA a 3 miliardi di euro e diventando di conseguenza azionari a quote uguali con la famiglia Peugeot.

La partecipazione della famiglia Peugeot passa in effetti dai 25% iniziali a 14%. Vale a dire esattamente la stessa quota che Dongfeng e lo Stato francese si suddividono ora che sono stati rivisti i ruoli all’interno del gruppo tricolore.

“La partnership con Dongfeng è una sinergia inedita che ci permetterà di giocare i primi ruoli nella regione Asia”, ha commentato Jean-Baptiste de Chatillon, direttore finanziario del gruppo PSA. “Questo accordo garantirà anche al gruppo una situazione finanziaria sana e solida e a lungo termine, cosa che le consentirà di investire.

PSA ha anche annunciato i suoi risultato dell’anno passato: una perdita netta di 2.3 miliardi di euro con un fatturato al ribasso del 2.4% a 54.1 miliardi di euro. Ma anche una riduzione della liquidità a 426 milioni di euro rispetto ai 3 miliardi nel 2012. Cifre che dovrebbero tornare ad essere competitive e floride entro il 2016.

Siamo anche stati a conoscenza che l’ex numero due di Renault, Carlos Tavares, prenderà a breve il posto di Philippe Varin alla presidenza del direttorio del gruppo PSA Peugeot Citroen sin dal 31 di marzo. Questa mossa è quindi stata di importanza vitale per il gruppo transalpino che, tra un paio di anni, dovrebbe tornare a sorridere definitivamente.

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1 commento

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  • leonardocodirenzi ha detto:

    il gruppo Psa aveva proprio bisogno di capitali freschi. La Cina ha tanto denaro liquido da non sapere piu\ dove metterlo. Deve per forza investirli: altrimenti sale l\inflazione. Come e\ accaduto lo scorso anno. Nel periodo breve la quantita\ di beni e servizi rimane ferma; e\ il troppo denaro che cresce e provoca poi guai.

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