Renault Captur 1.5 dCi Hypnotic EDC, tanto originale quanto funzionale [PROVA SU STRADA]
Un’edizione limitata della crossover per offrire elementi di pregio
Dal 2008 ad oggi, quando cominciò il fenomeno delle crossover, le case di tutto il mondo si sono impegnate nel costruire mezzi di varie dimensioni in grado di rispondere a questa specifica esigenza, venutasi a creare in breve tempo. Uno degli esempi più riusciti è la Renault Captur e no, non siamo noi a dirlo, ma i numeri relativi alle vendite: +27% nel primo semestre per il marchio, con la vettura da noi provata che piace sia ai giovani sia alle famiglie. Forse perché ricorda la Clio (a proposito, è l’auto straniera al momento più venduta nel nostro paese) ma con un aspetto più alto e robusto. E se si aggiungono degli elementi unici come nella nostra versione il piatto è servito.
Design e Interni:
Ispirata…. a se stessa
Il nuovo corso stilistico si fa sentire anche sulla più piccola delle due crossover, ma distinguerla dalla Kadjar è piuttosto semplice anche all’occhio dei non addetti ai lavori, una cosa mica da poco. Gli elementi cromati che fanno da profilo ai fari superiori ed a quelli inferiori (luci diurne a LED e fendinebbia) oltreché alla parte sottostante della maschera, impreziosiscono sin da subito la vettura. Il logo posto ben dimensionato posto al centro è l’elemento che divide a metà le parti e dona un certo equilibrio. Bella anche la calandra inferiore con le strisce parallele che incastonano ancora più in basso la targa. Essendo questa le versione limitata Hypnotic di lato risaltano i cerchi in lega da 17” diamantati, con le 5 razze che paiono muoversi anche da ferme come le pale di un’elica, mentre i vetri posteriori oscurati le donano un certo carisma. Lo spazio tra la ruota ed il passaruota si vede e non fa che evidenziare la sua natura da crossover, con uno slancio che parte dall’anteriore e pare innalzarsi man mano che si procede verso la coda, sarà anche per il fascione nero che si integra nella minigonna e crea una “gobba” all’altezza delle porte posteriori. Dietro il lunotto, non molto ampio per la verità, è anch’esso oscurato ed i gruppi ottici posteriori sono raccolti in una forma a mandorla piuttosto compatta, in parte scompaiono all’apertura del baule che non ha un’altezza da terra eccessiva se non si devono caricare oggetti pesanti. Nella parte più in basso troviamo un fascione paracolpi di colore nero opaco ed un finto estrattore in plastica, ripreso in buona parte dalle fuoristrada e che ha lo scopo di riparare la vettura dalle pietre “sparate” lungo i percorsi accidentati. La vernice bi-cromatica “Be Style Parigi” è un optional da 400 euro e presenta la carrozzeria di colore Avorio Perlato, mentre il tetto è Nero Etoile. Una buona scelta anche se noi punteremmo più sull’arancione come vernice base (“Be Style Las Vegas”) per mettere in risalto lo stile della Captur.
Dentro sa coprire i bisogni di tutti, davanti e dietro
Salendo dal lato del guidatore apprezziamo subito la seduta alta e comoda dei sedili in pelle anteriori con funzione di riscaldamento (un optional da ben 900 euro), regolabili nelle varie impostazioni. Innovativo e ben leggibile il quadro strumenti che con il profilo cromato ricorda un binocolo: ai lati i contatori analogici di numero giri e quantità carburante, mentre al centro, dove si assottiglia di più, al centro troviamo la velocità (digitale) e gli indicatori direzionali, con subito sopra i dati relativi al chilometraggio. Anche in situazioni di luce molto intensa rimangono sempre ben leggibili. Cosa che invece accade meno per il grande schermo dell’infotainment, il quale però è ben strutturato per raccogliere le principali info in un’unica schermata tripartita. Il nuovo R-Link Evolution (compatibile con Android ed Apple) è facile da utilizzare ed intuitivo, inoltre il TFT da 7” risponde subito ai comandi e non occorre esercitare molta pressione, ricordandoci molto gli smartphone. Bravi! Una cornice cromata lo raccoglie assieme ai comandi del clima automatico, piuttosto efficiente e che a nostro giudizio non ha influenzato troppo la risposta della vettura, come andremo poi dicendo. La presenza di vari portaoggetti davanti non manca, con un ripiano a comparsa proprio nella parte centrale, mentre il cassetto dal lato passeggero – che si apre con uno slide orizzontale – è davvero molto capiente, ma male illuminato e non ha la chiave di chiusura. Una vaschetta posta sotto al cambio ed una tra i sedili dei due posti davanti soddisfano in parte la richiesta; dietro infatti ci sono delle minimali corde elastiche che, seppur originali, non sono adatte a contenere oggetti di piccole dimensioni ed espongono molto alla vista dei “curiosi”. Lo spazio dietro è perfetto per due adulti, mentre il posto centrale anche a causa del tunnel è adatto ad un bambino ma non per lunghi viaggi. Il bagagliaio da 377 litri ha una buona capienza ed è ben modulabile, se si decidono di abbattere i sedili poi lo spazio sale a 1235 litri ed in due si possono caricare molti oggetti (il divano comunque è scorrevole di serie), ma occhio all’altezza di carico non sempre agevolante. L’assemblaggio dei materiali pecca un po’ se si osservano i montanti e la parte terminale che va verso il baule, mentre la scelta di plastiche morbide e lisce è azzeccata e risulta sempre piacevole al tatto per quanto concerne gli strumenti e le bocchette dell’aria, rischiando di diventare monotone ed un po’ dure sulle portiere.
