Sicurezza: a Milano il convegno “Mobilità Responsabile in Città”
Censi (Comune di Milano): “L’obiettivo da raggiungere è zero sinistri e zero morti”
Il tema della sicurezza in città, anche alla luce delle numerose tipologie di mezzi e attori coinvolti, è all’ordine del giorno a livello mondiale. Per questo è stato l’argomento principale del convegno “Mobilità Responsabile in Città”, tenutosi nella giornata di ieri (10 settembre) presso la sede di Confcommercio di Porta Venezia a Milano. L’iniziativa, promossa dalla D6 Drive Responsibly di Paolo Ciuffi, realtà che ormai da più di vent’anni si occupa della formazione su strada con corsi di guida responsabile e sensibile, ha visto il coinvolgimento di numerose personalità coinvolte nel mondo della mobilità, in particolare (ma non solo) con focus sul territorio del capoluogo lombardo. A moderare gli ospiti era presente Pierluigi Bonora, prestigiosa firma del mondo automotive nonchè Direttore di ACI Radio e promotore di ForumAutomotive. Sul palco si sono alternati Simonpaolo Buongiardino, Presidente Confcommercio Mobilità e Assomobilità, Arianna Censi, Assessora alla Mobilità del Comune di Milano, Carlotta Gallo, Dirigente del Compartimento Polizia Stradale per la Lombardia, Ciro Scotto, Direttore Studi e Ricerche della Fondazione Filippo Caracciolo, e lo stesso Paolo Ciuffi, fondatore di D6 Drive Responsibily.
Incidenti in aumento
Il convegno è iniziato con la presentazione dello studio “Sicurezza Stradale in Città”, curato proprio dal Centro Studi di Confcommercio Milano, che ha evidenziato come Milano, come purtroppo molte grandi città a livello europeo, hanno un grosso problema riguardo la sicurezza stradale, persino superiore alla media nazionale. L’anno preso in considerazione è stato il 2022 e, rispetto al 2021, primo post-pandemia, gli incidenti sono aumentati del 106% arrivando a ben 12.613 sinistri, la cui quasi totalità è avvenuta su strade urbane (quindi non sulle strade ad alta velocità che, di solito, sono le uniche a trovare spazio sulla stampa in caso di eventi funesti). Le cause di questi incidenti, tra l’altro, sono dovute soprattutto a distrazione, eccesso di velocità e mancato rispetto delle precedenze. Queste tre cause da sole costituiscono il 38% degli incidenti totali, con coinvolgimento particolarmente grave per le persone tra i 30 e i 44 anni.
Buongiardino: ”È necessario cambiare alcuni comportamenti alla guida”
“I numeri dello studio ci dicono che è necessario cambiare alcuni comportamenti alla guida, in particolare in città – ha dichiarato Buongiardino – I corsi di guida sono una soluzione, senza dimenticare che i metodi più evoluti portano vantaggi anche in termini di consumi. È evidente che critichiamo le scelte di amministrazioni comunali puramente ideologiche che introducono solo penalizzazioni, più che premi. Riteniamo che manchino le valutazioni dell’amministrazione sulle reali possibilità di utilizzo da parte del cittadino dei risultati che arrivano da queste scelte imposte. Come Confcommercio non siamo contrari alla pedonalizzazione e alle limitazioni di velocità in certe zone, nemmeno alla riduzione del numero di auto che entrano in città, ma bisogna creare alternative. Non basta vietare perché tutto si sistemi. Va bene ridisegnare la città per sicurezza e fluidificazione, ma bisogna trovare correttivi per renderla possibile, altrimenti diventa solo una penalizzazione”. Anche Paolo Ciuffi di D6 Drive Responsabily si è espresso, sottolineando che “Dobbiamo intervenire facendo educazione, cambiando la cultura di guida responsabile, portando gli automobilisti a riflettere, perché la strada di per sé non uccide nessuno. È stato fatto molto per infrastrutture e tecnologia, ma per usufruirne è necessario conoscerle. È sufficiente intervenire su piccole nozioni che cambiano subito l’approccio delle persone. Da parte nostra ci stiamo impegnando, e i risultati del nostro metodo sono incoraggianti: ogni giorno mettiamo una persona responsabile in più sulla strada”.
Censi: “L’obiettivo da raggiungere è zero sinistri e zero morti”
«Non è sufficiente ridurre il numero degli incidenti – ha ribadito l’Assessora Censi – L’obiettivo da raggiungere è zero sinistri e zero morti. Un risultato che dipende dal fondamentale rispetto delle regole. Bisogna trovare punti di equilibrio che sono in continua evoluzione, con tempi di cambiamento si accorciano sempre più». La Dirigente Carlotta Gallo ha inoltre sottolineato che “I dati dello studio ci dicono che l’attenzione alle regole è trascurata. Bisogna però notare che su autostrade, strade extraurbane e in città la responsabilità è trasversale: con percentuali differenti nelle varie situazioni, ai primi tre posti ci sono sempre distrazione, velocità e rispetto precedenze. Pedoni, ciclisti e motociclisti restano chiaramente le categorie più vulnerabili”.
Scotto (Fondazione Caracciolo): “Il parco circolante è vecchio”
Naturalmente la tecnologia ha fatto passi in avanti da gigante, ma ancora non basta, come sottolinea Scotto: “La sicurezza passiva dei veicoli ha fatto la differenza in ambito extraurbano. Gli strumenti di sicurezza attiva più moderni, dal 7 luglio, obbligatori su tutte le auto potrebbero fare differenza anche in città, ma il parco circolante è vecchio e viene rinnovato troppo lentamente. Per non incorrere nel rischio di dover attendere più di un decennio per veder scomparire le auto meno sicure dalle strade, è necessario accelerare il processo di rinnovo, sostenendo in modo particolare l’acquisto di auto nuove da parte delle categorie meno abbienti”.
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