Sciopero benzinai dal 3 al 5 agosto, ma il Garante si oppone
La situazione del mercato vicina al punto di rottura
Ormai la situazione del mercato del carburante in Italia è una sorta di Far West. Dopo aumenti selvaggi, sconti più o meno impopolari e proteste annunciate, ora arriva il tanto temuto sciopero dei benzinai. La minaccia di braccia conserte, però, è destinata a fare molto rumore, in quanto sarebbe stata annunciata per il weekend dal 3 al 5 agosto, ovvero il primo fine settimana in assoluto di partenza per le vacanze estive. Non ci vuole Nostradamus per immaginarsi il clima da Apocalisse che si creerebbe se questa minaccia venisse realmente attuata. Lo sa bene il Garante per gli Scioperi, che si è opposto con forza a questa decisione, in quanto il weekend in questione farebbe parte delle date dei periodi di franchigia che le associazioni di settore avevano garantito operativi ed esenti da eventuali proteste. Per lo stesso motivo ogni sciopero andrebbe sospeso dal 10 al 20 agosto e dal 26 agosto al 5 settembre. Il Garante si è anche raccomandato che, nel caso lo sciopero fosse ugualmente messo in atto, vengano garantiti i servizi di base nei casi di emergenza, soprattutto nelle zone dell’Emilia colpite dal terremoto.
Lo sciopero è stato dichiarato dalle organizzazioni di categoria dei Gestori, Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc-Anisa Confcommercio, che puntano il dito contro il comportamento dell’industria petrolifera, sulla quale viene richiesto un intervento del Governo. Licenziamenti a tappeto, rifiuto di negoziare diverse tipologie di contratti e discriminazioni sui prezzi oltre ogni logica del buon business sono alcune delle tematiche più scottanti portate alla luce, che secondo i protestanti sono in aperta violazione alle leggi vigenti.
Sempre secondo i rappresentanti della categoria, l’intenzione delle compagnie sarebbe quella di approfittare della crisi politica ed economica del Paese per risolvere alcune problematiche fastidiose legate ad un grosso numero di impiegati italiani, andando a “scaricare” letteralmente sulla comunità il peso di centinaia di migliaia di nuovi disoccupati. Il Governo, dal canto suo, avrebbe sistematicamente evitato ogni confronto. Gli sconti tornano comunque in gioco, dato che i gestori autostradali lamentano la loro esclusione categorica da qualsiasi iniziativa promozionale, di fatto tagliandoli quasi fuori dal mercato. Anche i pagamenti con carta di credito e bancomat, che dovrebbero essere effettuati senza commissione, continuano a subire le pressioni delle banche.
Il progetto dello sciopero, quindi, prevede dal 18 luglio una fitta campagna informativa, dal 23 luglio la sospensione degli accordi collettivi per il prezzo massimo dei carburanti, dal 30 luglio al 5 agosto la sospensione dei pagamenti via bancomat o carta di credito e, se le cose non cambieranno, chiusura totale dal 3 al 5 agosto anche nelle postazioni self service.
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ma siamo impazziti?? il governo deve intervenire subito. è un fine settimana da bollino nero,pensate a tutti i vacanzieri che devono fare 1000 km o +. gente bloccata in autostrada, chi perde dei giorni di prenotazioni di alberghi e case vacanze. intervenire subito per evitare un caos generale