Rally Italia Sardegna, Adamo sulla vittoria Hyundai: “Bene per il Costruttori” [INTERVISTA]

Sulla line-up ha invece aggiunto: "Tutti viaggiano nella stessa direzione e questo è un bene"

Adamo è stato intervistato dai nostri microfoni durante la Co-Drive Experience Hyundai di lunedì, sottolineando come le performance della i20 non abbiano soddisfatto a pieno le esigenze della squadra con base ad Alzenau

In un’intervista esclusiva rilasciata a Motorionline durante la Co-Drive Experience in Sardegna, teatro dell’ultimo appuntamento del mondiale WRC 2019, Andrea Adamo ha raccontato varie curiosità riguardanti il team Hyundai Motorsport, squadra che sta attualmente battagliando con Toyota e Citroen per la conquista del mondiale rally, sottolineando come la Casa coreana sia una bellissima realtà di questo sport, soprattutto per il livello tecnico che può garantire al campionato.

Adamo, ricordiamo, grazie alle proprie capacità tecniche e manageriali è riuscito a scalare le gerarchie all’interno dello squadrone con base ad Alzenau, in Germania, grazie soprattutto agli ottimi risultati ottenuti con il team Customer Racing. Sotto la sua gestione, infatti, la squadra coreana è riuscita a mettere insieme uno staff tecnico di primo livello, dominando di fatto il WTCR con la I30 N. Un ingegnere valido, estremamente esperto, che insieme al suo staff sta cercando di regalare a Hyundai un titolo WRC solamente sfiorato nel corso dello scorso anno.

La formazione e il passato di Andrea Adamo

Cresciuto in un ambiente ricco di motori con il padre che ha ricoperto il ruolo di technical scrutineer all’Automobile Club Italia, Adamo ha affrontato un brillante percorso di studi al Politecnico di Torino, aspetto che gli ha permesso di aprirsi diverse porte nel motorsport italiano, tra cui Abarth. Concluso il suo impegno, l’Ingegnere è approdato dapprima nel DTM, con l’incarico di addetto all’aerodinamica, e successivamente nel mondiale turismo, stavolta come ingegnere di pista nelle competizioni italiane e spagnole.

Proseguendo troviamo un impegno in FIAT, almeno fino alla chiusura dei programmi sportivi, in Lotus e in Honda, con quest’ultima esperienza che ha segnato il suo ritorno nel mondiale WTCC. Al termine del 2015, però, l’ingegnere decise di sposare il progetto Hyundai, assumendo dapprima la carica di direttore del reparto Customer Racing, con l’obiettivo, almeno iniziale, di promuovere lo sviluppo della i20 R5 e della i30 N WTCR, e successivamente quello di Team Director.

Il progetto Customer Racing e i successi nel WTCR

Adamo, appena entrato in Hyundai, si trovò davanti una sfida estremamene gratificante, ovvero quella di far crescere una struttura praticamente nata da zero, con soli tre dipendenti e l’obiettivo di promuovere lo sviluppo della R5, prototipo che ovviamente doveva affiancarsi alla i20 WRC. Da lì a poco, però, l’impegno venne ampliato anche allo sviluppo della i30 N WTCR, vettura con cui Gabriele Tarquini (qui la nostra intervista esclusiva.ndr) ha conquistato il campionato turismo nel corso della scorsa stagione.

Un percorso importante che sta regalando alla squadra di Alzenau una reputazione davvero solida nel motorsport, promuovendo e portando avanti una crescita esponenziale in quasi tutti i reparti della fabbrica. La I30 N, ad esempio, è la vettura di riferimento in termini di performance nel WTCR, tant’è che il B.O.P sta fortemente penalizzando le prestazioni in pista della squadra. Una situazione controversa, ma che sta confermando l’ottimo lavoro portato avanti dagli ingegneri sull’auto.

Il prossimo step, chiaramente, sarà quello di raggiungere l’apice nel mondiale rally, conquistando un titolo mondiale solamente sfiorato con Thierry Neuville e Nicolas Gilsoul nel corso dello scorso campionato.

