Settore auto italiano, Anfia definisce le priorità per i prossimi cinque anni

Proposte d'intervento da sottoporre al futuro governo

Settore auto italiano, Anfia definisce le priorità per i prossimi cinque anni

Aspettando il governo che verrà, quello che sarà deciso dalle elezioni politiche del prossimo 25 settembre, Anfia, l’associazione nazionale filiera industria automobilistica, ha delineato quelle che sono le priorità e gli interventi di cui cui necessita il settore automotive italiano nei prossimi anni. Una serie di proposte, da presentare al tavolo di chi guiderà il Paese nella prossima legislatura, che Anfia ha messo nero su bianco dando vita a un “manifesto programmatico” che copre il periodo 2022-2027 e che l’associazione definisce “cinque anni cruciali per la filiera automotive”.

Il peso dell’auto: primo settore industriale italiano

Anfia sottolinea in primis l’importanza dell’industria automobilistica italiana che comprende oltre 5.150 imprese, con quasi 275.000 addetti alla produzione e che rappresenta il 5,2% del Pil del nostro Paese. Definito “fiore all’occhiello della manifattura italiana” è la componentistica, settore che conta oltre 2.200 imprese e più di 160.000 addetti, e sul quale Anfia pone particolare attenzione evidenziando come di queste siano 450 le imprese, con 70.000 lavoratori coinvolti, a produrre solo componenti per motori a combustione. Una sottolineatura che richiama la questione dei costi sociali relativi alla transizione elettrica.

Le proposte di Anfia per i prossimi cinque anni prevedendo tre grandi aree di intervento: politica industriale per la transizione produttiva; mercato; sviluppo infrastrutturale.

Politica industriale

Sul fronte della politica industriale, Anfia afferma che sarà fondamentale accompagnare e supportare le imprese del settore nella transizione. Per far ciò l’associazione auspica spinta e sostegno agli investimenti nelle nuove tecnologie della mobilità: elettrico (nuovi componenti, raffinazione e assemblaggio batterie), idrogeno (fuel cell e H2 ICE), carburanti rinnovabili. Serve poi supporto pratico per propmuovere ricerca, innovazione, riconversioni produttive e formazione. Altrettanto importante è per Anfia fornire supporto e accompagnamento per le imprese che “non troveranno posto” nella filiera e tutelare i lavoratori a rischio.

Mercato

Per cercare di rendere il mercato florido e competitivo, con la capacità di attrarre investimenti industriali in Italia, Anfia propone interventi relativi a trasporto privato, pubblico e merci. Tra questi c’è la necessità di mantenere gli incentivi, anche incrementando le risorse stanziate, così come quella di supportare il rinnovo del parco circolante degli autobus urbani ed extraurbani, e di allargare le politiche di incentivi e supporto all’innovazione al settore dell’autotrasporto.

Infrastrutture

Per quanto riguarda le infrastrutture, sottolineando come il loro rapido sviluppo sia imprescindibile per lo sviluppo industriale e di mercato delle nuove tecnologia di mobilità, Anfia delinea tre direttrici d’intervento: infrastrutture di ricarica elettrica, rifornimento idrogeno e spinta a biocarburanti, carburanti rinnovabili e sintetici.

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