Comportamento su Strada:
Perché solo l’asfalto quando puoi scegliere?
Naturalmente il primo ambiente dove abbiamo testato la Captur è la città. I suoi 412 cm di lunghezza (+6 rispetto alla Clio) sono adatti per gli spostamenti urbani e con i vari fascioni protettivi le toccate, che solitamente sono all’ordine del giorno, non procurano problemi. Non è proprio così per la visibilità posteriore, a causa del lunotto un po’ limitato, ma a nostro favore ha giocato la retrocamera (di serie) aiutandoci nelle manovre che solitamente richiedono l’assistenza di una persona per gli angoli ciechi sopratutto. Il volante è preciso nei movimenti alle basse velocità e le sospensioni assorbono bene le buche, mentre se si decide di accelerare trasmettono un po’ troppe vibrazioni e nella guida briosa lo sterzo tende ad alleggerirsi più di quanto si vorrebbe. Grazie alla sua altezza comunque si ha sempre la situazione circostante sott’occhio, merito dei grandi vetri appositamente studiati per offrire un grande angolo di visione per chi guida. In autostrada a 110 km/h il motore risulta piuttosto silenzioso e come ci si può aspettare sono i fruscii a farsi sentire, proprio a causa dell’altezza da terra. Con la modalità “ECO” attivabile tramite un tasto (non proprio comodo da trovare) posto sul tunnel la risposta è più docile ed un LED posto sul cruscotto ci dice come stiamo guidando, passando dal verde al giallo intenso se stiamo spremendo troppo la meccanica. Il cambio EDC risponde bene in situazioni normali, mentre allo sprint la risposta arriva un po’ in ritardo e si fa sentire in termini in decibel, non togliendo comunque nulla alla sua utilità sopratutto se si fanno molti chilometri all’anno. E dato che la nostra versione disponeva dell’Extended Grip abbiamo saggiato le sue doti offroad lungo una ghiaiosa strada di campagna: la risposta del pedale di acceleratore e freno diventano decisamente più morbide ed anche le salite con una certa pendenza si cavalcano senza grandi difficoltà. Lo stesso si può dire in discesa, dove la vettura grazie ai sistemi di guida interviene per dare una mano anche al guidatore meno esperto, facendolo praticamente scivolare tranquillamente fino a che non termina il pendio. Di certo non le avremo chiesto molto, ma resta pur sempre una crossover pensata primariamente per l’ambiente urbano.
Motore e Prestazioni:
Va bene per viaggiare senza chiedere troppo
Il diesel da 1461 cm3 offre 90 CV a 4000 giri/min grazie all’adozione del turbocompressore, risultando sempre pronto a spingere sin dai bassi regimi con una coppia di 220 Nm a 1750 giri/min e parecchio silenzioso. Il pregio di questo motore, che rientra nella famiglia Energy, è di avere i pistoni in acciaio anziché in alluminio, permettendo di produrne di più compatti e molto meno soggetti all’attrito. Una soluzione che per prima ha fatto il suo avvento nel campo automotive nel corso dello scorso anno. In città risulta sempre pronto e grazie al peso molto contenuto di 1170 kg permette ottimi spunti da fermi. Anche fuori mantiene un certo guizzo nella parte bassa dell’utilizzo, mentre se gli si richiede più grinta agli alti giri va pian piano perdendo (in questo caso meglio puntare sulla versione da 110 CV e 240 Nm di coppia). Lo 0-100 km/h viene coperto infatti in 13,5 secondi, un dato tutto sommato accettabile, mentre la velocità di punta è sui 170 km/h e non è raggiungibile se non dopo un lungo lancio. Se state cercando una crossover frizzante questo preciso modello non è la scelta migliore. Anche con il “clima” acceso l’erogazione è sempre molto buona e fluida, alle ripartenze non occorre attendere per una risposta del motore. La trazione anteriore comunque tende a perdere poca aderenza anche se si preme a fondo e sa mettere a terra i 66 kW di cui il 1.5 litri è capace, la frenata sicura potrebbe essere maggiormente modulabile in quanto dietro si trovano ancora dei freni a tamburo ed il peso tende a spostarsi verso la punta, ma la tenuta rimane comunque molto buona.