Ciao Andrea, allora Hyundai Motorsport ha conquistato una vittoria importante durante l’ultimo week-end in Sardegna, sia per quello che riguarda in campionato costruttori, visto che avete allungato su Toyota, e anche in termini di mondiale piloti. Quanto sei soddisfatto del risultato raggiunto?

Nel nostro modo di dire, soddisfatto è una parola grossa e non la userei. Sono ragionevolmente più tranquillo dal punto di vista del campionato costruttori, nel senso che come hai detto tu correttamente il margine è aumentato. Mentre per quello piloti, nel male del week-end di Thierry [Neuville.ndr] siamo riusciti ad avvicinarci alla vetta, in quanto i primi tre sono racchiusi in soli sette punti. Abbiamo avuto la prova che saranno proprio loro tre [Tanak, Ogie e Neuville.ndr] a giocarsi il titolo fino alla fine, visto che hanno il doppio del punteggio rispetto agli altri. Non sono contento delle performance dell’auto, perché comunque quando vinci per un problema tecnico dell’avversario significa che sei dietro. Abbiamo dimostrato di essere più affidabili, aspetto che nei rally è una parte importante nella performance della vettura, ma non è che puoi passare i rally assumendo un frate cappuccino che preghi affinché gli altri si ritirino. Non è questo l’approccio che desidero. Questa è un po’ l’analisi che faccio del week-end.

Poco fa hai accennato a Thierry [Neuville.ndr] e tu, come Racing Director, hai la possibilità di poter contare su una line-up estremamente competitiva e anche abbastanza ampia. Qual è il segreto di questa gestione e che contributo offrono allo sviluppo? Soprattutto Loeb, visto che a quest’anno fa parte dello squadrone Hyundai Motorsport per il mondiale rally

Forse Loeb è quello che offre il minor supporto in termini di sviluppo, visto che il suo impegno è limitato a soli sei appuntamenti mondiali. Per una sua scelta, quindi, preferisce una presenza meno puntuale agli eventi. Onestamente l’impegno e il supporto dello sviluppo è dato dagli altri tre in egual maniera, visto che sono loro che la usano. Per quanto le valutazioni e le indicazioni, invece, devo dire che sono sempre molto allineati nelle visioni e nelle richieste. Questo è molto positivo.

Possiamo dire quindi che puoi contare su una line-up che viaggia tutta insieme verso la stessa direzione, soprattutto per quello che riguarda il feeling con la vettura e le indicazioni da offrire ai tecnici

Se vuoi vincere bisogna far così. Per forza

La i20 che abbiamo provato oggi insieme ad Andreas [Mikkelsen.ndr] quanto è diversa rispetto alla specifica che i piloti utilizzano in gara?

Ma no, l’unica cosa che utilizziamo con questo tipo di vetture sono gli step evolutivi passati, tipo Monte Carlo o fine dell’anno scorso. Sono specifiche simili.

Poco fa hai parlato della competitività della vettura. Avete in programma dei nuovi pacchetti da portare sulla i20 nelle prossime settimane?

Ma, sicuramente. Diciamo che lo sviluppo di una vettura da rally va pensato in maniera differente rispetto a una Formula 1, visto che non è legato al budget o alla capacità delle persone, ma al fatto che la Federazione Internazionale, nei rally, ti permette delle sessioni di omologazione nella quale chiedere di omologare e utilizzare queste componenti. Parliamo di quattro sessioni che generalmente sono gennaio, marzo, luglio e ottobre. Io sono arrivato l’1 gennaio, diciamo anche il 2 visto che il primo giorno dell’anno l’abbiamo perso. A marzo abbiamo omologato qualcosa, ma non si può andare ad affrontare un rally senza essere sicuri della competitività e dell’affidabilità dei nuovi componenti. Per quanto riguarda luglio, invece, abbiamo previsto una buona quantità di aggiornamenti con cui speriamo di aumentare le nostre performance per questa seconda parte di stagione.

Ringraziamo Andrea Adamo, Hyundai Motorsport e Hyundai Italia per la disponibilità.

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