Renault Megane RS MY 2018: obiettivo massime prestazioni [INTERVISTA SPECIALE]
Patrice Ratti: “Sfidare Honda al ‘Ring? Possibile”
Le versioni più recenti della Renault Megane hanno conquistato pian piano i cuori degli appassionati e la versione più sportiva, la RS, è entrata nell’immaginario di molti. Stiamo parlando di una vettura che riesce a coniugare dei contenuti tecnici assolutamente racing con un aspetto e una guidabilità adattabili anche alle esigenze quotidiane del guidatore. Non un’auto talmente tirata da risultare scomoda in città, bensì una berlina capace di regalare emozioni senza per questo divenire un peso per il suo proprietario. Il tutto, come detto, con una struttura e un telaio di prim’ordine, dietro al quale è stato possibile effettuare studi e migliorie per consentirle di toccare livelli di elaborazione davvero ragguardevoli.
Al Salone di Francoforte, che chiuderà questo weekend le sue porte, ha debuttato in prima assoluta proprio il Model Year 2018 della Megane RS, che già si era fatta vedere nei giorni precedenti in vari eventi dedicati alla Formula 1. Per l’occasione abbiamo potuto scambiare alcune parole con Patrice Ratti, General Manager di Renault Sports Car e quindi uno dei principali responsabili dell’ideazione e dello sviluppo di questa sportiva compatta.
“Si tratta di un’auto con un’ambizione notevole sul mercato mondiale – ha dichiarato Ratti – Ha un nuovo design e soprattutto un nuovo telaio, derivato dalla Formula 1 e progettato per coniugare tecnica ed estetica, assicurando il massimo della stabilità”. Una delle novità più importanti della Megane RS è senza alcun dubbio il debutto della tecnologia 4Motion, ovvero delle quattro ruote sterzanti, che garantiscono una maggiore agilità soprattutto alle basse velocità, mentre durante i regimi più sostenuti contribuiscono ad aumentare in maniera sensibile stabilità e controllo della vettura. Grazie al differenziale a scorrimento limitato Thorsen si ottiene una trazione particolarmente importante in fase di curva.
In generale l’auto, rispetto alla sua versione “normale”, è sensibilmente più larga e anche le ruote presentano un diametro maggiorato. Sui fianchi parliamo di 50 mm in più sull’anteriore e 45 al posteriore. Il tutto equipaggiato con un motore 2.800 da 280 Cv di potenza e con una coppia da 390 Nm a 2.400 giri al minuto. Il cambio può essere sia il classico manuale che un EDC doppia frizione a sei rapporti. Il telaio può presentare una regolazione Sport più gestibile e una “Cup” concepita invece per i piloti più smaliziati. Questo presenterà nuove regolazioni per le sospensioni, modifiche a molle, ammortizzatori, barra antirollio, più alcuni dettagli a livello di design. Anche la versione Sport comunque potrà contare su una modalità di guida Race, con ESP disattivato. Il reparto frenante è curato da Brembo, con dischi in alluminio e ghisa da 355 mm, quindici in più rispetto alla generazione precedente. La trazione è sempre anteriore e Ratti ha escluso l’arrivo di una versione a trazione integrale. “Il nostro compito è sviluppare la trazione che riteniamo più efficace”, ha commentato. La casa della Losanga ha anche anticipato l’arrivo di una versione ancora più “cattiva”, con potenza da ben 300 Cv e testata ridisegnata dagli ingegneri del team di Formula 1.
Una vettura davvero grintosa, che potrebbe essere pronta per qualche sfida all’altezza. Il motorsport magari? “No, non è prevista una versione da competizione – ha negato Ratti – C’è una versione TCR che gira, ma è un progetto privato, noi non c’entriamo”. Allora magari qualche record di velocità? “Sfidare Honda per il record di categoria sul Nürburgring? Possibile, non c’è ragione di non farlo”.
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