Consumi e Costi:
Prezzo nella norma data la dotazione, consumi OK
Guidando sempre nella modalità ECO abbiamo rilevato consumi nell’ordine dei 5,5 litri per percorrere 100 km, traducibili in 18,2 km/l in un percorso misto che ha visto prevalere l’ambiente urbano. Un dato per niente male seppur si allontani dai 25 dichiarati dalla casa, cui spezziamo una lancia a favore dicendo che abbiamo usato con regolarità il climatizzatore nei momenti più caldi della giornata. La versione Hypnotic è a nostro parere la più equilibrata se si confronta la dotazione proposta con il prezzo richiesto, ovvero 23.000 euro. Certo, alcune cose potrebbero essere ancora migliorate sopratutto per quanto riguarda l’ambiente interno, ma complessivamente questa crossover ha soddisfatto le nostre diverse richieste. Ha una linea personale ed originale, capace di attirare tanto i giovani quanto le famiglie e ad un prezzo “giusto” offre optional utili e di qualità, atti a semplificare la vita sopratutto nell’ambiente urbano. È capace di garantire spazio a bordo e per i bagagli, anche nel caso in cui si parta per vacanze piuttosto lunghe. Il suo motore è tranquillo ma mai pigro e non richiede continue tappe intermedie dal benzinaio, il nostro ultimo consiglio è quello di togliere il cambio automatico qualora foste affezionati al manuale, con un risparmio di 1.600 euro. Per questo la Captur del nostro test saprà rispondere alle più disparate esigenze, sempre con quel tocco in più che la contraddistingue dentro e fuori.
Pro e Contro
Ci Piace | Non Ci Piace |
---|---|
Dotazione di serie, abitacolo e bagagliaio spaziosi. | Scarsa visibilità posteriore, fuori dalla città il motore pecca di brio. |
Renault Captur 1.5 dCi Hypnotic EDC: la Pagella di Motorionline
Seguici qui
Salve. ho appena letto le ricenzioni sulla Captur Hipnotic, mi chiedevo: 19mila euro (be-tone “Berlino” +ruota di scorta) sarà oggi un buon prezzo per l’acquisto!?
P.S.
Aggiungo:no cambio automatico e detratto già l’incentivo/ sconto rottamazione di un’usato
Ciao Madela,
Immaginando che la Renault Captur sia come quella della ns. prova (ossia 1.5 diesel con allestimento Hypnotic) con le differenze da te elencate, la cosa migliore è fare il giro delle concessionarie nella tua zona per vedere se effettivamente è il prezzo migliore di cui si può disporre. I nostri prezzi sono sempre riferiti a listino, pertanto è bene che l’acquirente visiti diversi punti vendita per poi verificare quale sia quello con un’offerta superiore.
Ricordiamo inoltre che è uscito un restyling proprio questo Maggio, per cui occhio a quale versione richiedi!
Cordialmente,
Andrea Villa
Villa, innanzitutto GRAZIE del riscontro (che purtroppo ho visto solo in questo momento-ero convinta mi arrivasse qualche notifica di esso by mail) Cmq si,hai mi riferivo alla Hypnotic dci 90cv.Sono stata a due concessionari della zona dove abito ed i preventivi erano sú per giù uguali (con lo sconto rottamassione di una ultra vecchia CLIO che avevo,ho alla fine pagato per la Hypnotic-e mi auguro di non aver preso una fregatura- €19,048 (chiave in mano)!
Ehm, ma… “Restiling” per cosa
sta?si riferisce forse al lancio, uscita in commercio della “NUOVA CAPTUR”?
Sai, non ho idea se girando x altri concessionari avrei potuto trovare un prezzo più conveniente ma cmq sia ormai è andata e tra un paio di giorni dovrei finalmente salire in essa Grazie ancora per il tempo dedicatomi Villa
Io ho fatto il preventivo per la Captur vecchio modello cambio automatico €24000 scontato di tutto rottamazione tutto quanto 13 700 full optional
salve x quanto riguarda la captur hipnotic mi hanno chiesto in questi giorni da una concessionaria in zona dove abito 17950 euro scontata. chiavi in mano. io non tengo auto di rottamare. la vettura modello anno 2016.come vi sembra. potrei trovare di meno come prezzo. dato che sono già fuori i nuovi modelli? grazie
Salve, ho visto la nuova Renault Capture hipnotic 1,5 90 cv, anno 2016, me l’hanno offerta a 17950€ con la possibilità di fare finanziamento Renault pronta consegna . cosa ne pensate del prezzo? posso trovare di meglio?
Renault captur hypnotic*
Salve a tutti , io ne sto acquistando una di Capture hipnotic 1.500c e 90cv. Che dite , è un buon acquisto secondo voi ? (Ps finanziamento a me agevolato tagliandi compresi per 3 anni , tutto a 16.000€ finali ) spero in una vostra pronta risposta. Bimba serata a tutti
Ciao Victor,
come ho consigliato anche ad un altro utente la cosa migliore è sempre quella di verificare la bontà della proposta richiedendo un preventivo ad almeno 2 concessionarie diverse. Puoi inoltre consultare il nostro listino (cliccando in alto alla voce “Prezzi Auto Nuove”).
Per quanto concerne l’auto puoi leggere la mia recensione completa, con tanto di video, sperando ti possa fare un’idea completa su una delle crossover più apprezzate nel panorama italiano.
Cordialmente,
Andrea Villa